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Home » Attualità » Alabama, le donne che usano pillole abortive saranno incriminate. La nuova stretta repubblicana

Alabama, le donne che usano pillole abortive saranno incriminate. La nuova stretta repubblicana

Una nuova legge mette al bando l'aborto, ma punisce solo chi lo pratica. L'attorney generale si appella a una norma precedente sulla tutela dei minori dalle sostanze chimiche

Marianna Grazi
12 Gennaio 2023
In Alabama incriminate le donne che usano la pillola abortiva

In Alabama incriminate le donne che usano la pillola abortiva

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In Alabama le donne che fanno ricorso alla pillola abortiva potranno essere perseguite penalmente. Insomma ad essere criminalizzate non solo coloro che vogliono interrompere la gravidanza chirurgicamente, ma anche chi fa ricorso all’aborto farmacologico, il cui accesso è stato recentemente reso più facile dopo che la FDA ha deciso di autorizzare la vendita del farmaco anche nelle farmacie al dettaglio. A dare notizia della nuova stretta statale è stato il procuratore generale che ha approvato, dopo l’abolizione – a giugno 2022 – del diritto costituzionale all’aborto da parte della Corte Suprema, una legge che mette praticamente al bando l’interruzione di gravidanza. Questa misura prevede però che siano avviate azioni penali solo nei confronti di chi pratica l’aborto e non delle donne che ne fanno ricorso. Però ora l’attorney generale Steve Marshall sostiene che, nel caso di utilizzo di pillole abortive, le donne possono essere incriminate sulla base di un’altra legge tesa a proteggere i minori da intossicazioni chimiche, inserita nel novero delle leggi “confermate dalla Corte Suprema dell’Alabama per proteggere i bambini ancora non nati”.

Da quando la Corte Suprema ha abolito la Roe v. Wade gli stati hanno approvato tantissime legge che limitano o vietano la procedura

Approvata nel 2006 per tutelare i minori dai rischi dei laboratori casalinghi di metanfetamina, la norma è stata però usata in questi anni in particolare contro le donne che hanno assunto droga durante la gravidanza. Una chiara risposta, quella dello Stato conservatore, all’azione del dipartimento di Giustizia democratico, che ha stabilito che è legale inviare attraverso il servizio postale pillole abortive in Stati dove l’aborto è stato invece vietato. Nel parere legale del dipartimento si afferma infatti che questi medicinali – a base di mifepristone e misoprostolo – possono essere usati per diverse patologie, e quindi la legge federale autorizza il loro invio dal momento che non si può determinare l’utilizzo che verrà fatto. La mossa è arrivata proprio a seguito, nei giorni scorsi, della scelta della Food and Drug Administration di autorizzare le farmacie ad inviare la pillola abortiva direttamente alle donne negli Stati dove la procedura è legale. Misura che però, secondo Marshall, non dovrebbe avere nessun impatto in Alabama dove “l’aborto volontario, anche con le pillole, è illegale“. “La direttiva del dipartimento di Giustizia non cambia nulla – ha aggiunto il procuratore repubblicano – chiunque si azzardi a prescrive pillole abortive in Alabama lo fa a suo rischio e pericolo: io applicherò con forza la legge dell’Alabama per proteggere la vita dei non nati”.

Il congresso dell’Alabama

Nel frattempo, a livello federale, nonostante la volontà dell’amministrazione Biden di mettere un argine alle sempre più numerose leggi che vietano la procedura, la Camera dei rappresentanti, ora controllata dai repubblicani, ha approvato un paio di misure anti aborto. Sebbene il rovesciamento della sentenza Roe v. Wade, che il 22 gennaio ‘compirà’ 50 anni, abbia galvanizzato l’elettorato democratico alle elezioni di Midterm, provocando un ondata di proteste e di sollecitazioni ad andare alle urne, il Grand Old Party ha però ripreso il controllo dell’aula. E, forti della maggioranza, hanno varato le nuove misure: la prima, votata anche da un deputato dell’Asinello, obbliga i medici a fornire le cure a un bimbo che sopravvive a un tentato aborto, una evenienza molto rara. La seconda, sostenuta pure da tre dem, è una risoluzione non vincolante che condanna gli attacchi ai centri di crisi che assistono le donne in gravidanza. Improbabile che le due misure siano approvate in Senato, dove il Grand Old Party è minoranza, ma esse consentiranno ai repubblicani di evidenziare le differenze con i democratici nelle elezioni del 2024.

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"In concerto facciamo molti brani nostri, nuovi e vecchi, ci siamo portati dietro qualche cover, delle parti strumentali. A livello umano per noi i concerti sono un vero e proprio incontro con le persone che comprano il biglietto. Usiamo i live come un salotto, una festa in cui vogliamo divertirci." 

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L’adolescente originaria della regione dell’Arkhangelsk (che si trova a nord-ovest della Russia) da alcuni mesi si trova agli arresti domiciliari, nell’appartamento della madre a Severodvinsk. Un dispositivo di localizzazione, che le hanno applicato alla caviglia, ne traccia ogni spostamento: non è autorizzata ad accedere a Internet né a comunicare con l’esterno.

