Anche Firenze torna a riconoscere i figli delle
coppie omogenitoriali. “
Ho firmato a Palazzo Vecchio il riconoscimento dello
status di genitore a Carolina e Alessia, per il piccolo Dario di tre mesi” annuncia
Dario Nardella, sindaco di Firenze, via Twitter.
Dario Nardella, sindaco di Firenze
E, svelando di aver tenuto in braccio il bimbo, ammette: “Questa cosa mi ha particolarmente emozionato anche perché anni fa avevamo
già riconosciuto la sorellina, ormai grande”. Così, alla vigilia del
Toscana Pride – in programma l’8 luglio nel capoluogo toscano – il primo cittadino mette una firma importante sull’atto di nascita, andando contro le direttive del governo Meloni. “Abbiamo voluto fare questo gesto, così come avevamo annunciato con altri sindaci, perché riteniamo che i bambini di una coppia, in questo caso di due donne,
debbano avere uno status equivalente agli altri” spiega Nardella.
Poi aggiunge: “Non si capisce perché la donna che si è unita civilmente, a Firenze, con la madre non possa riconoscere il bambino”. Con la scelta, quindi, “
diamo parità di diritti e soprattutto un po' di gioia e serenità alle due donne” prosegue il primo cittadino di Firenze.
La presentazione di "Corpi InTRANSigenti", il manifesto del Toscana Pride 2023
Firenze contro il Governo
Detto questo Nardella fa un ragionamento politico, puntando il dito contro il Parlamento “colpevole di un lassismo e di una indifferenza verso tantissimi casi” come questo “di bambini figli di coppie unite dalle
unioni civili”. Dopo la circolare “del ministero dell'Interno, Firenze
aveva interrotto la registrazione. Ora abbiamo deciso di riprendere e la mia prima firma è stata proprio quella per il piccolo Dario” spiega ancora il sindaco. Così “Firenze dà il benvenuto al Pride, che mi auguro porti qui migliaia e migliaia di persone” conclude Nardella ricordando che il Comune, che ha dato il patrocinio alla manifestazione, “ci sarà con una propria delegazione”.
"Dopo la circolare del ministero dell'Interno, Firenze aveva interrotto la registrazione. Ora abbiamo deciso di riprendere" dichiara Nardella
Riconoscimenti, precedenti e interventi delle procure
Il riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali, quindi, continua a tenere banco. Con sempre più
sindaci che continuano (o comunque) riprendono a trascrivere gli atti di nascita mentre le procure d’Italia vogliono annullare tali atti. Se oggi Nardella ha messo la firma, nelle ore scorse il sindaco di Verona,
Damiano Tommasi, ha incontrato coppie e figli dell’associazione “
Famiglie Arcobaleno”. E davanti a loro si è detto “pronto a gestire le istanze che dovessero arrivare, valutando le diverse situazioni”.
Tra gli altri sindaci che già hanno ‘sfidato’ il governo, ricordiamo il sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri, che un mese fa aveva proceduto alla trascrizione dei primi due atti di nascita esteri di figli di due mamme
Nell’occasione anche il primo cittadino scaligero ha parlato di “
vuoto normativo” e di “priorità di tutelare i diritti dei bambini e delle bambine, che dovranno essere trascritti o registrati con la maggiore tutela possibile”. Tra gli altri sindaci che già hanno ‘sfidato’ il governo, ricordiamo il sindaco della Capitale,
Roberto Gualtieri, che un mese fa aveva proceduto alla trascrizione dei
primi due atti di nascita esteri di figli di due mamme. Ma anche il sindaco di Milano,
Beppe Sala, che poi però si è visto arrivare lo stop dal prefetto di Milano Renato Saccone.
La sindaca di Sarmato, Claudia Ferrari
Anche
la procura di Padova, la settimana passata,
ha impugnato 33 gli atti di nascita, registrati dal sindaco
Sergio Giordani, dal 2017 a oggi, per riconoscere ai figli delle coppie omogenitoriali gli stessi diritti degli altri. Un’azione che non scalfisce le politiche dell’amministrazione. “Come sindaco, ben lontano dal farne una questione ideologica o di parte, ho il dovere di tutelare anzitutto gli
interessi preminenti delle bambine e dei bambini” le parole di Giordani. Tra gli altri
primi cittadini ‘disobbedienti’ anche la
sindaca Claudia Ferrari del comune di Sarmato, nel Piacentino. A fine giugno ha registrato la piccola Ginevra, una bimba nata all’interno di
una coppia omoaffettiva di donne, che ha già un altro bambino.