“Cecilia Sala è libera, gran lavoro italiano”. Le lacrime di papà Renato: “Orgoglioso di lei”

La commozione dei genitori e l’esultanza del compagno della giornalista, Daniele Raineri, che paragona il lavoro di squadra al gol di Fabio Grosso in semifinale ai Mondiali 2006. Le reazioni alla scarcerazione

di Redazione Luce!
8 gennaio 2025
Cecilia Sala (ANSA/ANDREA MEROLA)

Cecilia Sala (ANSA/ANDREA MEROLA)

Cecilia è libera. Un gran lavoro italiano. Grazie a tutti”. Per Daniele Raineri, giornalista del Post, la liberazione della compagna, la reporter e podcaster Cecilia Sala dal carcere iraniano di Evin e il suo rientro a casa sono come il gol di Grosso al 119° minuto di Germania-Italia, semifinale del Mondiale del 2006: una grande impresa di squadra che ha portato all’obiettivo più importante.

Raineri ha commentato proprio così la scarcerazione della 29enne romana, con il video della vittoria azzurra nella partita che portò la nazionale italiana a battere la squadra di casa e ad approdare nella finale della Coppa del Mondo contro la Francia (e alla vittoria del Mondiale stesso). “L'ho sentita, mi ha detto: ‘Ci vediamo tra poco’. Era emozionata e contentissima. Le ho risposto anche io: ‘Ci vediamo a Roma’” ha detto all'ANSA.

L’arresto, le accusa, la scarcerazione 

Cecilia Sala in Iran (Instagram)
Cecilia Sala in Iran (Instagram)

La reporter del Foglio e voce del podcast Stories su Chora Media era stata arrestata il 19 dicembre scorso in un hotel di Teheran, dove si trovava con un visto giornalistico di 8 giorni per svolgere il suo lavoro e raccogliere materiale per i suoi articoli e puntate. Proprio qui, il giorno prima tornare in Italia, era stata arrestata dalla polizia iraniana che solo a un paio di settimane di distanza aveva motivato la carcerazione con l’accusa, vaga, di “violazione della legge della Repubblica islamica”. Dal momento in cui questa informazione era stata resa pubblica le mobilitazioni e l’interesse della stampa e dei media per il caso erano stati immediati e costanti, così come l’impegno diplomatico del governo italiano.

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Anche perché Sala era detenuta in una cella d’isolamento in condizioni durissime nel penitenziario dove vengono rinchiusi stranieri e dissidenti politici: dormiva per terra con una coperta per coprirsi e una dove sdraiarsi, con la luce sempre accesa, e aveva un limitatissimo accesso a comunicazioni esterne. Durante la sua detenzione ha ricevuto un’unica visita, quella di Paola Amadei, ambasciatrice italiana in Iran. 

Questa mattina, 8 gennaio, la notizia della sua scarcerazione, annunciata ai genitori di Sala dalla presidente del Consiglio Meloni che li avrebbe chiamati personalmente, fa sapere con una nota Palazzo Chigi. E l'Iran, attraverso il dipartimento media della Cultura e il ministero della Guida islamica, parlando con l'ANSA, si è limitato per ora a confermare la notizia della liberazione della giornalista, già in volo per l’Italia dove atterrerà nel pomeriggio.

La commozione di papà Renato 

Sono orgoglioso di lei” ha detto all'ANSA Renato Sala, subito dopo aver appreso che la figlia Cecilia sta tornando in Italia. “Sono orgoglioso di lei e della capacità e la compostezza che ha avuto in questa vicenda. Nei suoi giorni di prigionia l'ho sentita tre volte. In questo periodo ho avuto l'impressione di una partita a scacchi, ma i giocatori non erano soltanto due. A un certo punto la scacchiera si è affollata e questo ha creato forti timori in un genitore come me, che purtroppo ignora le mosse". Così all'ANSA il papà di Cecilia Sala, Reanoto, commosso dalla notizia della sua liberazione.

“Ho pianto soltanto tre volte nella mia vita. Credo che il governo del nostro Paese abbia fatto un lavoro eccezionale. Se mi sente la voce rotta, non vedevo l'orizzonte. È stato un lavoro di coordinamento straordinario”. E ancora: “Confidavo nella forza di Cecilia perché è una ragazza in gamba. La mia speranza, essendo lei molto brava anche in matematica, era che intraprendesse una carriera nel Fondo monetario internazionale. E invece ha intrapreso la carriera del giornalismo, ma è fortunata e tosta”.

Un tipo di giornalismo, quello della figlia, che per sua stessa ammissione “crea complessità, ma non le ho mai rotto le scatole per questo. L'ho sentita a disagio in Ucraina e Afghanistan ma questa volta è stata durissima, anche perché un genitore non riesce a immaginare quando finisca e come finisca una vicenda del genere. Un conto è essere detenuta in Uk o Francia e un altro è esserlo in Paesi come l'Iran. Spero Cecilia si renda conto delle cose che il governo e l'intelligence hanno fatto per lei”.

Sto andando a Roma, sono felicissima”: così Elisabetta Vernoni, madre della giornalista, contattata da L'Aria che tira su La7 commenta la liberazione della figlia dal carcere di Evin a Teheran.

La reazione a Chora Media e sui media internazionali 

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La giornalista italiana Cecilia Sala autrice del podcast "Stories"

Emozionato anche il fondatore e direttore di Chora Media, piattaforma su cui è pubblicato il podcast della 29enne Stories: “Siamo molto felici. Sapevamo che il governo stava lavorando intensamente, ma non ci aspettavamo un ritorno a casa di Cecilia così veloce. Quando è arrivata la notizia a Chora c'è stata grandissima emozione, tutti hanno applaudito”. Mario Calabresi ci tiene poi a ringraziare “Giorgia Meloni, Alfredo Mantovano, Antonio Tajani, l'ambasciatrice italiana a Teheran e tutti gli apparati dello Stato italiano per l'eccezionale lavoro che hanno fatto”, plaudendo al loro lavoro diplomatico nell’interesse della giornalista detenuta a Evin. 

Dall'Europa agli Stati Uniti, passando per il Medio Oriente e l'Asia, la notizia della liberazione di Cecilia Sala fa il giro del mondo e diventa una delle principali notizie di apertura dei siti di diversi media internazionali. “La giornalista italiana arrestata a Teheran il 19 dicembre scorso, è stata liberata", scrive Le Figaro. Titoli simili compaiono anche su Le Monde, gli americani Washington Post e New York Times, oltre che sul Financial Times, sul Wall Street Journal e sulle emittenti Nbc e Cbs. E, ancora, sulla Bbc, sulla Cnn, e sui principali media europei, da El Pais al The Guardian. La notizia è riportata anche da al Arabiya e dal sito del media indiano The Indu.