Femminicidio di Carol Maltesi, “
una sentenza che offende le donne”. Solo pochi giorni fa, il Tribunale di Roma ha
assolto il bidello 67enne accusato di violenza sessuale da una studentessa, la quale ha raccontato di essere stata palpeggiata dall’uomo a scuola. I giudici hanno ritenuto che “il fatto non costituisce reato”, visto che il
toccamento sarebbe durato meno di dieci secondi.
Una motivazione che ha
indignato l’opinione pubblica e sta ancora facendo discutere, tanto che sui social è partito il trend #10secondi. Adesso arriva un’altra sentenza, dove la
vittima è ancora una ragazza. E anche in questo caso quello che scrivono i giudici provoca
profondo sdegno nel mondo civile e politico. Si tratta del
femminicidio di
Carol Maltesi. I fatti risalgono all’11 gennaio 2022 e il delitto avvenne a Rescaldina, nel Milanese. Il corpo della donna, fatto a pezzi e messo in alcuni sacchi dell’immondizia fu ritrovato mesi dopo nel Bresciano. L’assassino è
Davide Fontana, 44 anni, bancario, all’epoca amico e vicino di casa di Carol.
Carol Maltesi, 26 anni, fatta a pezzi e gettata in un dirubo a Borno nel Bresciano da Davide Fontana
Femminicidio, perché non è stato concesso l'ergastolo
La sentenza emessa dal Tribunale di Busto Arsizio per il
femminicidio condanna a 30 anni di carcere e non all’ergastolo (come chiedeva il pm) Davide Fontana per aver ucciso a martellate e con una coltellata alla gola la ragazza. Secondo i giudici
non vi fu premeditazione e nemmeno le aggravanti dei motivi futili o abietti e della crudeltà. E sempre per i giudici, il movente
non è la gelosia: la ragazza aveva anche altri rapporti che l'uomo accettava e insieme realizzavano video hard postati su
OnlyFans.
L'assassino e la vittima
Il movente, per i giudici, è da ricercarsi nel fatto che, come ha riportato il quotidiano “La Prealpina” l'uomo “si rese conto che ormai, dopo averlo in qualche misura usato, Maltesi si stava allontanando da lui,
scaricandolo” e andando a vivere altrove. “Si è reso conto che
la giovane e disinibita Carol Maltesi si era in qualche misura servita di lui per meglio perseguire i propri interessi personali e professionali e che lo avesse usato e ciò ha scatenato l'azione omicida” scrivono i giudici per spiegare l'assenza di motivi futili o abietti.
Perdere una persona dalla quale “
dipendeva, poiché gli aveva permesso di vincere la sostanziale solitudine in cui si consumava in precedenza e di vivere finalmente in modo diverso e gratificante, si è rivelata insopportabile”. E questa è anche l'opinione del
perito e dei consulenti psichiatrici che hanno studiato il “funzionamento mentale e la personalità” di Fontana. In senso tecnico-giuridico, ad avviso della Corte, quindi,
non si è in presenza di motivi futili e abietti che, per la Cassazione, sussistono quando l'azione criminosa “più che una causa determinante dell'evento” è “un mero pretesto per lo sfogo di un impulso violento”. L'omicidio, inoltre, non fu premeditato dal momento che
non vi è prova che fu organizzato né altri elementi fanno pensare il contrario.
I Carabinieri mentre pongono i sigilli ad uno degli appartamenti della corte in cui viveva la vittima
I giudici della Corte d'assise hanno analizzato la fase successiva del “depezzamento” del corpo e hanno scritto che "non si può fare il grave errore di desumere la crudeltà nel realizzare l'omicidio dalla raccapricciante, orripilante condotta successiva e in particolare dall'
agghiacciante gestione del cadavere e dello spaventoso scempio fattone, che tanto orrore ha suscitato nell'opinione pubblica”. “Fontana compiuto l'omicidio,
voleva liberarsi del cadavere definitivamente, definitivamente distruggendolo” sostiene sempre la Corte.
L’indignazione della Casa Internazionale delle Donne
“La sentenza emessa dal Tribunale di Busto Arsizio per il
femminicidio di Carol Maltesi
offende profondamente tutte le donne e non rende giustizia a Carol e a chi come lei è stata vittima di un femminicidio” sostiene la
Casa Internazionale delle Donne, il centro culturale romano, in una nota. E aggiunge: “Le giustificazioni e i preconcetti contenuti all'interno del pronunciamento, che hanno portato la Magistratura a rigettare l'ergastolo e a diminuire così la pena al colpevole,
sono assolutamente inaccettabili”. L’associazione, quindi, “esprimere la più profonda indignazione” e sottolinea “che sentenze di questo tipo non fanno altro che
rivittimizzare le donne”. “Purtroppo, in un Paese in cui la
seconda carica dello Stato attacca
una ragazza che denuncia la violenza subita, minandone la credibilità, quanto accaduto non ci stupisce” continua. “Ciò che è certo è che non ci fermeremo nella nostra battaglia per la difesa dei diritti delle donne, nella nostra
lotta quotidiana contro una cultura maschilista, sessista e mistificatrice” conclude la nota della Casa Internazionale delle Donne.
La senatrice del Pd Valeria Valente (Facebook)
La politica contro la sentenza
La sentenza che riduce la pena (30 anni contro l'ergastolo richiesto dalla pubblica accusa) all’assassino di Carol Maltesi sdegna anche il mondo politico. “Le donne nelle aule giudiziarie diventano purtroppo vittime due volte” commenta la senatrice del Pd,
Valeria Valente. “Giustificare in qualche modo l'uomo autore del reato, comprenderne le motivazioni e colpevolizzare la donna vittima, persino se ha subito un femminicidio,
è raccapricciante” dice la senatrice. E aggiunge: “E’ questa la
cultura sbagliata, ingiusta, inaccettabile in cui nasce e si perpetua la violenza maschile, è questa la cultura che va cambiata”.
Alfredo Antoniozzi, vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera (Facebook)
Anche
Alfredo Antoniozzi, vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, non è assolutamente d’accordo con la decisione dei giudici. “Se tredici martellate in testa non rappresentano
crudeltà e se fare a pezzi quel corpo non lo è, ci chiediamo cosa sia la crudeltà. La sentenza su Davide Fontana ci lascia attoniti” afferma. Quindi aggiunge: “Ci auguriamo che
la procura faccia appello perché Fontana merita l'ergastolo e già la perizia psichiatrica ha smascherato le sue simulazioni. Messa così tra dieci anni un assassino del genere sarà certamente libero per buona condotta e
questa cosa fa inorridire nel rispetto di Carol”.