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Mondiali Qatar: il nuovo scontro con la Fifa riguarda ancora una volta i diritti Lgbtq+

I capitani di molte nazionali europee indosseranno la fascia arcobaleno in segno di protesta contro la politica repressiva del Paese ospitante

di MARIANNA GRAZI -
17 ottobre 2022
one Love Manuel Neuer

one Love Manuel Neuer

Ci sono cose più importanti che vincere il Mondiale. Sembra strano da dirsi, se riferito al mondo del calcio, dove la Coppa del Mondo rappresenta a tutti gli effetti il premio più ambito, oltre che la competizione più attesa. Ma anche chi sogna il massimo trofeo sa che, fuori dal campo di calcio, e in particolare fuori dagli stadi di Paesi come il Qatar, che ospiterà l'edizione del 2022, migliaia di persone soffrono a causa della politica ultraconservatrice e repressiva della loro nazione.

La campagna One Love

Per questo un gruppo di federazioni calcistiche europee si è rivolto alla FIFA e agli organizzatori dei Mondiali dichiarando di voler far indossare ai loro capitani le fasce al braccio con disegnato un cuore arcobaleno, come parte di una campagna anti-discriminazione, sia durante l'evento che si svolgerà in Qatar dal 20 novembre al 18 dicembre 2022, sia nelle partite internazionali. Tra le nazionali che hanno aderito all'iniziativa Inghilterra, Germania e Francia, che faranno indossare il simbolico indumento su cui sarà presente il disegno della campagna "One Love", simile - ma non identico - alla nota bandiera dell'orgoglio Lgbtq+. La federazione calcistica olandese, che ha svolto un ruolo di primo piano nella campagna, ha dichiarato che otto squadre europee che si sono qualificate per il Qatar vi prenderanno parte e che altre due indosseranno le fasce nelle prossime partite della Nations League. Il gruppo di federazioni nazionali comprende infatti anche le squadre di Belgio, Danimarca, Norvegia, Galles, Svezia e Svizzera. Per la FIFA, queste fasce sono soltanto l'ultimo episodio di polemica per un torneo che ha suscitato forti controversie e preoccupazioni da quando, nel dicembre 2010, il Qatar si è aggiudicato i diritti di ospitarlo. Anche squadre dei Paesi che gareggeranno hanno dovuto affrontare le pressioni dei tifosi, dei gruppi per i diritti umani e di altri soggetti interessati affinché prendessero posizione contro le leggi del Paese del Golfo contro l'omosessualità e il trattamento attuato nei confronti di centinaia di migliaia di lavoratori stranieri che hanno contribuito alla realizzazione della prima Coppa del Mondo del Medio Oriente. Nell'emirato sono vietate per legge le manifestazioni di affetto – perfino le carezze – fra persone dello stesso sesso e il governo ha lanciato in questi mesi vari avvertimenti perché durante il campionato non vengano esibiti simboli che rimandino alla comunità Lgbtq+. Per questo "Indossando insieme la fascia al braccio a nome delle nostre squadre, invieremo un messaggio chiaro quando il mondo ci guarderà", sostiene il capitano dell'Inghilterra Harry Kane in un comunicato.

Uniti contro la discriminazione

one love fascia capitano

A lanciare la campagna One Love sulle fasce da capitano per i giocatori delle nazionali europee è stata la squadra olandese

Le fasce non sono ancora state approvate dall'organo di governo del calcio, la FIFA, che ha regole severe sul tipo di divise delle squadre nazionali e sull'espressione di temi politici e sociali sul campo di gioco. "Siamo in competizione sul campo, ma siamo uniti contro ogni forma di discriminazione", ha aggiunto Kane, uno dei giocatori più rappresentativi del panorama mondiale. "Ciò diventa ancora più rilevante in un momento in cui la divisione è ricorrente nella società". "Il calcio è per tutti e il nostro sport deve difendere le persone che in tutto il mondo sono vittime di discriminazione ed esclusione", afferma anche il portiere della Germania, Manuel Neuer, già protagonista della stessa protesta durante i campionati europei del 2021. "Sono orgoglioso di lanciare questo messaggio insieme ai miei colleghi delle altre squadre nazionali. Ogni singola voce conta".

Un fondo per i lavoratori morti

La federazione calcistica inglese ha poi annunciato che farà pressioni per rafforzare i diritti dei lavoratori migranti nell'emirato e ha espresso il suo sostegno per il risarcimento di eventuali infortuni e morti durante la fase di realizzazione della Coppa del Mondo. Questo impegno si affianca a quello di diverse associazioni per i diritti umani, che hanno chiesto alla FIFA di creare un fondo di compensazione di 440 milioni di dollari per i lavoratori. Secondo i dati raccolti dagli attivisti più di 6.000 operai sono morti in progetti di costruzione legati al Mondiale. I responsabili dell'evento hanno invece fissato il numero a tre, limitando la loro responsabilità a coloro che sono morti per la costruzione degli stadi. [rank_math_rich_snippet id="s-3e7ade99-1086-4bcd-bed3-c7af14062e3b"]