La ragazza è stata definita terrorista ed estremista e messa sullo stesso piano di talebani e appartenenti a Isis e al Qaeda. La sua colpa? Aver condiviso su Instagram una storia sull’esplosione del ponte di Crimea in ottobre scorso, criticando la Russia per aver invaso l’Ucraina. La studentessa Krivtsova, secondo quanto riporta la Cnn, “sta anche affrontando accuse penali per aver screditato l’esercito russo in un presunto repost critico della guerra in una chat studentesca sul social network russo Vk”. 

Le posizioni dell’allieva della scuola di scienze sociali dell’Università federale dell’Artico (Narfu) in merito all’invasione della Russia in Ucraina sono ben chiare, tanto che la giovane si è tatuata sulla caviglia la faccia del presidente russo Vladimir Putin su un corpo di un ragno. Accanto, la parole “il Grande Fratello ti sta guardando”.

Di Barbara Berti ✍

#lucenews #lucelanazione #russia
In Alabama le donne che fanno ricorso alla pillola abortiva potranno essere perseguite penalmente. Insomma ad essere criminalizzate non solo coloro che vogliono interrompere la gravidanza chirurgicamente, ma anche chi fa ricorso all'aborto farmacologico, il cui accesso è stato recentemente reso più facile dopo che la FDA ha deciso di autorizzare la vendita del farmaco anche nelle farmacie al dettaglio. A dare notizia della nuova stretta statale è stato il procuratore generale che ha approvato, dopo l'abolizione - a giugno 2022 - del diritto costituzionale all'aborto da parte della Corte Suprema, una legge che mette praticamente al bando l'interruzione di gravidanza. Questa misura prevede però che siano avviate azioni penali solo nei confronti di chi pratica l'aborto e non delle donne che ne fanno ricorso. Però ora l'attorney generale Steve Marshall sostiene che, nel caso di utilizzo di pillole abortive, le donne possono essere incriminate sulla base di un'altra legge tesa a proteggere i minori da intossicazioni chimiche, inserita nel novero delle leggi "confermate dalla Corte Suprema dell'Alabama per proteggere i bambini ancora non nati".
Da quando la Corte Suprema ha abolito la Roe v. Wade gli stati hanno approvato tantissime legge che limitano o vietano la procedura
Approvata nel 2006 per tutelare i minori dai rischi dei laboratori casalinghi di metanfetamina, la norma è stata però usata in questi anni in particolare contro le donne che hanno assunto droga durante la gravidanza. Una chiara risposta, quella dello Stato conservatore, all'azione del dipartimento di Giustizia democratico, che ha stabilito che è legale inviare attraverso il servizio postale pillole abortive in Stati dove l'aborto è stato invece vietato. Nel parere legale del dipartimento si afferma infatti che questi medicinali - a base di mifepristone e misoprostolo - possono essere usati per diverse patologie, e quindi la legge federale autorizza il loro invio dal momento che non si può determinare l'utilizzo che verrà fatto. La mossa è arrivata proprio a seguito, nei giorni scorsi, della scelta della Food and Drug Administration di autorizzare le farmacie ad inviare la pillola abortiva direttamente alle donne negli Stati dove la procedura è legale. Misura che però, secondo Marshall, non dovrebbe avere nessun impatto in Alabama dove "l'aborto volontario, anche con le pillole, è illegale". "La direttiva del dipartimento di Giustizia non cambia nulla - ha aggiunto il procuratore repubblicano - chiunque si azzardi a prescrive pillole abortive in Alabama lo fa a suo rischio e pericolo: io applicherò con forza la legge dell'Alabama per proteggere la vita dei non nati".
Il congresso dell'Alabama
Nel frattempo, a livello federale, nonostante la volontà dell'amministrazione Biden di mettere un argine alle sempre più numerose leggi che vietano la procedura, la Camera dei rappresentanti, ora controllata dai repubblicani, ha approvato un paio di misure anti aborto. Sebbene il rovesciamento della sentenza Roe v. Wade, che il 22 gennaio 'compirà' 50 anni, abbia galvanizzato l'elettorato democratico alle elezioni di Midterm, provocando un ondata di proteste e di sollecitazioni ad andare alle urne, il Grand Old Party ha però ripreso il controllo dell'aula. E, forti della maggioranza, hanno varato le nuove misure: la prima, votata anche da un deputato dell'Asinello, obbliga i medici a fornire le cure a un bimbo che sopravvive a un tentato aborto, una evenienza molto rara. La seconda, sostenuta pure da tre dem, è una risoluzione non vincolante che condanna gli attacchi ai centri di crisi che assistono le donne in gravidanza. Improbabile che le due misure siano approvate in Senato, dove il Grand Old Party è minoranza, ma esse consentiranno ai repubblicani di evidenziare le differenze con i democratici nelle elezioni del 2024.
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