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Home » Sport » A Megan Rapinoe e Simone Biles la Medaglia della libertà: “Hanno superato ostacoli significativi”

A Megan Rapinoe e Simone Biles la Medaglia della libertà: “Hanno superato ostacoli significativi”

Saranno 17 i premiati con la più alta onorificenza civile americana. Tra questi anche prima infermiera vaccinata contro il Covid

Edoardo Martini
7 Luglio 2022
Simone Biles

Simone Biles

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Una data da incorniciare, quella del 7 luglio 2022, quando l’attore Denzel Washington, la ginnasta campionessa olimpica Simone Biles, la calciatrice Megan Rapinoe, oltre che la deputata che ha promosso la riforma delle armi Gabrielle Giffords, saranno insigniti della Freedom Medal, la più alta onoreficenza civile degli Stati Uniti. La cerimonia si terrà alla Casa Bianca alla presenza del presidente Joe Biden e della first lady.

Megan Rapinoe sarà insignita con la Freedom Medal, la più alta onoreficenza civile degli Stati Uniti

“Hanno superato ostacoli significativi”

La Casa Bianca ha dichiarato che Rapinoe, Biles e altre 15 persone saranno onorate giovedì prossimo perché, spiega, “Hanno superato ostacoli significativi per ottenere risultati impressionanti nelle arti e nelle scienze, hanno dedicato la loro vita a questo e hanno agito con coraggio per controllare il cambiamento nelle loro comunità e in tutto il mondo, aprendo strade per le generazioni a venire”. Sarà un momento storico per Rapinoe e Biles, poiché saranno la quinta e la sesta atleta a ricevere il premio, unendosi alla tennista Billie Jean King, all’allenatore di basket femminile Pat Summitt e alle golfisti Annika Sorenstam e Babe Didrikson Zaharias.

Complessivamente, soltanto 647 persone avevano ricevuto la Presidential Medal of Freedom da quando fu istituita per la prima volta dal presidente John F. Kennedy nel 1963. Per Megan Rapinoe aver ricevuto la chiamata del presidente degli Stati Uniti è stato un momento unico ed indimenticabile: “In quel momento ho parlato con il Presidente, ero, e sono tuttora, totalmente sopraffatta. Penso solo a tutte le persone che si sentono parte di questa medaglia, dalla mia famiglia alle attuali ed ex compagne di squadra, a tutte le donne, alla squadra nazionale femminile degli Stati Uniti, a Colin Kaepernick, una delle donne che ha fondato Black Lives Matter, insieme a Opal, Alicia e Patrisse e ovviamente alla mia fidanzata Sue Bird, e così via molti altri.”

Freedom Medal, la medaglia con cui saranno premiati i 17 vincitori

“Mi sento motivata a continuare la lotta per la libertà di tutte le persone”: tutta la determinazione di Rapinoe

“Sono veramente onorata di essere stata scelta per questo premio dal presidente Biden e mi sento ispirata e motivata come sempre a continuare questa lunga storia di lotta per la libertà di tutte le persone. Per citare Emma Lazarus, Finché non saremo tutti liberi , nessuno di noi è libero.” Più di recente, la stessa calciatrice ha parlato dei diritti all’aborto per le donne, che sono stati messi a repentaglio la scorsa settimana quando la Corte Suprema degli Stati Uniti ha ribaltato il caso storico Roe v. Wade.
Biles, invece, che è considerata come una delle più grandi ginnaste di tutti i tempi, è stata anche una sostenitrice di molteplici problemi, tra cui la salute mentale e il supporto alle aggressioni sessuali. Alle Olimpiadi del 2020 a Tokyo, Biles si è ritirata da più manifestazioni, per concentrarsi sulla sua salute mentale. È stata anche in prima linea nella lotta per i diritti delle numerose ginnaste che sono state aggredite sessualmente dal medico della squadra di ginnastica degli Stati Uniti Larry Nassar. Tra i premiati ci saranno Sandra Lindsay, la prima infermiera a ricevere il vaccino contro il Covid-19 e Simone Campbell, una suora nota per le sue battaglie sociali, oltre che vari attivisti per i diritti civili.

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  • «Era terribile durante il fascismo essere transessuale. Mi picchiavano e mi facevano fare delle cose schifose. Mi imbrattavano con il catrame e mi hanno rasato. Ho preso le botte dai fascisti perché mi ero atteggiato a donna e per loro questo era inconcepibile».

È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l’unica persona trans italiana sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti.

#lucenews #lucysalani #dachau
  • È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l
  • Elaheh Tavakolian, l’iraniana diventata uno dei simboli della lotta nel suo Paese, è arrivata in Italia. Nella puntata del 21 marzo de “Le Iene”, tra i servizi del programma di Italia 1, c’è anche la storia della giovane donna, ferita a un occhio dalla polizia durante le proteste in Iran. Nella puntata andata in onda la scorsa settimana, l’inviata de “Le Iene” aveva incontrato la donna in Turchia, durante la sua fuga disperata dall’Iran, dove ormai era troppo pericoloso vivere. 

“Ho molta paura. Vi prego, qui potrebbero uccidermi” raccontava l’attivista a Roberta Rei. Già in quell’occasione, Elaheh Tavakolian era apparsa con una benda sull’occhio, a causa di una grave ferita causatale da un proiettile sparato dalle forze dell’ordine iraniane durante le manifestazioni a cui ha preso parte dopo la morte di Mahsa Amini.

