Chiunque abbia praticato sport a livello agonistico nella sua vita ha sognato di vestire la maglia della nazionale all’appuntamento più importante, i Giochi Olimpici. Un sogno che accomuna milioni di persone in tutto il mondo, che supera qualsiasi barriera. Lo stesso sogno olimpico, o meglio paralimpico, di 17 ragazzi e ragazze che fanno parte di fly2paris. Il progetto segue infatti il percorso dei membri dell’art4sport Team che si avvicinano alle Paralimpiadi di Parigi 2024, che l’Associazione onlus supporta sia dal punto di vista comunicativo che sportivo, con la preparazione atletica e i vari raduni che accompagneranno questi talenti in avvicinamento all’evento. Il movimento “fly2” nasce nel 2019 e ha già accompagnato gli atleti alle Paralimpiadi di Tokyo 2020. Si tratta di una delle iniziative che portano la mission di art4sport sul campo e che riguardano l’evento più atteso dello sport paralimpico in questi quattro anni.
Questo sarà il primo di una lunga serie di appuntamenti che Luce! dedicherà ai ragazzi e alle ragazze di art4sport coinvolti nel progetto che li accompagnerà fino all’appuntamento che tutti gli sportivi sognano.
L’Associazione art4sport onlus
L’Associazione art4Sport onlus nasce nel 2009 per volontà di Teresa Grandis e Ruggero Vio, genitori di Beatrice “Bebe” Vio Grandis. La mission è quella di promuovere lo sport paralimpico, studiando e realizzando protesi per atleti e atlete che hanno la necessità di questi materiali per poterlo praticare. L’associazione segue 46 ragazze e ragazzi su tutto il territorio italiano. A raccontarci i dettagli di questa realtà è stata proprio Teresa Grandis, presidente dell’Associazione art4sport onlus: “Il nostro intento è far fare sport ai bimbi con amputazione, non importa a che livello arrivano ma che escano da casa per fare attività. Il sistema sanitario non passa le protesi sportive, noi abbiamo scoperto questo gap e abbiamo deciso di andare a riempirlo. Questo è successo quando Bebe, dopo la malattia, voleva riprendere a fare scherma e la cosa che più ci ha indispettito è stato quando ci ha detto: ‘Ma quindi noi disabili non possiamo più fare sport?’. Da lì è scattata la volontà di fare qualcosa. Per noi quando un bimbo esce di casa e va a giocare a pallone nel cortile ha già fatto gol”.
Le protesi sportive sono strumenti estremamente cari, anche perché si parla di piccoli numeri, di protesi che hanno una parte che viene personalizzata sul moncone dell’arto e una che esce da una fabbrica. Per cui l’Associazione nasce proprio dalla voglia di sostenere in queste spese le famiglie di questi bambini e bambine. “Li accogliamo da piccoli - continua la Presidente Teresa Grandis - e li seguiamo per anni, man mano che crescono. All’inizio pensavamo di chiudere il percorso una volta che avessero raggiunto la maggiore età. ‘Che fate, ora che abbiamo 18 anni ci buttate fuori?’ ci ha chiesto qualcuno. In realtà le protesi e i monconi si modificano sempre, per cui i primi 18enni che abbiamo avuto ci hanno spinto a cambiare statuto e a continuare questo percorso insieme”.
Il progetto fly2paris
In questo gruppo ci sono bimbi che fanno sport nella loro quotidianità ma sono nate anche alcune eccellenze, alcuni di loro mirano alto. Il mondo paralimpico è in grandissima crescita. Con “Fly2” vi preparate ad affrontare la seconda Paralimpiade, da Tokyo si vola a Parigi. Teresa, ci racconta come nasce l’idea di questo progetto? “In realtà è praticamente la terza Paralimpiade, la prima è stata quella di Rio de Janeiro 2016 dove il progetto non era ancora partito ufficialmente ma si è accesa la scintilla: di art4sport erano qualificati Bebe, Emanuele Lambertini e un’altra ragazza canoista. Quando eravamo lì ci ha raggiunto un ragazzo che da pochissimo aveva iniziato a fare scherma e – a sue spese – era venuto a vedere le Paralimpiadi; lui mi ha detto: ‘La prossima volta ci sarò io’. Il suo sguardo è stata la prima scintilla.
