Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Attualità » Proposta di matrimonio in aereo, la hostess Veronica: “Alejandra, mi vuoi sposare?”

Proposta di matrimonio in aereo, la hostess Veronica: “Alejandra, mi vuoi sposare?”

La donna aveva preparato tutto nei minimi dettagli con la complicità dei suoi colleghi. E non è un caso se la proposta di matrimonio sia stata fatta nel mese del Pride

Edoardo Martini
21 Giugno 2022
La proposta di matrimonio in aereo della hostess Veronica Rojas alla compagna Alejandra Moncayo

La proposta di matrimonio in aereo della hostess Veronica Rojas alla compagna Alejandra Moncayo

Share on FacebookShare on Twitter

Una proposta di matrimonio in volo. È la scena accaduta sull’aereo della Alaska Airlines quando l’assistente di volo Veronica Rojas si è inginocchiata chiedendo in sposa la sua fidanzata. Una proposta alla quale la giovane Alejandra Moncayo non ha esitato rispondendo subito di sì.

L’amore ricambiato delle due future spose

Veronica Rojas, hostess da due anni presso l’Alaska Airlines, aveva progettato tutto nei minimi dettagli e infatti i suoi colleghi erano suoi complici. La donna ha aspettato che il velivolo atterrasse all’aeroporto di Los Angeles per farle la proposta di matrimonio di fronte a tutti i passeggeri. Veronica ha deciso di chiederle la mano proprio a giugno perchè si tratta del mese del Pride. L’aereo è infatti stato allestito con delle decorazioni chiamate “Pride in the Sky“.

La compagna di Veronica si chiama Alejandra Moncayo e le due donne sono fidanzate da 2 anni. Si sono conosciute proprio a Los Angeles, dove è stata fatta la proposta di matrimonio. Una volta che l’aereo è giunto al Gate, prima che potessero scendere tutti, Veronica ha preso il microfono ed ha dichiarato il suo amore alla compagna chiedendole la mano. Il sì di Alejandra è arrivato senza esitazioni di fronte al personale di bordo e ai passeggeri visibilmente emozionati.

La giovane hostess ha poi confessato che la fidanzata era intenzionata a farle la medesima proposta proprio una volta atterrate a Los Angeles, città che aveva fatto da sfondo al loro amore.

Pride Month: il significato del nome e perché si festeggia a Giugno

Giugno è diventato ufficialmente il mese del Pride da quando negli Stati Uniti il presidente Bill Clinton lo ha riconosciuto per la prima volta nel 1999.

Tutto cominciò quando otto poliziotti (dei quali solo uno in uniforme) entrarono nello Stonewall Inn, un bar gay in Christopher Street, nel Greenwich Village, un quartiere del distretto di Manhattan a New York.  Il verbale dell’epoca recita che non tutti vennero arrestati in quel bar, ma solo “coloro i quali si trovavano privi di documenti di identità, quelli vestiti con abiti del sesso opposto, e alcuni o tutti i dipendenti del bar“. Ai tempi le incursioni della polizia nei bar gay e nei night club erano frequenti. Ma quella notte passò alla storia perché tale incursione provocò un moto di ribellione da parte degli avventori, i quali reagirono contro il raid dichiaratamente discriminatorio.

Da qui all’organizzazione del pride il passo è stato breve. A Chicago il 27 giugno 1970, l’associazione Chicago Gay Liberation organizzò una marcia che partiva da Washington Square Park per arrivare al Richard J. Daley Center Venne scelta quella data per ricordare i moti di Stonewall dell’anno precedente ma anche per ottenere più visibilità dal momento che era un sabato (l’ultimo sabato di giugno) e quindi sarebbe stata più forte la presenza del pubblico ai negozi di Michigan Avenue, che avrebbero notato un gruppo di persone in marcia per i propri diritti. Da qui in poi, in tutto il mondo venne scelto l’ultimo sabato di giugno per organizzare le parate.

Lo stesso giorno venne realizzata una parata a New York (la “Christopher Street Liberation Day”). Del comitato organizzatore fece parte anche e soprattutto Brenda Howard, una donna bisessuale, che ebbe un ruolo decisivo nel lavoro di coordinamento e preparazione, tanto da essere considerata, per il ruolo decisamente carismatico, “la madre del Pride“.

