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Agricoltura 4.0, una rivoluzione tecnologica e sociale

Il settore agricolo si evolve: aumenta il numero di donne impiegate nel settore, e arrivano gli strumenti smart

di DOMENICO GUARINO -
25 aprile 2023
Agricoltura donne

Agricoltura donne

L’agricoltura è donna? Forse non proprio. Ma di sicuro il settore agricolo è uno dei campi in cui il lavoro femminile è più sconosciuto e nascosto. Eppure per secoli le donne hanno condiviso con gli uomini le preoccupazioni e le fatiche della coltivazione, della cura e del raccolto. Purtroppo, a figurare nell’immaginario è sempre prevalsa la parte maschile. E oggi che succede?

In questo settore lavorano 823 mila donne, il 30% circa del totale. Una cifra ragguardevole, quindi. Ma se è vero che le ragazze in agricoltura sono sempre state parte attiva, è altrettanto vero che nei ruoli apicali la loro presenza è sempre stata inferiore a quella degli uomini. Tuttavia, qualcosa sta cambiando: i capi d’azienda donna sono infatti il 31,5%. Le posizioni al vertice delle aziende, dunque, si stanno ridistribuendo, aprendo al genere femminile ruoli ingiustamente preclusi fino a questo momento.

Agricoltura Donne

Le donne in agricoltura stanno ricoprendo percentuali sempre più rilevanti

In occasione del Primo Maggio ne abbiamo parlato con Deborah Piovan, divulgatrice scientifica, esperta di biotecnologie nel campo dell’agricoltura e imprenditrice agricola, che ha digitalizzato la propria azienda con le tecnologie di xFarm Technologies, e Sara Carioni, cresciuta tra gli appezzamenti dell’azienda agricola di famiglia.  

Imprenditrici agricole 4.0, che uniscono la tradizione millenaria con le nuove risorse messe a disposizione dalla tecnologia.

Quando ha deciso di abbracciare l’approccio digitale alla sua attività imprenditoriale e perché? Deborah - "Mi sono avvicinata all'agricoltura digitale perché volevo organizzare in modo efficiente le informazioni, ma anche raccoglierne di più. Abbiamo pertanto dotato l'azienda di sensori per la raccolta di vari tipi di dati: meteo e ambientali, per esempio, oppure sonde di umidità nel terreno, di lettura delle foto satellitari, di lettura in remoto delle catture di insetti.

In generale quello che cerchiamo è un sistema di supporto delle decisioni attraverso la raccolta ed elaborazione di vari tipi di dati. L'obiettivo è essere più efficienti nell'utilizzo dei mezzi di produzione, usarne meno, solo quando serve: questo migliora la sostenibilità economica dell'azienda e quella ambientale."

Sara Carioni, l'amore per l'agricoltura nasce dall'azienda agricola di famiglia

Sara - "La necessità di abbracciare un approccio più digitale è nata sia internamente, dalla volontà delle nuove generazioni in azienda, sia come risposta alle esigenze del mercato. Abbiamo voluto implementare soluzioni che da un lato siano uno strumento a supporto dell'efficienza delle decisioni aziendali e dall'altro consentano di garantire ai nostri consumatori sempre più trasparenza, tracciabilità e sicurezza".

Agricoltura è sempre stato sinonimo di fatica, le nuove tecnologie permettono di superare questo stereotipo? Debora - "Diciamo che è stato soprattutto l'avvento della meccanizzazione nei campi, più di mezzo secolo fa, ad alleviare la fatica del genere umano nel produrre il proprio cibo. Però è indubbio che il digitale velocizza il nostro lavoro in diversi ambiti: dalla gestione alla programmazione delle operazioni. Per esempio la lettura in remoto ci fa risparmiare tempo e così possiamo essere più tempestivi nelle decisioni. Quindi si risparmia tempo e si possono prendere decisioni con un bagaglio di informazioni più ricco".

Agricoltura Donne Digitale

In agricoltura, le nuove tecnologie costituiscono un vettore di innovazione importante

Sara - "Gli strumenti digitali di sicuro sono un importante supporto all'agricoltore, questo non significa però che il termine "fatica" non faccia più parte dell'agricoltura. La fatica c'è e ci sarà sempre ma viene ripagata dalle soddisfazioni che questo settore può dare. Possiamo dire però che un tempo la fatica era principalmente fisica, a oggi invece molto dello sforzo è anche intellettuale. In un mercato in evoluzione sono sempre più necessari un forte impegno strategico e un approccio manageriale".

Tra digitale e naturale, una simbiosi proficua

Non c’è il rischio che l’intervento del digitale vada a ‘snaturare’ i prodotti ‘naturali’? Debora - "Non vedo perché. E poi che significa 'naturale'? La coltivazione è un'invenzione dell'uomo e tutto ciò che mangiamo è frutto di secoli di continue innovazioni. Ben vengano tecnologie che ci permettono di usare al meglio le risorse, così possiamo impiegarne di meno. Terra, acqua, sementi, fertilizzanti, prodotti per la protezione delle piante, lavoro umano: tutte queste sono risorse limitate, ci vuole il rispetto di saperlo e di usarle con efficienza. La svolta digitale è senz'altro di grande aiuto".

Deborah Piovan, presidente di Nogalba e dirigente di Confagricoltura

Sara - "No. Per quella che è la nostra visione aziendale, la digitalizzazione è un supporto sempre più utile per la produzione di prodotti più genuini e, di conseguenza, "naturali". Alcuni strumenti, attraverso la raccolta e l'analisi dei dati consentono proprio un ritorno alla tradizione, alle origini della coltivazione".

Agricoltura e parità di genere

Qual è il ruolo oggi delle donne nell’impresa agricola? C’è una rete? Che ruolo ha lo scambio di esperienze? Debora - "Oggi, in Italia, il 28% circa delle aziende agricole è guidato da donne. Si tratta di imprese appartenenti a tutti i settori della filiera. Il fatto che il rapporto con gli imprenditori agricoli non sia il 50% deve farci riflettere, è chiaro che c'è ancora parecchia strada da fare. In questo senso ritengo sia utile lo scambio di esperienze, attività di mentoring di imprenditrici più anziane verso le più giovani, e più in generale fare rete per dare supporto e, quando serve, formazione.

Il racconto di chi da anni dirige un'azienda è importante per chi si appresta a farlo, dovendo essere preparata alle sfide di un mondo del lavoro che, non solo in ambito agricolo, non sa ancora come prendere atto che la questione dell' ueguaglianza di genere è un capitolo che deve riguardare tutti. Nelle valutazioni del Gender Equality Index europeo l'Italia è ultima per eguaglianza nel mondo del lavoro. Questo distacco non ha motivo di esistere, va preso in carico da tutta la società per essere azzerato".

Sara - "L'azienda agricola Carioni, essendo al suo interno molto diversificata, supera lo stereotipo che vede il nostro mondo riservato ai soli ruoli maschili. Oltre il 50% del nostro team è composto da donne. La donna è sempre stata parte attiva in agricoltura, sicuramente oggi con le nuove tecnologie la figura della donna diventa però fondamentale, anche e soprattutto in ruoli chiave come quelli legati allo sviluppo di strategie per la pianificazione aziendale.

Le ragazze non devono essere intimorite da questo settore che accoglie al suo interno molte professionalità che vanno oltre il ruolo classico dell'operatore in campo".