La campagna europea ‘My Voice, My Choice’ per il supporto del diritto all'aborto ha superato, con diversi mesi di anticipo sulla scadenza prevista per aprile, il milione di firme in tutta l'Unione europea necessario per attivare lo strumento di partecipazione democratica Ice (Iniziativa dei cittadini europei).
“Un passo storico per il diritto all’aborto sicuro e accessibile in Europa", hanno commentato Filomena Gallo e Marco Cappato, rispettivamente segretaria nazionale e tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni. “Ora dobbiamo raccogliere – continuano – le 200mila firme di sicurezza per garantire che il 2025 sia l’anno in cui la Commissione Von der Leyen dia una risposta. Come associazione Luca Coscioni, continueremo la raccolta firme in tutta Italia grazie all’impegno delle nostre cellule, che hanno portato l’Italia a essere il terzo Paese per firme raccolte”.
La campagna è finalizzata a chiedere all’Unione europea di istituire un meccanismo finanziario che supporti gli Stati membri nell’assicurare l’accesso all’aborto sicuro. Con oltre 140mila firme raccolte, l’Italia è il terzo Paese per partecipazione, dimostrando quanto questo tema sia sentito dalla popolazione. Con una Ice, spiega il sito del Parlamento europeo, “un milione di cittadini residenti in un quarto degli Stati membri può invitare la Commissione a presentare una proposta di atto giuridico ai fini dell'attuazione dei trattati dell'Unione. Da quando è applicabile il regolamento del 2011 che stabilisce le procedure dettagliate relative all'Ice, sono state presentate con esito positivo dieci iniziative alla Commissione”.
In tutta Europa, più di 20 milioni di donne – si legge sul sito della campagna – “non hanno accesso all'aborto. È inaccettabile che ancora oggi in Polonia le donne muoiano per questo motivo. Che le donne soffrano finanziariamente perché l'aborto non è gratuito. Che le donne in Italia e altri Paesi siano costrette a percorrere lunghe distanze o a cercare alternative non sicure a causa della mancanza di fornitori di servizi. Insieme possiamo cambiare questa situazione». Si tratta, spiegano dall’associazione Luca Coscioni, di “un primo traguardo fondamentale nella lotta per il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza sicura e accessibile in tutta l’Unione europea. Questo successo, ottenuto grazie al supporto di oltre 40 organizzazioni italiane e alla mobilitazione di cittadini in tutta Europa, dimostra l’urgenza di garantire diritti e libertà fondamentali per tutte le persone”.