Elaheh Tavakolian fa parte di quelle centinaia di iraniani che hanno subito gravi ferite agli occhi dopo essere stati colpiti da pallottole, lacrimogeni, proiettili di gomma o altri proiettili usati dalle forze di sicurezza durante le dure repressioni che vanno avanti ormai da oltre sei mesi. La ragazza, che ha conseguito un master in commercio internazionale e ora lavora come contabile, ha usato la sua pagina Instagram per rivelare che le forze di sicurezza della Repubblica islamica stavano deliberatamente prendendo di mira gli occhi dei manifestanti. 

✍ Barbara Berti

#lucenews #lucelanazione #ElahehTavakolian #iran #leiene
  • Ha 19 anni e vorrebbe solo sostenere la Maturità. Eppure alla richiesta della ragazza la scuola dice di no. Nina Rosa Sorrentino è nata con la sindrome di Down, e quel diritto che per tutte le altre studentesse e studenti è inviolabile per lei è invece un’utopia.

Il liceo a indirizzo Scienze Umane di Bologna non le darà la possibilità di diplomarsi con i suoi compagni e compagne, svolgendo le prove che inizieranno il prossimo 21 giugno. La giustificazione – o la scusa ridicola, come quelle denunciate da CoorDown nella giornata mondiale sulla sindrome di Down – dell’istituto per negarle questa possibilità è stata che “per lei sarebbe troppo stressante“.

Così Nina si è ritirata da scuola a meno di tre mesi dalla fine della quinta. Malgrado la sua famiglia, fin dall’inizio del triennio, avesse chiesto agli insegnanti di cambiare il Pei (piano educativo individualizzato) della figlia, passando dal programma differenziato per gli alunni certificati a quello personalizzato per obiettivi minimi o equipollenti, che prevede l’ammissione al vero e proprio esame di Maturità. Ma il liceo Sabin non ha assecondato la loro richiesta.

Francesca e Alessandro Sorrentino avevano trovato una sponda di supporto nel Ceps di Bologna (Centro emiliano problemi sociali per la Trisomia 21), in CoorDown e nei docenti di Scienze della Formazione dell’Alma Mater, che si sono detti tutti disponibili per realizzare un progetto-pilota per la giovane studentessa e la sua classe. Poi, all’inizio di marzo, la doccia fredda: è arrivato il no definitivo da parte del consiglio di classe, preoccupato che per la ragazza la Maturità fosse un obiettivo troppo impegnativo e stressante, tanto da generare “senso di frustrazione“, come ha scritto la dirigente del liceo nella lettera che sancisce l’epilogo di questa storia tutt’altro che inclusiva.

“Il perché è quello che ci tormenta – aggiungono i genitori –. Anche la neuropsichiatra concordava: Nina poteva e voleva provarci a fare l’esame. Non abbiamo mai chiesto le venisse regalato il diploma, ma che le fosse data la possibilità di provarci”.

#lucenews #lucelanazione #disabilityinclusion #giornatamondialedellasindromedidown
Una data da incorniciare, quella del 7 luglio 2022, quando l'attore Denzel Washington, la ginnasta campionessa olimpica Simone Biles, la calciatrice Megan Rapinoe, oltre che la deputata che ha promosso la riforma delle armi Gabrielle Giffords, saranno insigniti della Freedom Medal, la più alta onoreficenza civile degli Stati Uniti. La cerimonia si terrà alla Casa Bianca alla presenza del presidente Joe Biden e della first lady.
Megan Rapinoe sarà insignita con la Freedom Medal, la più alta onoreficenza civile degli Stati Uniti

"Hanno superato ostacoli significativi"

La Casa Bianca ha dichiarato che Rapinoe, Biles e altre 15 persone saranno onorate giovedì prossimo perché, spiega, "Hanno superato ostacoli significativi per ottenere risultati impressionanti nelle arti e nelle scienze, hanno dedicato la loro vita a questo e hanno agito con coraggio per controllare il cambiamento nelle loro comunità e in tutto il mondo, aprendo strade per le generazioni a venire". Sarà un momento storico per Rapinoe e Biles, poiché saranno la quinta e la sesta atleta a ricevere il premio, unendosi alla tennista Billie Jean King, all'allenatore di basket femminile Pat Summitt e alle golfisti Annika Sorenstam e Babe Didrikson Zaharias. Complessivamente, soltanto 647 persone avevano ricevuto la Presidential Medal of Freedom da quando fu istituita per la prima volta dal presidente John F. Kennedy nel 1963. Per Megan Rapinoe aver ricevuto la chiamata del presidente degli Stati Uniti è stato un momento unico ed indimenticabile: "In quel momento ho parlato con il Presidente, ero, e sono tuttora, totalmente sopraffatta. Penso solo a tutte le persone che si sentono parte di questa medaglia, dalla mia famiglia alle attuali ed ex compagne di squadra, a tutte le donne, alla squadra nazionale femminile degli Stati Uniti, a Colin Kaepernick, una delle donne che ha fondato Black Lives Matter, insieme a Opal, Alicia e Patrisse e ovviamente alla mia fidanzata Sue Bird, e così via molti altri."
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