L’enorme esercito di fan che aveva proclamato
J.K. Rowling come la nuova
regina del fantasy – quando i libri della
saga di Harry Potter collezionavano file di lettori fuori dalle librerie molto prima degli Apple Store –, negli anni, si è andato affievolendo finché non è stato rimpiazzato da un susseguirsi di
polemiche. Dopo la fine dell’amata (e fortunata) serie di romanzi di magia, l’autrice inglese ha infatti preso a utilizzare le piattaforme social per rendere pubbliche le sue
posizioni sui diritti delle persone transessuali e sulla questione del
genere binario.
Discutibili, senza dubbio, le sue uscite, che di tanto in tanto rianimano Twitter, finendo in tendenza con milioni di utenti ad additarla come una persona
transfobica che utilizza la sua posizione privilegiata per ostacolare le battaglie della
comunità Lgbtq+. Non stupisce, quindi, che lo stesso destino sia stato riservato al suo
nuovo libro, pubblicato con lo pseudonimo di Robert Galbraith. "
The Ink Black Heart", questo il titolo, è il sesto libro della saga thriller che J.K. Rowling ha realizzato dietro un altro nome. A differenza degli altri cinque, però, sembra aver oltrepassato il limite.
Il nuovo libro riaccende le polemiche
La storia segue
Edie Ledwell, la creatrice di un cartone animato diventato famoso su YouTube,
perseguitata da una misteriosa persona che si nasconde dietro l’anonimato del web. Edie vede all’improvviso troll di Internet e i suoi stessi fan rivoltarsi contro di lei quando il suo cartone viene accusato di essere
abilista, razzista e transfobico. Ci è voluto poco perché online si scatenassero battute varie su come
l’arte, spesso, imiti la vita. In questo caso quella della stessa Rowling che, forse in un impeto di autocelebrazione, ha voluto trasformare le proprie peripezie online in un caso letterario.
Jk Rowling ha pubblicato il nuovo libro "The Ink Black Hole" sotto pseudonimo. Sui social però viene indicata come ispiratrice della vicenda raccontata, che ha attirato non poche critiche
J.K. Rowling ha affermato, durante un’intervista con Graham Norton, che
il libro non è basato sulla sua esperienza personale, anche se tutto sembra indicare il contrario. Lei stessa ha confessato lo scorso novembre di aver ricevuto
minacce di morte tramite i social e ha accusato pubblicamente
tre attivisti di doxxing, cioè di aver diffuso informazioni personali e private concernenti lei e il marito. La storia di "The Ink Black Heart" vorrebbe mettere al centro gli attacchi molesti che Edie subisce sulle piattaforme social, ma utenti e recensori letterari si sono concentrati più sul fatto che, anche all’interno dello stesso libro, alcuni
rimandi e commenti alle minoranze, tra cui persone disabili e transgender, sono ben poco delicati. L’autrice ha cercato di commentare per smorzare le polemiche, ma evidentemente non è bastato. Su Twitter si sono sfidati a duello, per diverse ore, gli hashtag
#IStandWithJKRowling e
#ICantStandJKRowling, mentre le prime recensioni ufficiali del libro lo descrivono come
esilarante e
ai limiti della parodia. Tuttavia la comunità Lgbtq+, che per molto tempo ha formato una buona parte del seguito dedicato a Harry Potter, è rimasta
perplessa dalla vicenda. Lark Malakai Grey, autrice del
podcast queer dedicato a "Harry Potter The Gayly Prophet", ha dichiarato a NPR: "Ha pubblicato
una fanfiction di mille pagine in cui è lei la vittima: è il tipo di comportamento che ti aspetteresti da un adolescente petulante, non da un adulto con immensa ricchezza e potere. Non ho idea di cosa si aspettasse, ma vedere Internet pieno di battute sul libro è stata una gioia assoluta dopo tutto il danno che ha causato alla mia comunità negli ultimi anni". I libri di Robert Galbraith sono editi in Italia da Salani. The Ink Black Heart è per ora disponibile solo nella versione inglese per Mulholland Books, non è ancora prevista una data di pubblicazione in italiano.