Nel 2016 fu lei la prima donna candidata alle presidenziali americane che in quell’occasione portarono però alla vittoria del repubblicano Donald Trump. A otto anni di distanza, Hillary Clinton è apertamente schierata a sostegno di un’altra donna che sfida il tycoon nella corsa alla Casa Bianca, che prova a infrangere una volta per tutte il soffitto di cristallo sotto il quale solo uomini sono stati eletti alla guida della più grande potenza democratica mondiale.
Ce la farà Kamala Harris a diventare la prima presidente donna – per di più nera – degli Stati Uniti? Sarà la volta buona per questo passo avanti epocale ma forse oggi anche necessario? A sostenere questa possibilità, la sua candidature, i temi portanti della sua campagna ci sono intanto tante figure femminili di spicco nella politica americana, dalla First Lady Jill Biden all’agguerrita deputata star dem Alexandria Ocasio-Cortez, da Michelle Obama (attesa nella seconda serata della convention a Chicago) a Clinton.
Hillary Clinton per Kamala Harris: “Il futuro è qui”
E quello che c’è stato nella serata del 19 agosto alla United Arena è stato un passaggio di testimone non solo dal presidente Biden alla sua vice, ma anche da donna a donna, con l’ex segretaria di Stato che ha simbolicamente consegnato nelle mani di Harris il destino di milioni di cittadine e la speranza di una vera svolta nel destino americano, anche in termini di parità di genere. “Nel 2016 è stato l'onore della mia vita accettare la nomination del nostro partito. Il futuro è qui: mi piacerebbe che mia madre e la madre di Kamala Harris fossero qui, ci direbbero continuare ad andare avanti” ha detto infatti Hillary Clinton intervenendo alla convention democratica.
“Mandiamo Kamala Harris e Tim Walz alla Casa Bianca. Il progresso è possibile ma non garantito. Abbiamo una scelta: Kamala ha il carattere e l'esperienza per portaci avanti”, ha aggiunto, sottolineando che la candidata dem vuole ripristinare l’aborto a livello nazionale, diritto abolito dopo il rovesciamento della sentenza Roe v. Wade della Corte Suprema nel 2022.
“Dobbiamo batterci per Kamala perché lei si batterà per noi. L'America ha bisogno di ognuno di noi” per Harris perchè “non stiamo solo eleggendo un presidente, ma stiamo spingendo avanti l'America. In lei vedo libertà dalla corruzione e dalla caos, la libertà di scegliere”, ha proseguito l’ex First Lady, sempre in prima linea nella difesa dei valori portanti dello stato di diritto americano.
Rompere il soffitto di cristallo
“Quando una barriera cade per uno di noi, cade e apre la strada a tutti noi. Quindi, per i prossimi 78 giorni, dovremo lavorare più duramente di quanto abbiamo mai fatto”, ha spiegato ancora la politica 76enne a Chicago parlando appunto della possibilità di avere per la prima volta nella storia una presidente donna.
“Dobbiamo respingere i pericoli che Trump e i suoi alleati rappresentano per lo stato di diritto e il nostro modo di vivere”, ha affermato fra gli applausi del pubblico. “Nel suo primo giorno in tribunale, Kamala ha detto cinque parole che ancora la guidano: Kamala Harris per il popolo. Questo è qualcosa che Donald Trump non capirà mai”, ha osservato Clinton. “Quindi non è una sorpresa che stia mentendo sui trascorsi di Kamala. Si sta prendendo gioco del suo nome e della sua risata. Quest’ultimo attacco – ha scherzato – suona familiare”. Nel 2016, infatti, Trump ha preso in giro l’avversaria per la sua risata. “In America, si può arrivare fin dove il duro lavoro e il talento portano. E sapete una cosa? Dall'altra parte di quel soffitto di cristallo c'è Kamala Harris, che alza la mano e presta giuramento come nostro 47esimo presidente degli Stati Uniti”, ha messo in evidenza Clinton.