A volte dietro grandi campioni ci sono persone che rischiano di oscurare, almeno in parte, la loro luce. Era successo alle olimpioniche della ginnastica statunitense ai tempi di Larry Nassar, il medico della nazionale Usa condannato nel 2017 a 176 anni di reclusione dopo le denunce di Simone Biles e altre 100 ragazze. È successo nella squadra dello snowboarding americana ai Giochi olimpici invernali 2022, con le denunce di alcune atlete contro membri dello staff.
Ritirato l’accredito al tecnico di Jacobs
E succede ora anche all’azzurro Marcell Jacobs, fresco di quinto posto nella spettacolare finale dei 100m alle Olimpiadi di Parigi 2024, e al velocista canadese Andree De Grasse: al loro allenatore Rana Reider è stato ritirato l’accredito, per problemi di sicurezza e ad accuse di abusi sessuali ed emotivi. In particolare, fanno sapere dallo staff del Canada che prima lo ha accreditato e poi ha ritirato il pass, si traterebbe di “Nuove informazioni” legate alle denunce di tre donne in Florida, non più quelle su una sua relazione con una giovane inglese, per cui ha già scontato la sua pena.
Accuse che non hanno nulla a che vedere con i suoi attuali atleti, che hanno scelto quel coach per le sue doti e le sue capacità tecniche, ma che ora si vedono affiancare sui titoli di tutto il mondo al nome di un uomo che ha già avuto problemi con la giustizia legati a molestie sessuali su donne che prima di loro hanno avuto a che fare con lui. Non certo una bella pubblicità...
L’americano, 54 anni, una vera e proprio istituzione nel mondo dell’atletica, era stato accreditato dal Comitato olimpico canadese come allenatore personale, una dicitura riservata a persone considerate essenziali per la preparazione degli atleti alle Olimpiadi. Ma ora, come richiesto da World Athletics (la Federazione mondiale dell'atletica), probabilmente dietro sollecitazione del Cio, è stato lo stesso Comitato canadese a ritirargli l’accredito. Il tecnico, quindi, è stato di fatto espulso dai luoghi caldi della manifestazione sportiva e non potrà più accedere negli impianti dove si svolgono gli allenamenti dei suoi pupilli. Una situazione che non dovrebbe avere effetti sulle prestazioni di Jacobs che, problemi muscolari permettendo, guiderà la staffetta 4x100 verso il sogno di bissare l’oro di Tokyo 2021.
La nota del Team Canada
In una nota il Comitato olimpico canadese ha spiegato che domenica ha appreso “nuove informazioni sull'opportunità che Reider rimanesse accreditato dal Team Canada ai Giochi di Parigi 2024”. E dunque “In un confronto con Athletics Canada (federazione canadese, ndr), è stato concordato che l'accredito del signor Reider venisse revocato”.
Già la settimana scorsa la Federazione internazionale di atletica aveva sollevato dubbi riguardo alla sua presenza nei luoghi di gara e di allenamento, dato che il californiano aveva recentemente concluso 12 mesi di libertà vigilata per scontare la sanzione della Us SafeSport per una relazione con una delle sue atlete che – come lui stesso aveva ammesso – “presentava uno squilibrio di potere”. E non è nemmeno la prima volta che accade un incidente simile, ovvero che il tecnico non viene accreditato per una gara dei suoi atleti o che l’accredito gli viene tolto: era già accaduto alle ultime due edizioni dei Campionati del Mondo, a Eugene 2022 e Budapest 2023.
Chi è Reider?
Ma chi è Rana Reider, che l’oro olimpico nei 100m a Tokyo 2021 ha scelto come sostituto di Paolo Camossi? Lo sprinter azzurro si è addirittura trasferito in Florida con la famiglia per allenarsi alla sua corte a Jacksonville, ma la Federazione Italiana di atletica leggera (Fidal), che ‘collabora’ soltanto con l’americano in quanto coach personale del velocista, non è coinvolta nella vicenda.
Reider è uno dei punti di riferimento a livello globale nel settore della velocità pura e dei salti (triplo e lungo), tanto che i suoi atleti hanno guadagnato medaglie d'oro olimpiche in sei eventi diversi. Prima allenatore universitario poi di sportivi stranieri e di team olimpici (fu il tecnico per l’atletica leggera austriaca a Londra 2012), in Gran Bretagna e nei Paesi Bassi.
Nel novembre 2021, Rana Reider è stato indagato per presunta condotta sessuale inappropriata da parte dell'US Center for SafeSport: secondo alcune testimonianze avrebbe avuto una relazione con un'atleta britannica di 18 anni nel 2014, quando aveva 44 anni.
Nel maggio 2023, dopo 18 mesi, l'indagine è stata chiusa e a Reider è stata concesso il regime di libertà vigilata di un anno: in questo periodo il coach ha ammesso che la relazione con la giovane c’era effettivamente stata, ma ha affermato che era consensuale. Ricordiamo che Rana Reider è sposato, sua moglie Cyndie era una giocatrice di calcio alla Norco High School e la coppia ha due figli, un maschio e una femmina.
Se quindi quel caso di “squilibrio” relazionale può dirsi concluso, poi tre donne hanno intentato una causa contro di lui in Florida: una di loro l’ha accusato di abusi sessuali, emotivi e molestie, mentre un’altra di molestie sessuali e verbali.
Le reazioni: “Paura di una cattiva pubblicità”
L'avvocato del californiano, Ryan Stevens, ha poi confermato che il comitato olimpico canadese gli aveva comunicato che avrebbe inviato una lettera ufficiale per confermare il ritiro dell'accreditamento del suo assistito per i Giochi di Parigi. In una dichiarazione, Stevens ha criticato quella che ha descritto come una mancata concessione di un giusto processo, ha affermato che una delle donne che l’ha denunciato ti stava agendo con malizia e temeva per le prestazioni degli atleti che segue, tra cui l’azzurro e il campione olimpico dei 200m De Grasse.
In seguito ha dichiarato che Reider è stato “ingiustamente privato delle sue credenziali di allenatore olimpico, sulla base di affermazioni vecchie di anni contenute in una causa intentata da ex atlete in cerca di guadagno”. Il comunicato prosegue affermando che non vi sono attualmente sanzioni nei suoi confronti da parte del Centro statunitense per lo sport sicuro, di USA Track & Field o di Athletics Canada. “È un brutto giorno per le Olimpiadi quando la paura di una cattiva pubblicità da parte di un organo di governo viene messa al primo posto rispetto agli atleti", ha dichiarato l’avvocato. “Chi viene danneggiato in tutto questo sono gli atleti costretti improvvisamente a gareggiare senza il loro allenatore", ha concluso l’avvocato.