Non si placa, in Brasile, la polemica per l'episodio di razzismo subito dall'attaccante brasiliano Vinícius Júnior domenica 21 maggio nella partita tra Valencia e Real Madrid. Il calciatore è stato infatti vittima di pesanti offese, tra cui l'appellativo "scimmia", da parte del pubblico locale. Invece che scemare, la polemica si sta trasformando anche in un caso politico con i leader locali, a partire dal presidente Luiz Inacio Lula da Silva, che hanno alzato la voce per difendere la stella verde-oro del Real Madrid che in diversi stadi della Liga spagnola è diventato il bersaglio preferito dei razzisti. Il ministero degli Esteri è quindi intervenuto sul caso, chiamando la sede dell'ambasciata spagnola a Brasilia per esprimere la propria "insoddisfazione" all'ambasciatrice che attualmente si trova all'estero. Successivamente, la segretaria generale degli Affari Esteri, Maria Laura da Rocha, ha dichiarato che è "scioccante la persistenza dei crimini commessi contro l'atleta brasiliano, contro tutti gli afro-discendenti e contro l'umanità nel suo insieme, ad ogni atto razzista lanciato contro il giocatore".
Il Cristo Redentore spento "Mi ha commosso"
La notte scorsa, in solidarietà con l'attaccante brasiliano preso di mira, il famoso monumento del Cristo Redentore, sulla collina del Corcovado a Rio de Janeiro, è apparso eccezionalmente senza illuminazione. "Nero e imponente. Così è il Cristo Redentore. Un'azione di solidarietà che mi commuove. Ma voglio, soprattutto, ispirare e portare più luce alla nostra lotta", ha commentato Vinicius sui social. Alle 18 locali, in segno di solidarietà nei suoi confronti, il monumento è rimasto al buio per un'ora. L'iniziativa è nata dai gestori del santuario in collaborazione con la federazione brasiliana e l'Osservatorio sulla discriminazione razziale nel calcio. "Apprezzo molto tutte le manifestazioni di affetto e supporto che ho ricevuto negli ultimi mesi - continua il 22enne carioca -. Sia in Brasile che nel mondo. So esattamente da chi è chi. Contate su di me, so che la maggioranza delle persone è fatta di brava gente e io non mollo". Vinicius conclude spiegando che nel calcio ha una missione: "Ho un obiettivo da raggiungere nella vita e se per farlo dovrò soffrire di più, sono pronto e preparato a lottare affinché le generazioni future non attraversino situazioni simili".Gli insulti all'attaccante brasiliano
L'attaccante è da tempo oggetto di insulti razzisti in vari stadi spagnoli anche a causa delle sue esultanze creative che spesso vengono prese dal pubblico come provocazioni. Celebre a tal proposito fu il gesto degli ultras dell'Atletico Madrid, dello scorso gennaio, quando appesero un manichino nero con la sua maglia giù da un ponte, insieme ad uno striscione con la scritta: "Madrid odia il Real". La partita di domenica era fondamentale per il Valencia per uscire dalle zone basse della classifica. Già all’arrivo del club in molti avevano iniziato a urlare 'scimmia' a Vinícius, e questi insulti sono poi continuati nel corso della partita. A una ventina di minuti dalla fine la situazione è precipitata. Gli ultras locali hanno lanciato un pallone in campo per fermare un'azione promettente del Real, interrompendo di fatto il possesso, indovinate di chi? Proprio del brasiliano, che ha iniziato a protestare. Da lì le offese sono aumentate e la partita è stata sospesa per dieci minuti durante i quali il pubblico ha continuato a insultare il 22enne con un coro in particolare: "Mono", che vuol dire scimmia in spagnolo.Visualizza questo post su Instagram