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Balneazione, il 95% delle acque italiane va da buono a eccellente: il Mare nostrum vince la sfida

Negli ultimi anni in Italia la qualità è andata continuamente migliorando, in particolare in Puglia, Sardegna e Toscana

di DOMENICO GUARINO -
25 agosto 2022
il nostro Paese è anche primo in Europa per la quantità di siti, 89, con acque balneabili di bassa qualità: sono 89 ed in aumento, davanti a Francia (54) e Spagna (50)

il nostro Paese è anche primo in Europa per la quantità di siti, 89, con acque balneabili di bassa qualità: sono 89 ed in aumento, davanti a Francia (54) e Spagna (50)

“Si può fare!”. Questo l’urlo cult del film cult Frankestein JR. Bene, è proprio così: si può decisamente fare. O meglio, ce la possiamo fare. Ed è bene che lo ripetiamo. Perché, in tempi di pessimismo cosmico alimentato da continui disastri epocali, il vero pericolo è lo scoramento: credere che tutto sia inutile. Che ogni cosa agita dai noi piccoli singoli esseri umani non abbia senso, perché non in grado di modificare l’andamento generale delle cose. Ed invece non è così. Prendete la qualità delle acque balneabili, ad esempio. Ebbene negli ultimi anni, nel nostro Paese è andata continuamente migliorando. Va detto che, in questo caso, l’interesse ecologico va a braccetto con gli interessi economici dell’industria del turismo, che da noi non è poca cosa. E questo conta.

La notizia

Balneazione, il 95% delle acque italiane va da buono a eccellente: il Mare nostrum vince la sfida

Balneazione, il 95% delle acque italiane va da buono a eccellente: il Mare nostrum vince la sfida

Ma di certo la notizia fa ben sperare che l’applicazione costante dei singoli e delle collettività, il mutamento culturale e la buona disposizione delle amministrazioni possano riuscire nell’impresa anche in altri settori. La buona notizia infatti è che in Italia anche quest’anno sono numerose le regioni in cui oltre il 90% di acque marittime è nella classe eccellente; sommando anche le buone, si arriva a livello nazionale al 94%. In particolare, si evidenziano i risultati in Puglia (99% di acque eccellenti), Sardegna (97,6%) e Toscana (96%).
Il nostro Paese è primo in Europa per la quantità di siti, 89, con acque balneabili di bassa qualità: sono 89 ed in aumento, davanti a Francia (54) e Spagna (50)

I controlli sulle acque di balneazione riguardano anche laghi e (in pochi casi) fiumi, dove alcune regioni raggiungono addirittura il 100% di acque eccellenti

I controlli sulle acque di balneazione riguardano anche laghi e (in pochi casi) fiumi, dove alcune regioni raggiungono addirittura il 100% di acque eccellenti. Roba da non credere anche solo fino a qualche lustro fa. L’Italia è il Paese europeo con il maggior numero di acque di balneazione, circa un quarto del totale di quelle europee (22.131): sono 5.539 totali, di cui 4.871 marine e 668 interne. Seguono la Francia con 3.351, la Germania con 2.289 (acque interne), la Spagna con 2.228 e la Grecia con 1.598.

Il monitoraggio

Il lavoro di controllo e monitoraggio condotto dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente scaturisce dalla direttiva comunitaria 2006/7/CE, che stabilisce le regole della classificazione in tutta la Comunità Europea delle acque di balneazione nelle quattro classi di qualità (eccellente, buona, sufficiente e scarsa).
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Oggi come oggi sono in totale oltre 6.000 i km di costa le cui acque vengono sottoposte a periodici controlli per garantire la salute dei bagnanti. Il monitoraggio viene effettuato quasi ovunque dal personale delle Agenzie regionali e delle province autonome per la protezione dell’ambiente, gli enti pubblici che, insieme a Ispra, formano il Sistema nazionale di protezione ambientale. In totale ogni anno vengono effettuate le analisi su circa 30.000 campioni prelevati nei mari e nei laghi italiani. Questi campioni una volta esaminati hanno portato al giudizio che resterà in vigore per tutta la stagione balneare 2022: da scarso (meno del 2% dei casi) a eccellente (89%). Con questi dati l’Italia è entrata nella top ten dei Paesi europei, collocandosi nona, per l’ottima qualità delle sue acque di balneazione.

Quantità e qualità

I mutamenti del clima portano cambiamenti anche sui banchi del pesce dei mercati e quindi nelle cucine degli italiani. Il fenomeno viene definito 'meridionalizzazione' del Mediterraneo, dove a causa dei mutamenti climatici il delicato ecosistema marino si sta modificando. Largo quindi a barracuda, pesci pappagallo e ricciole varie, oltre ad aguglie imperiali e pesci serra

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Ma c’è un ma. Perché al contempo il nostro Paese è anche primo in Europa per la quantità di siti, 89, con acque balneabili di bassa qualità: sono 89 ed in aumento, davanti a Francia (54) e Spagna (50). Un dato che si attesta oltre la media Ue (85%), con la nostra penisola che fa meglio di Paesi come Spagna (87%), Francia (78,8%) e Svezia (72,7%), ma peggio di Germania (92,7%) o Grecia (97%). Lo scettro della classifica va a Cipro, con il 99,1% di acque balneabili eccellenti, seguita da Malta (98.9%), Austria (97.3%) e Grecia (97%). Insomma. si può fare! Ma si può anche (e si deve) fare meglio.