La Fifa dice no alla Danimarca. La nazionale di calcio, guidata da commissario tecnico Kasper Hjulmand, non potrà indossare maglie di allenamento con messaggi di sensibilizzazione durante i Mondiali in Qatar. Sulle divise dei danesi nell'emirato dove, da domenica 20, inizierà la Coppa del Mondo, non potrà comparire la scritta "diritti umani per tutti". A renderlo noto l'amministratore delegato della Federcalcio danese (DBU), Jakob Jensen, in un'intervista rilasciata giovedì alla testata danese DR Sporten: "Abbiamo ricevuto oggi un messaggio dalla FIFA: la maglietta con cui avevamo pensato che i giocatori dovessero allenarsi, con la scritta 'Human Rights For All' che compare sul davanti, è stata rifiutata per motivi tecnici, e ci dispiace per questo".
La FIFA si attiene alle Regole di Gioco dell'International Football Association Board (IFAB), che nell'articolo 4.4 del manuale stabilisce: "Non è consentito inserire nelle dotazioni slogan, dichiarazioni o immagini di carattere politico, religioso o personale". Ma il direttore Jensen, nello spiegare le motivazioni dietro la scelta dell'importante frase sulla maglia, ha ribadito: "Siamo dell'idea che il messaggio Human Rights for All sia universale e non sia un appello politico, ma dovrebbe essere qualcosa che tutte le persone possono sostenere". "Ci dispiace ma dobbiamo tenere conto e rispettare le regole che ci sono imposte, vogliamo evitare sanzioni o multe - ha aggiunto -. Abbiamo inviato una richiesta alla Fifa, ma la risposta è stata negativa e ce ne rammarichiamo, ma dobbiamo tenerne conto". La nazionale della Danimarca è stata una delle più attente e attive sul fronte dei diritti umani e dei lavoratori migranti nello Stato del Golfo. I calciatori, ad esempio, non porteranno in Qatar le famiglie, per evitare di contribuire ai profitti. A settembre, poi, il produttore del kit ufficiale per la squadra danese Hummel ha rivelato tre modelli: una maglia completamente rossa, una completamente bianca e una completamente nera che rappresenta il "colore del lutto". L'azienda afferma che il design rappresenta una protesta per esprimere questo concetto: "Non vogliamo renderci protagonisti di un torneo che è costato la vita a migliaia di persone", si legge in un post su Instagram. Gli organizzatori del torneo hanno contestato le affermazioni di Hummel, sostenendo di aver avviato un "dialogo solido e trasparente" con la DBU. Ma quando la Coppa del Mondo è stata assegnata al Qatar, più di dieci anni fa, l'evento è stato comunque oggetto di controversie, con il Paese ospitante fortemente criticato per la questione dei diritti umani e per il trattamento dei lavoratori migranti. L'ex presidente della FIFA Sepp Blatter, che ha guidato l'organizzazione quando il Qatar si è aggiudicato i diritti di ospitare la manifestazione, ha dichiarato recentemente al quotidiano svizzero Tages Anzeiger: "Il Qatar è un errore", aggiungendo che "la scelta è stata sbagliata".