Proprio da questa attestazione va rintracciata la trasformazione del termine “pride” nel corso degli anni. Nella sua forma originale, la parola “pride” aveva una connotazione negativa, intesa come “presunzione” o “superbia”. Solo grazie ad attivisti come la Howard, Robert A. Martin Jr. e L. Craig Schoonmaker, che nel 1970, associando la parola “Pride” alle manifestazioni successive agli scontri di Stonewall, la trasformarono in “rispetto di sé”, “orgoglio”, per sfidare in modo definitivo il bigottismo e l’odio contro la comunità LGBTQIA+.

 

Potrebbe interessarti anche

Gen Z in Inghilterra: i più giovani si identificano maggiormente come Lgbt
Lifestyle

Gen Z: raddoppia la probabilità di identificarsi come Lgbt. Lo rivela il censimento inglese

27 Gennaio 2023
Barcelona Femenì
Sport

Il Barcellona femminile prima squadra a vincere 50 partite consecutive in campionato

26 Gennaio 2023
Harpreet Chandi
Lifestyle

Fino al Polo Sud da sola: il nuovo record di Harpreet Chandi. “Credete sempre in voi stessi”

26 Gennaio 2023

Instagram

  • ✨Tra i pretendenti a un ruolo di protagonista del 73° Sanremo, Ariete è probabilmente quella con l’"X factor" più alto. E non tanto per aver partecipato da ragazzina al talent di Sky o per quel "non so che" capace di differenziare tutto quel che fa, ma perché in due anni è riuscita a diventare la musa “indie“ della Generazione X. 

Arianna Del Giaccio mostra la timidezza della debuttante. E che lei sia una "nuova persona" portata a cadere nei "soliti vecchi errori" lo racconta parlando del debutto davanti al popolo del Festival con Mare di guai, ballata in cui racconta la fine della relazione con la sua ex.

«Gli squali che si aggirano nella vasca di cui parlo sono le mie insicurezze e le mie ansie. Il peso delle aspettative, anche se non provo sensi di inadeguatezza verso quel che faccio. I pescecani basta conoscerli per sapere che non sono tutti pericolosi.»

 Intervista a cura di Andrea Spinelli ✍

#lucenews #qn #ariete #sanremo2023
  • Più luce, meno stelle. Un paradosso, se ci pensate. Più illuminiamo le nostre città, più lampioni, fari, led, laser puntiamo sulla terra, meno stelle e porzioni di cielo vediamo. 

Accade perché, quasi senza accorgercene, di anno in anno, cancelliamo dalla nostra vista qualche decina di quei 4.500 puntini luminosi che in condizioni ottimali dovremmo riuscire a vedere la notte, considerato che il cielo risulta popolato da circa 9.000 stelle, di cui ciascuno di noi può osservare solo la metà per volta, ovvero quelle del proprio emisfero. 

In realtà, già oggi, proprio per colpa dell’inquinamento luminoso, ne vediamo solo poche centinaia. E tutto lascia pensare che questa cifra si ridurrà ulteriormente, con un ritmo molto rapido. Al punto tale che, in pochi anni, la costellazione di Orione, potrebbe perdere la sua caratteristica ‘cintura’.

Secondo quanto risulta da uno studio pubblicato su “Science”, basato sulle osservazioni di oltre 50mila citizen scientist, solo tra il 2011 e il 2022, ogni anno il cielo in tutto il Pianeta è diventato in media il 9,6% più luminoso, con una forchetta di valori che non supera il 10% ma non scende mai sotto il 7%. Più di quanto percepito finora dai satelliti preposti a monitorare la quantità di luce nel cielo notturno. Secondo le misurazioni effettuate da questi ultimi infatti, tra 1992 e 2017 il cielo notturno è diventato più luminoso di meno dell’1,6% annuo.

“In un periodo di 18 anni, questo tasso di cambiamento aumenterebbe la luminosità del cielo di oltre un fattore 4”, scrivono i ricercatori del Deutsches GeoForschungs Zentrum di Potsdam, in Germania, e del National Optical-Infrared Astronomy Research Laboratory di Tucson, negli Stati Uniti. Una località con 250 stelle visibili, quindi, vedrebbe ridursi il numero a 100 stelle visibili. 