Poi durante un ritiro in avvicinamento a Tokyo, abbiamo colto una conversazione tra i ragazzi in cui tra di loro si confrontavano sui risultati che avrebbero raggiunto. Abbiamo colto l'opportunità per creare una sorta di sfida, per darne comunicazione, visto che lo sport paralimpico non ha ancora molta visibilità”. In cosa consiste? “L’idea è raccontare queste atlete e atleti, in modo che quando avranno la maglia azzurra la gente saprà qualcosa in più sul loro conto. Prima dell’appuntamento in Giappone, con fly2 avevamo fatto una trasmissione tv (disponibile su RaiPlay) che si chiama ‘I fantastici - fly2tokyo’ e consisteva in pillole video sulle storie degli atleti. In 7 hanno raggiunto il sogno di qualificarsi e hanno portato a casa 5 medaglie (3 ori, 1 argento e 1 bronzo). Poi il progetto è stato bloccato dal Covid, perché l’evento è stato rimandato di un anno e il nostro obiettivo era invece seguirli passo passo nel loro percorso. Come art4sport diamo loro quel qualcosa in più di cui possono avere bisogno, perché non tutte le federazioni sono dotate di un nutrizionista piuttosto che di un preparatore atletico specifico o di un osteopata ecc. Noi abbiamo affiancato loro queste figure, qualora servissero; si allenano a casa loro e con i loro gruppi sportivi, e poi noi ogni tanto facciamo ritiri per fare il punto della situazione. In più cerchiamo di supportarli anche a livello di comunicazione, per farsi conoscere: abbiamo fatto dei corsi per insegnare loro ad usare al meglio i social, ora vorremmo farne uno su come gestire le interviste”.
Che tipo di ambiente si è creato tra i partecipanti? “Bellissimo, perché si vogliono bene e nonostante si vedano poco quando ci troviamo si prendono in giro, scherzano, si confrontano come amici. Si danno tantissimi stimoli a vicenda. Una cosa divertente che abbiamo messo in piedi è una sfida interna: li abbiamo divisi in coppie, mettendo insieme dei senior che facevano parte già di fly2tokyo con quelli di fly2paris, e devono guadagnare punti con le gare che fanno, con lo studio – ovviamente in base al livello a cui sono, anche per prepararli alla vita dopo –, partecipando agli eventi dell’associazione e così via. Vogliamo stimolarli a scalare la classifica con impegno. Anche perché vogliamo svecchiare l’idea che si ha del mondo paralimpico, dimostrando che è un movimento bellissimo e nient’affatto triste o da ‘proteggere’. I nostri atleti sono un esempio incredibile per tutti”. Quanti ragazzi e ragazze sono coinvolti in fly2paris? Quanti di loro sono qualificati e/o hanno possibilità di andare a Parigi? E per chi invece non ce la fa? “Seguiamo 17 ragazzi e forniamo loro l’aiuto di questi specialisti, faremo i raduni e riproporremo la trasmissione con le storie di questi atleti. Chi si qualifica ovviamente andrà a Parigi per le gare, mentre per chi non ce la fa abbiamo affittato una casa poco fuori città e li porteremo lì a fare il tifo ai compagni di squadra e a sognare di essere i prossimi a partecipare alle Paralimpiadi, di essere il prossimo Edoardo Giordan (che è primo nel ranking mondiale della scherma).
Il gruppo è variegato, quattro ragazzi di atletica leggera, poi tre di basket (in cui due sono molto papabili di qualificazione), tre della scherma (che affronteranno a breve l’Europeo), due del sitting volley (la ragazza è già qualificata), il fortissimo livornese di canoa (Christian Volpi) e tre nuotatori e nuotatrici”.
