Cristo Redentore al buio per Vinícius. Il razzismo in campo diventa un 'caso' politico

Lo sfogo su Instagram dell'attaccante brasiliano, insultato dal pubblico durante Valencia-Real Madrid: "Non ho difese. Ma sono forte e andrò fino in fondo".

di EDOARDO MARTINI -
23 maggio 2023
Razzismo su Vinicius, Ancelotti 'urlavano tutti scimmia'

Razzismo su Vinicius, Ancelotti 'urlavano tutti scimmia'

Non si placa, in Brasile, la polemica per l'episodio di razzismo subito dall'attaccante brasiliano Vinícius Júnior domenica 21 maggio nella partita tra Valencia e Real Madrid. Il calciatore è stato infatti vittima di pesanti offese, tra cui l'appellativo "scimmia", da parte del pubblico locale. Invece che scemare, la polemica si sta trasformando anche in un caso politico con i leader locali, a partire dal presidente Luiz Inacio Lula da Silva, che hanno alzato la voce per difendere la stella verde-oro del Real Madrid che in diversi stadi della Liga spagnola è diventato il bersaglio preferito dei razzisti. Il ministero degli Esteri è quindi intervenuto sul caso, chiamando la sede dell'ambasciata spagnola a Brasilia per esprimere la propria "insoddisfazione" all'ambasciatrice che attualmente si trova all'estero. Successivamente, la segretaria generale degli Affari Esteri, Maria Laura da Rocha, ha dichiarato che è "scioccante la persistenza dei crimini commessi contro l'atleta brasiliano, contro tutti gli afro-discendenti e contro l'umanità nel suo insieme, ad ogni atto razzista lanciato contro il giocatore".
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Razzismo su Vinicius, l'allenatore Carlo Ancelotti: "Urlavano tutti scimmia"

Il Cristo Redentore spento "Mi ha commosso"

La notte scorsa, in solidarietà con l'attaccante brasiliano preso di mira, il famoso monumento del Cristo Redentore, sulla collina del Corcovado a Rio de Janeiro, è apparso eccezionalmente senza illuminazione. "Nero e imponente. Così è il Cristo Redentore. Un'azione di solidarietà che mi commuove. Ma voglio, soprattutto, ispirare e portare più luce alla nostra lotta", ha commentato Vinicius sui social. Alle 18 locali, in segno di solidarietà nei suoi confronti, il monumento è rimasto al buio per un'ora. L'iniziativa è nata dai gestori del santuario in collaborazione con la federazione brasiliana e l'Osservatorio sulla discriminazione razziale nel calcio. "Apprezzo molto tutte le manifestazioni di affetto e supporto che ho ricevuto negli ultimi mesi - continua il 22enne carioca -. Sia in Brasile che nel mondo. So esattamente da chi è chi. Contate su di me, so che la maggioranza delle persone è fatta di brava gente e io non mollo". Vinicius conclude spiegando che nel calcio ha una missione: "Ho un obiettivo da raggiungere nella vita e se per farlo dovrò soffrire di più, sono pronto e preparato a lottare affinché le generazioni future non attraversino situazioni simili".
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L'iconico monumento del Cristo Redentore a Rio de Janeiro, sulla collina del Corcovado, in solidarietà con il 22enne attaccante carioca del Real Madrid vittima di insulti razzisti in Spagna

Gli insulti all'attaccante brasiliano

L'attaccante è da tempo oggetto di insulti razzisti in vari stadi spagnoli anche a causa delle sue esultanze creative che spesso vengono prese dal pubblico come provocazioni. Celebre a tal proposito fu il gesto degli ultras dell'Atletico Madrid, dello scorso gennaio, quando appesero un manichino nero con la sua maglia giù da un ponte, insieme ad uno striscione con la scritta: "Madrid odia il Real". La partita di domenica era fondamentale per il Valencia per uscire dalle zone basse della classifica. Già all’arrivo del club in molti avevano iniziato a urlare 'scimmia' a Vinícius, e questi insulti sono poi continuati nel corso della partita. A una ventina di minuti dalla fine la situazione è precipitata. Gli ultras locali hanno lanciato un pallone in campo per fermare un'azione promettente del Real, interrompendo di fatto il possesso, indovinate di chi? Proprio del brasiliano, che ha iniziato a protestare. Da lì le offese sono aumentate e la partita è stata sospesa per dieci minuti durante i quali il pubblico ha continuato a insultare il 22enne con un coro in particolare: "Mono", che vuol dire scimmia in spagnolo.
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"Il razzismo è normale nella Liga"

In serata il 22enne ha scritto: "Non è stata la prima volta, né la seconda, né la terza. Il razzismo è normale nella Liga. Il campionato pensa che questo sia normale, e così la Federazione e gli avversari. Mi dispiace tanto. Il campionato che una volta apparteneva a Ronaldinho, Ronaldo, Cristiano e Messi oggi appartiene ai razzisti". "Una nazione bella, che mi ha accolto e che amo, ma che ha accettato di esportare nel mondo l’immagine di un paese razzista. Mi dispiace per gli spagnoli che non sono d’accordo, ma oggi, in Brasile, la Spagna è conosciuta come un paese di razzisti. E sfortunatamente, per tutto ciò che accade ogni settimana, non ho difese. Ma sono forte e andrò fino in fondo", le sue parole sui social.
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Vinícius Júnior, l'attaccante brasiliano del Real Madrid (Instagram)

Dopo l'episodio anche la società madridista ha voluto difendere il proprio gioiellino con un comunicato: "Energica repulsione e condanna gli eventi accaduti contro il nostro giocatore" definendo i fatti come "un attacco diretto al modello di convivenza del nostro stato di diritto sociale e democratico". E ancora: "Il Real Madrid ritiene che anche tali attacchi costituiscano un crimine di odio, quindi ha presentato la denuncia all'ufficio del procuratore generale, in particolare alla procura contro i crimini di odio e la discriminazione, in modo che i fatti siano indagati e le responsabilità siano eliminate". Solidarietà arrivata anche dal presidente della Fifa, Gianni Infantino, che via Instagram ha ribadito che "non c'è posto nel razzismo né nel calcio né nella società e siamo al fianco di tutti i giocatori che si sono trovati in questa situazione".

Il paragone con George Floyd

Infine, dall'agenzia di rappresentanza del 22enne carioca, è arrivato su Instagram un paragone molto importante: "Tre anni dopo che il mondo è rimasto scioccato da un video con George Floyd brutalmente immobilizzato, oggi il mondo intero ha assistito a un evento in cui Vinicius è stato trattato in modo vile, violento e inaccettabile". "Questo è solo un altro riflesso di ciò che è stato visto durante questa stagione della Liga - concludono-, in cui è diventato chiaro al mondo che in tutta la Spagna non accettano il ruolo di un giovane uomo di colore. Che non accettano che l'atleta più decisivo e rilevante sia un giovane uomo di colore."