Da dirigente a clochard, la rinascita di Ruggiero a 62 anni: “Ora sogno di laurearmi”

Oggi lavora come addetto all’accoglienza in un dormitorio di Foggia e trova sempre il tempo per fare volontariato, ha recuperato il rapporto coi figli e spera che il suo libro di poesie venga un giorno pubblicato

di CHIARA CARAVELLI -
30 settembre 2024
Ruggiero Di Cuonzo

Ruggiero Di Cuonzo (frame intervista a L'Immediato)

Foggia, 30 settembre 2024 – La forza di non arrendersi e di trovare la propria strada, un lavoro e una ragione per tornare a sperare nel futuro. Prima dirigente di un’associazione di categoria, poi clochard, e ora assunto a tempo indeterminato come addetto in un dormitorio di Foggia. Un lavoro che non gli impedisce di fare volontariato per un'associazione che offre sostegno a chi vive in strada, per rispondere a una vocazione al sociale che sente forte dentro di sé. 

Da dirigente a senza fissa dimora e l’arrivo a Foggia

Nella città pugliese Ruggiero Di Cuonzo,  62 anni, è arrivato circa sei anni fa, dopo aver perso il lavoro senza essere riuscito a trovarne altri: “Mi sono ritrovato per strada”, racconta. La mancanza di un’occupazione, però provoca anche effetti collaterali a livello personale: “Ha iniziato a creare crepe nei rapporti con la mia famiglia – spiega – e circa sei anni fa sono andato via di casa e sono giunto a Foggia. Avevo con me un borsone con qualche vestito e nemmeno un euro in tasca. Sono stato fin dal primo giorno ospite del dormitorio allora gestito dai Fratelli della Stazione (associazione che si occupa di accoglienza per chi è senza fissa dimora, ndr) presso i locali della parrocchia comunale di Sant’Alfonso de Liguori”. Un letto dove dormire all’asciutto, un piatto caldo garantito ogni giorno, ma la parabola di Ruggiero non era ancora giunta al suo termine.

Due mesi dopo è stato inserito in un progetto di co-housing sociale, va a vivere in un appartamento e, dopo aver seguito corsi di formazione professionale, trova un lavoro come impiegato. “Venivo mal pagato ma in ogni caso era un lavoro – ricorda il 62enne –intanto volevo restituire ciò che mi era stato dato e ho iniziato a fare il volontario presso la stessa associazione che mi aveva salvato”.

Il nuovo lavoro nel dormitorio che lo aveva accolto

La svolta, per lui, è arrivata quando hanno realizzato il progetto comunale del Pronto intervento sociale (Pis) “assumendomi con regolare contratto a tempo indeterminato come operatore all'accoglienza in un dormitorio maschile. Lavoro dalle 20 alle 8 del mattino ma trovo il tempo di fare volontariato. Ho quello che voglio ora”. Gli ospiti del centro, in due anni dalla sua apertura, sono stati oltre 400, “di ogni nazionalità: molti italiani, molti foggiani perché oggi si diventa senza fissa dimora anche se si ha un lavoro”, afferma. Il dormitorio è aperto ogni giorno dalle 20 alle 8 del mattino e offre la possibilità di fare una doccia calda, di cenare e di dormire in un locale caldo e accogliente. 

Ruggiero negli anni ha raccontato la sua storia anche a studenti delle scuole superiori e dell'università. E ha recuperato in parte il rapporto con i figli. Ora, dice, sogno di “laurearmi in giurisprudenza: ho dato anche diversi esami quando ero giovane”. “E poi - conclude - voglio pubblicare un mio libro, è pronto. In questi anni ho scritto molte poesie. Un esercizio per conoscere meglio te stesso, gli altri, il disagio, il dolore e la rinascita".