"Uno dei miei più grandi errori è stato vedere della magia dove c’era solamente un trucco". Questa frase spiega molto bene l’amaro in bocca che resta dopo una delusione, di qualsiasi tipo. In tantissimi, guardando quel filmato che aveva fatto il giro del mondo, si erano facilmente e felicemente illusi. Avevano davvero creduto che, come per magia, le cose stessero cambiando, o che almeno potessero cambiare. E invece, oltre quello schermo, nella vita reale, si nascondeva un inganno: non certo da parte delle giovani protagoniste del video, la cui voglia di libertà era e resta autentica. Quanto nel regime, che ha dimostrato di non ammettere alcuna libertà e di non indietreggiare di un solo millimetro pur di non concedere il minimo spazio ai diritti.
Il video virale per l'8 marzo
Senza bisogno di alcun processo, le cinque ragazze sono state ritenute "colpevoli" per aver commesso quello che è stato considerato un vero e proprio "oltraggio", e come tale perseguito. La loro colpa? Aver celebrato l'8 marzo ballando senza velo sulle note della canzone Calm Down. In breve tempo erano diventate un simbolo della protesta contro il regime di Teheran, ma la loro voglia di libertà e di diritti è risultata talmente pericolosa da dover essere rapidamente annientata. E così, le giovani che avevano festeggiato la giornata internazionale della donna danzando, sono state arrestate e costrette a chiedere scusa, girando un video col capo velato. Come riporta l'account twitter di Ekbatan, il popolare quartiere alla periferia di Teheran dove vivono, sono state fermate per due giorni e obbligate al pentimento.Il grido di libertà soffocato
Obbligate ora a mostrarsi proprio come il regime vorrebbe tutte le donne, obbedienti e inermi. La grinta di queste ragazze, la loro voglia di sfidare i tabù per essere semplicemente se stesse, sono state represse sul nascere, soffocate nel modo più atroce. La loro voce è stata zittita, i loro corpi sono stati nascosti sotto abiti informi, indossati a sguardo spento e basso. Ad una ad una le ragazze di Ekbatan sono state costrette a recitare la parte scritta da chi, in questi giorni, ha dato loro insistentemente la caccia, fino a trovarle. La polizia si era messa sulle loro tracce fin da subito, ed è riuscita a rintracciarle in poche ore anche con l’ausilio di telecamere a circuito chiuso. Una volta trovate le ha arrestate e rinchiuse in carcere, dove le ha tenute per 48 ore.Visualizza questo post su Instagram