Una prima assoluta: il liceo artistico Nervi-Severini di Ravenna è la prima scuola italiana a riconoscere il congedo mestruale per le studentesse afflitte da dolori durante il periodo del ciclo. Una scelta in anticipo sulla legge, che in Italia ancora non riconosce alcuna forma di congedo per le donne affette dalla cosiddetta dismenorrea. L'iniziativa, in quello che molti a Ravenna chiamano ancora 'il liceo del mosaico', è partita dalle quattro studentesse che ricoprono il ruolo di rappresentanti degli studenti. "Sono state loro a raccogliere le testimonianze di sedici alunne dell'istituto afflitte da dolori mestruali così forti da rendere impossibile lo svolgimento delle normali attività scolastiche", spiega il preside Gianluca Dradi.
Il consiglio d'istituto ha accolto la proposta di modifica al Regolamento scolastico, decidendo di "riconoscere sino a due giorni al mese come deroghe al vincolo di frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale". L'organo di autogoverno della scuola ha accolto la proposta a larga maggioranza, con dieci voti a favore e appena tre contrari. Che cosa cambierà con l'approvazione delle modifiche al regolamento in fatto di assenze? "Non solo le ore e i giorni in cui una studentessa si assenta a causa dei dolori mestruali non saranno più conteggiati nella somma delle ore di assenza – che non deve superare un quarto del totale delle ore scolastiche – ma sarà sufficiente presentare un solo certificato medico all'anno in cui venga attestata la diagnosi di dismenorrea, il quale sarà valido per ciascuna delle assenze dettate da dolori mestruali".
Il Nervi-Severini, scuola in cui, come in molti altri licei artistici, le studentesse costituiscono circa il 60% del totale degli iscritti, non è nuovo a iniziative all'avanguardia sul tema dei diritti: da tempo è stato istituito un regolamento per le ‘carriere alias’, che prevede la possibilità di adottare un nome di elezione per gli studenti transgender. "Il senso di iniziative come queste è dimostrare agli studenti che la scuola li riconosce nelle loro difficoltà e nelle loro scelte, e cerca di affrontarle assieme a loro" aggiunge il preside. La decisione spalanca le porte anche a un notevole paradosso: una docente che fosse afflitta da dolori mestruali dello stesso tipo di quelli di cui soffrono le sue studentesse non potrebbe, a differenza loro, assentarsi dalle lezioni senza che quelle ore vengano conteggiate. "Questo perché in quel caso deve essere la legge a esprimersi, e non il regolamento di istituto, fa notare amareggiato Dradi. "Su questo fronte purtroppo l'Italia sconta un ritardo oggi ancora più doloroso rispetto a un paese come la Spagna. Credo che la scuola non debba adattarsi alla società ma dare agli studenti gli strumenti per migliorarla. Ai miei alunni voglio ribadire questo: se avete l'impressione che l'Italia attraversi un autunno dei diritti, sappiate che qui è già primavera" conclude il preside.