Dal calcio alle arti marziali: gli atleti iraniani alzano la voce contro il regime del loro paese dove non accennano a fermarsi le violenze e le dure repressioni contro i manifestanti. Nonostante gli appelli di tutto il mondo, dalle star di Hollywood con la campagna #StopExecutionsinIran, alle manifestazioni di piazza in Italia – partire da Napoli con Marisa Laurito al grido “Donna Vita Libertà” – in Iran la situazione diventa ogni giorno più tragica.
Proprio nelle ultime ore altre tre persone sono state condannate a morte per l’uccisione di membri delle forze di sicurezza ad Isfahan durante le proteste in corso da quasi quattro mesi in Iran. Saleh Mirhashemi Baltaghi (campione di karate), Majid Kazemi Sheikhshabani e Saeed Yaghoubi Kordsofla sono accusati di “attacco terroristico armato” e di avere sparato uccidendo tre membri delle forze di sicurezza, come riporta Irna. Sono stati condannati alla pena capitale per “Muharebeh” (inimicizia contro Dio) per avere “minato la sicurezza del paese”. Il fatto è accaduto il 25 novembre scorso. Stesse accuse anche per il calciatore Amir Nasr Azadani che, però, al momento, non è stato condannato a morte.
Le dure parole del calciatore Taremi
Anche chi, ufficialmente non si considera un oppositore della Repubblica Islamica, chiede di fermare la violenza. E’ il caso del bomber della nazionale di calcio dell’Iran Mehdi Taremi che su Twitter, ha condannato le due esecuzioni a morte di Mohammad Mahdi Karmi (anche lui campione di karate) e di Mohammad Hosseini. “Basta”, ha scritto, affermando che “la giustizia non si fa con il cappio”. E ha aggiunto: “Quale società troverà pace con spargimento quotidiano di sangue ed esecuzioni?”. Parole forti quelle del centravanti del Porto e della nazionale iraniana, parole che fanno riflettere visto che arrivano da colui che inizialmente aveva evitato di prendere posizione durante i Mondiali in Qatar, chiedendo che la politica venisse lasciata fuori dallo sport.
با طناب دار، عدالت برقرار نمیشه.اینهمه اختلاسگر و جنایتکار داریم تو زندان که دادگاهشون چند سال طول میکشه. اما این جوانان مظلوم چون از خانوادههای ضعیف هستن و دستشون به جایی بند نیست،بشمار سه اعدام میکنین؟بسه دیگه تمومش کنین. کدوم جامعه با هر روز خونریزی و اعدام به آرامش میرسه؟
— Mehdi Taremi (@MehdiTaremi9) January 8, 2023
Il calciatore condannato
Per un calciatore che sfida il regime, un altro viene condannato: Amir Nasr Azadani è stato condannato a 26 anni di carcere a causa della sua partecipazione alle proteste anti governative in corso da quasi quattro mesi in Iran, ovvero da dopo l’uccisione di Mahsa Amini. Lo sportivo, in passato difensore per le squadre Sepahan e Tractor, è stato condannato a cinque anni per appartenenza a un gruppo illegale con lo scopo di danneggiare la sicurezza del Paese, cinque anni per collusione in crimini contro la sicurezza e 16 anni per “Muharebeh” (guerra contro Dio). La sentenza per il calciatore è relativa a una dimostrazione a Isfahan dove sono rimasti uccisi tre membri delle forze di sicurezza e che hanno portato alla pena di morte altre tre persone, tra cui il campione di Karate Saleh Mirhashemi.
Iranian football player Amir Nasr-Azadani has been sentenced to 16 years in jail over his alleged involvement in the killing of three regime agents. He’s been given two other five-year terms for other charges as well, but he’s expected to serve the longest term only (16 years). pic.twitter.com/n0tPMvUpd4
— Iran International English (@IranIntl_En) January 9, 2023
La campionessa senza velo
Senza hijab anche l’atleta iraniana di taekwondo Nahid Kiani. Come altre colleghe del mondo dello sport, la campionessa nelle ore scorse ha pubblicato degli scatti sui social dove appare senza il velo islamico, come riporta “Iran International” su Twitter. La donna, che ha vinto medaglie di bronzo ai Campionati asiatici 2016 e ai Giochi asiatici 2018, ha anche postato sul suo account Istagram lo slogan “Donna, vita, libertà” che da mesi anima le rivolte di Teheran e di tante altre piazze del mondo.
Iranian taekwondo champion Nahid Kiani has removed her mandatory headscarf in defiance of the Islamic Republic’s hijab regulations.
In 2020 Tokyo Olympics, Kiani ironically competed against Kimia Alizadeh, her former teammate who had left Iran after removing her hijab. pic.twitter.com/361li5edUb— Iran International English (@IranIntl_En) January 8, 2023
Prima di lei, altre sportive si erano mostrate senza velo: la 25enne campionessa di scacchi Sara Khadim al-Sharia al Mondiale ha partecipato al Campionato mondiale 2022 in Kazakistan senza indossare lo hijab, la climber Elnaz Rekabi durante l’arrampicata su roccia nelle competizioni in Corea del Sud ha gareggiato senza velo. Anche la pattinatrice Niloufar Mardani è salita senza velo sul podio dopo una gara in Turchia, mentre Parmida Ghasemi, l’arciera della nazionale iraniana, ha tolto l’hijab davanti ai funzionari della federazione durante la premiazione al termine della Tehran Tirokman League.