Il pericolo più che fondato, a questo punto, è che di questo passo inizieranno a scomparire dalla nostra vista anche le costellazioni più luminose, comprese quelle che tuti sono in grado di individuare con estrema facilità.

L
  • Per la prima volta nella storia del calcio, un arbitro ha estratto il cartellino bianco. No, non si tratta di un errore: se il giallo e il rosso fanno ormai parte di tantissimi anni delle regole del gioco ed evidenziano un comportamento scorretto, quello bianco vuole invece "premiare", in maniera simbolica, un gesto di fair play. Il tutto è avvenuto in Portogallo, durante un match di coppa nazionale tra il Benfica e lo Sporting Lisbona femminile.

Benfica-Sporting Lisbona femminile, quarti di finale della Coppa del Portogallo. I padroni di casa si trovano in vantaggio per 3-0 e vinceranno la sfida con un netto 5-0, ma un episodio interrompe il gioco: un tifoso sugli spalti accusa un malore, tanto che gli staff medici delle due squadre corrono verso le tribune per soccorrerlo. Dopo qualche minuto di paura, non solo per le giocatrici in campo ma anche per gli oltre quindicimila spettatori presenti allo stadio, il supporter viene stabilizzato e il gioco può riprendere. Prima, però, la direttrice di gara Catarina Campos effettua un gesto che è destinato a rimanere nella storia del calcio: estrae il cartellino bianco nei confronti dei medici delle due squadre.

Il cartellino bianco non influenza in alcun modo il match, né il risultato o il referto arbitrale; chissà che, da oggi in poi, gli arbitri non cominceranno ad agire più spesso, per esaltare un certo tipo di condotta eticamente corretta portata avanti anche dai calciatori.

#lucenews #cartellinobianco #calcio #fairplay
  • Son tutte belle le mamme del mondo. Soprattutto… quando un bambino si stringono al cuor… I versi di un vecchio brano ricordano lo scatto che sta facendo il giro del web. Quella di una madre che allatta il proprio piccino sul posto di lavoro. In questo caso la protagonista è una supermodella –  Maggie Maurer – che ha postato uno degli scatti più teneri e glamour di sempre. La super top si è fatta immortalare mentre nutre al seno la figlia Nora-Jones nel backstage dello show couture di Schiaparelli, tenutosi a Parigi.

La top model americana 32enne, che della maison è già musa, tanto da aver ispirato una clutch – non proprio una pochette ma una borsa che si indossa a mano che riproduce il suo volto –  nell’iconico scatto ha ancora il viso coperto dal make-up dorato realizzato dalla truccatrice-star Path McGrath, ed è coperta solo sulle spalle da un asciugamano e un telo protettivo trasparente. 

L’immagine è forte, intensa, accentuata dalla vernice dorata che fa apparire mamma Maurer come una divinità dell’Olimpo, una creatura divina ma squisitamente terrena, colta nel gesto di nutrire il proprio piccolo.

Ed è un’immagine importante, perché contribuisce a scardinare lo stigma dell’allattamento al seno in pubblico, sul luogo di lavoro e in questo caso anche sui social, su cui esistono ancora molti tabù. L’intera gravidanza di Maggie Maurer è stata vissuta in chiave di empowerment, e decisamente glamour. Incinta di circa sei mesi, ha sfilato per Nensi Dojaka sfoggiando un capo completamente trasparente della collezione autunno inverno 2022, e con il pancione.

Nell’intimo post su Instagram, Maggie Maurer ha deciso quindi condividere con i propri follower la sua immagine che la ritrae sul luogo di lavoro con il volto dipinta d’oro, una parte del suo look, pocoprima di sfilare per la casa di moda italiana, Schiaparelli. In grembo, ha sua figlia, che sta allattando dietro le quinte della sfilata. Le parole scritte a finco della foto, la modella ha scritto “#BTS #mommy”, evidenziando il lavoro senza fine della maternità, nonostante i suoi successi.

di Letizia Cini ✍🏻

#lucenews #maggiemaurer #materintà #mommy
Una proposta di matrimonio in volo. È la scena accaduta sull'aereo della Alaska Airlines quando l'assistente di volo Veronica Rojas si è inginocchiata chiedendo in sposa la sua fidanzata. Una proposta alla quale la giovane Alejandra Moncayo non ha esitato rispondendo subito di sì.

