Tre testimonianze personali, forti, a tratti drammatiche, di aborto: Amanda Zurawski, Kaitlyn Joshua e Hadley Duvall hanno accettato di salire sul palco della convention democratica che si apre oggi a Chicago, Illinois, per raccontare le loro storie sull’interruzione volontaria di gravidanza negli Stati in cui la pratica – tra le questione centrali della campagna di Kamala Harris – è vietata. Le tre donne, ospiti alla United Arena, parlano del loro calvario e dei pericoli a cui sono state esposte a causa dei divieti imposti nei loro Stati di residenza, ovvero il Texas, la Louisiana e il Kentucky.
Le tre storie di aborto
Zurawski avrebbe voluto chiamare suo figlio Willow, ma non ha potuto farlo. È infatti andata in travaglio prematuro alla 18ma settimana e, in seguito alle cure mediche che le sono state somministrate, non potrà più avere figli. La texana è stata ospite di Joe Biden al discorso sullo stato dell'Unione, ed è divenuta volto di un spot pubblicitario contro i divieti all'aborto imposti dopo la decisione della Corte Suprema di capovolgere la storia sentenza del 1973 che legalizzò le interruzioni di gravidanza negli Stati Uniti.
Joshua è stata invece respinta da due ospedali della Louisiana mentre sanguinava ed era in preda a forti dolori in seguito a un aborto spontaneo. La sua incapacità di ricevere l'assistenza medica necessaria è stato – ha spiegato – il risultato “diretto” della decisione della Corte Suprema di ribaltare la Roe v. Wade nel 2022, aprendo così la possibilità ai vari governi di decidere autonomamente in materia, tanto che sono ripristinate molte leggi che limitano fortemente o vietano l’interruzione di gravidanza anche nei casi di stupro o di grave rischio per la salute della donna.
Duvall, infine, si dilunga sui ripetuti abusi sessuali subiti da bambina, che si sono tradotti in una sua gravidanza a 12 anni. A 12 anni. Praticamente l’inizio della pubertà. La donna allora abortì ma “l'idea che i politici costringano a dare alla luce il bambino di uno stupratore è inconcepibile”. Per Duvall l'occasione di parlare dal palco della convention democratica è un onore e, soprattutto, è importante per tutte le donne americane.
La convention dem a Chicago
La convention di Chicago è l’evento politico più importante della campagna democratica che porterà giovedì al discorso di accettazione della nomination della vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris. Molti i leader politici chiamati a intervenire davanti alla platea di migliaia di delegati e ci aspettiamo che non pochi di loro facciano riferimento anche al tema dell’aborto, osteggiato invece dal candidato repubblicano Donald Trump, particolarmente caro all’ex procuratrice.
In questa prima giornata è previsto il discorso del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, che punterà a ricordare i successi della loro amministrazione, e quello della first lady Jill Biden. Atteso, sempre per la serata di lunedì 19 agosto, il messaggio di saluto da parte del sindaco di Chicago, il Democratico Brandon Johnson, e del governatore dell'Illinois, il Democratico J. B. Pritzker, a lungo tra i candidati a vice di Harris. In serata dovrebbe parlare anche l'ex first lady ed ex segretario di Stato Hillary Clinton.
Domani sera, invece, sarà il giorno dell'ex presidente Barack Obama. Il suo intervento è molto atteso, anche perché è stato l'ultimo a ufficializzare il sostegno alla candidata. Anche la ex first lady Michelle Obama salirà sul palco per confermare il sostegno alla coppia Harris-Walz.