WEmbrace Games e WEmbrace Sport
Ce la dà un’indiscrezione: come sta Bebe? “Bene. Sta friggendo – ride – perché si annoia quando non si allena, è abituata ad avere ritmi molto serrati. In questa pausa forzata si è messa a studiare spagnolo e si è rimessa a disegnare (lo faceva da ragazzina poi ha smesso per mancanza di tempo), così le salgono anche i punti nella sfida tra le coppie, visto che sia lei che il suo compagno non sono messi bene, non avendo fatto molte gare. Non vede l’ora di tornare in pedana”. L’attività di art4sport com’è sostenuta? “Ad art4sport viviamo di donazioni e facciamo degli eventi in cui parliamo di disabilità e di integrazione (non vogliamo solo fornire la protesi e lasciare questi ragazzi e ragazze a cavarsela da soli). Abbiamo rifatto i Giochi senza Frontiere, che chiamiamo WEmbrace Games, allo Stadio dei Marmi di Roma (gratuito, chiediamo donazioni), e poi facciamo da tre anni i WEmbrace Sport. Si trattava di una serie di sfide ad altissimo livello tra i medagliati di Tokyo, olimpici e paralimpici, in quattro discipline (basket, sitting volley, schema e calcio per amputati). Lì ti accorgi che quando metti un atleta olimpico a livello del paralimpico la persona con disabilità è il ‘normo’. Per quanto riguarda fly2paris abbiamo alcuni sponsor che ci aiutano nelle spese, che sono molto alte anche al di là delle protesi che vanno cambiate. Presto andremo a fare un ritiro alla Technogym, così che i ragazzi potranno entrare nei laboratori e fare una serie di prove di forza e resistenza”.
Il ritiro di Abano Terme
Protagonisti del primo ritiro del 2024 di fly2paris, che si è svolto ad Abano Terme dal 19 al 21 gennaio, sono stati i 17 ragazzi della squadra di art4sport, 6 in più dell’iniziativa fly2tokyo, con ulteriori prospettive di crescita. Un'occasione per festeggiare anche il quattordicesimo compleanno dell'associazione. Tra di loro, oltre a Bebe Vio Grandis, figurano nomi illustri del panorama sportivo paralimpico, come Edoardo Giordan, Elisa Spediacci ed Emanuele Lambertini. Il primo raduno ufficiale del 2024 si è tenuto nella località in provincia di Padova e ha fatto seguito al ritiro inaugurale di Pisa a marzo 2023. I ragazzi coinvolti nel weekend veneto sono stati impegnati in tre giorni di test e di allenamenti. Lo staff tecnico ha valutato i progressi compiuti dall'ultimo raduno, sia dal punto di vista collettivo che individuale. Nel mirino, per tutti, c’è la qualificazione ai Giochi Paralimpici di Parigi 2024 ma il viaggio proseguirà poi con Milano Cortina 2026 e Los Angeles 2028.
Gli atleti selezionati e la rispettiva disciplina:
Alessandro Sbuelz - basket in carrozzina Beatrice “Bebe” Vio Grandis - scherma in carrozzina Christian Volpi - canoa Davide Morana - atletica Davide Nadai - sitting volley Davide Obino - basket in carrozzina Edoardo Giordan - scherma in carrozzina Elisa Spediacci - sitting volley Emanuele Lambertini - scherma in carrozzina Francesco Imperio - atletica Gaia Mercurio - nuoto Giulio Maria Papi - basket in carrozzina Giuliana Chiara Filippi - atletica Lorenzo Marcantognini - atletica Marta Pozzi - nuoto Riccardo Bagaini - atletica Vittoria Bianco - nuoto
Lo staff
Claudio Pavanello - preparatore atletico, massofisioterapista, coordinatore FisioSPORT Terraglio (Dott.) Carmine Orlandi - nutrizionista Elena Pinton - diplomata in massofisioterapia e osteopatia, laureata in scienze motorie Giuseppe Cerqua - ex-giocatore di rugby della Nazionale Under 21, preparatore atletico delle Fiamme Oro