"Mia figlia merita e deve essere rispettata". È l'appello di una donna, ma prima di tutto di una madre, quello di Adriana Volpe, che dal suo profilo Instagram si rivolge a followers e giornalisti, per raccontare un fatto gravissimo e chiedere rispetto: del silenzio, della privacy, di un momento difficile che sta vivendo non solo in prima persona ma di rimbalzo che sta subendo anche sua figlia. "È il mio primo e ultimo comunicato che faccio. Vi chiedo di rispettare una situazione molto delicata e grave perché è in atto un procedimento penale per maltrattamenti. Siete di fronte ad un codice rosso con una minore che oggi ha solo 11 anni". La conduttrice televisiva ed ex modella italiana parla infatti, per la prima volta pubblicamente, del processo contro l'ex marito Roberto Parli, da cui si è separata nel 2020 dopo dodici anni di matrimonio e da cui è nata Giselle.
"Ho fatto tanto per tutelare in questi anni mia figlia e la mia vita privata - spiega Volpe nel video che, oltre ad essere un invito, è anche uno sfogo personale contro chi ha invece 'marciato' sulla vicenda per fare click, per catturare lettori a colpi di titoli sensazionalistici. "Non ho mai rilasciato interviste su quello che abbiamo vissuto ed oggi trovo articoli con miei virgolettati come se avessi parlato con i giornalisti. Cosa mai fatta! Umanamente trovo raccapricciante che si estrapolino delle miei dichiarazioni rilasciate in una aula di un tribunale. E aggiungo: prima di ribattere dichiarazioni di avvocati, probabilmente solo in cerca di visibilità, controllate la veridicità di quello che riportate perché si tratta di una minore. Solo chi non è in grado di difendersi nelle aule usa i giornali!". È infuriata, a ragione, perché non è facile, da persona di spettacolo, tenere separata sfera pubblica e sfera privata, a maggior ragione quando gli orrori che accadono dentro casa trapelano poi al di fuori, scatenando gli "avvoltoi" del morboso. Ed è proprio al folle rincorrersi dei rumors sul suo conto e di quello della sua famiglia che Adriana Volpe decide di dare la sua versione dei fatti in merito al periodo di crisi vissuto con l'imprenditore svizzero a cui era legata: "Leggo l'ultima dichiarazione dove mi si accusa così: "registrava le conversazioni tra il padre e la figlia" come se fosse un'oscenità! Certo che ho registrato, e credetemi non è una cosa che si fa a cuor leggero, l'ho fatto per proteggere la mia piccola perché quando si denuncia bisogna portare le prove dei gravi maltrattamenti che vengono subiti" sottolinea. Parli, invece, ha rimandato tutte le accuse al mittente, smentendo le parole dell'ex moglie. Intanto la battaglia legale va avanti e spetterà ai giudici stabilire se le violenze domestiche siano state compiute o meno. Sul finale la conduttrice si rivolge anche a un pubblico ben preciso: "Questo messaggio voglio che arrivi a tutte le donne che hanno subito violenza: non bisogna né vergognarsi e né pensare che sia un illecito se registrate per portare delle prove. In un anno e mezzo da marzo 2020 a settembre 2021 per la condotta violenta del mio ex marito è stata chiamata la polizia per tre volte, la prima volta sono stata costretta io dagli eventi, la seconda e la terza volta la polizia è stata chiamata dai familiari del mio ex marito. E questo credo possa far capire la gravità di quello che abbiamo vissuto". E, concludendo il video-messaggio, torna a chiedere "di tutelare mia figlia che, ripeto, è una minore, e rispettare le istituzioni che hanno preso provvedimenti".Visualizza questo post su Instagram