L'amore ricambiato delle due future spose

Veronica Rojas, hostess da due anni presso l’Alaska Airlines, aveva progettato tutto nei minimi dettagli e infatti i suoi colleghi erano suoi complici. La donna ha aspettato che il velivolo atterrasse all’aeroporto di Los Angeles per farle la proposta di matrimonio di fronte a tutti i passeggeri. Veronica ha deciso di chiederle la mano proprio a giugno perchè si tratta del mese del Pride. L’aereo è infatti stato allestito con delle decorazioni chiamate “Pride in the Sky“.

La compagna di Veronica si chiama Alejandra Moncayo e le due donne sono fidanzate da 2 anni. Si sono conosciute proprio a Los Angeles, dove è stata fatta la proposta di matrimonio. Una volta che l’aereo è giunto al Gate, prima che potessero scendere tutti, Veronica ha preso il microfono ed ha dichiarato il suo amore alla compagna chiedendole la mano. Il sì di Alejandra è arrivato senza esitazioni di fronte al personale di bordo e ai passeggeri visibilmente emozionati.

La giovane hostess ha poi confessato che la fidanzata era intenzionata a farle la medesima proposta proprio una volta atterrate a Los Angeles, città che aveva fatto da sfondo al loro amore. https://youtu.be/TtRbPrCY8vo

Pride Month: il significato del nome e perché si festeggia a Giugno

Giugno è diventato ufficialmente il mese del Pride da quando negli Stati Uniti il presidente Bill Clinton lo ha riconosciuto per la prima volta nel 1999. Tutto cominciò quando otto poliziotti (dei quali solo uno in uniforme) entrarono nello Stonewall Inn, un bar gay in Christopher Street, nel Greenwich Village, un quartiere del distretto di Manhattan a New York.  Il verbale dell’epoca recita che non tutti vennero arrestati in quel bar, ma solo “coloro i quali si trovavano privi di documenti di identità, quelli vestiti con abiti del sesso opposto, e alcuni o tutti i dipendenti del bar". Ai tempi le incursioni della polizia nei bar gay e nei night club erano frequenti. Ma quella notte passò alla storia perché tale incursione provocò un moto di ribellione da parte degli avventori, i quali reagirono contro il raid dichiaratamente discriminatorio. Da qui all’organizzazione del pride il passo è stato breve. A Chicago il 27 giugno 1970, l'associazione Chicago Gay Liberation organizzò una marcia che partiva da Washington Square Park per arrivare al Richard J. Daley Center Venne scelta quella data per ricordare i moti di Stonewall dell’anno precedente ma anche per ottenere più visibilità dal momento che era un sabato (l’ultimo sabato di giugno) e quindi sarebbe stata più forte la presenza del pubblico ai negozi di Michigan Avenue, che avrebbero notato un gruppo di persone in marcia per i propri diritti. Da qui in poi, in tutto il mondo venne scelto l’ultimo sabato di giugno per organizzare le parate. Lo stesso giorno venne realizzata una parata a New York (la "Christopher Street Liberation Day"). Del comitato organizzatore fece parte anche e soprattutto Brenda Howard, una donna bisessuale, che ebbe un ruolo decisivo nel lavoro di coordinamento e preparazione, tanto da essere considerata, per il ruolo decisamente carismatico, "la madre del Pride". Proprio da questa attestazione va rintracciata la trasformazione del termine "pride" nel corso degli anni. Nella sua forma originale, la parola "pride" aveva una connotazione negativa, intesa come “presunzione” o “superbia”. Solo grazie ad attivisti come la Howard, Robert A. Martin Jr. e L. Craig Schoonmaker, che nel 1970, associando la parola "Pride" alle manifestazioni successive agli scontri di Stonewall, la trasformarono in “rispetto di sé”, “orgoglio”, per sfidare in modo definitivo il bigottismo e l’odio contro la comunità LGBTQIA+.  
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • Evento 2022

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2021 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto