John McFall nella storia: via libera al primo astronauta europeo nello spazio

Il placet definitivo è stato dato da un comitato medico internazionale dopo un lungo studio di fattibilità. L'entusiasmo del direttore dell'esplorazione umana e robotica dell'Esa: “John adesso è un astronauta come tutti gli altri”

di EDOARDO MARTINI
18 febbraio 2025
John McFall (dal suo profilo Instagram)

John McFall (dal suo profilo Instagram)

Anche lo spazio da oggi sarà un luogo più inclusivo. L'inglese John McFall, 43 anni, è infatti il primo astronauta europeo con disabilità a ricevere l'autorizzazione per volare tra i corpi celesti. Il britannico, che ha una protesi alla gamba destra dopo averla persa in un incidente in moto all'età di 19 anni, farà parte della nuova classe di 12 astronauti selezionati dall'Agenzia spaziale europea nel 2022. Il via libera è arrivato dopo un lungo studio di fattibilità, chiamato 'Fly!' per identificare gli eventuali problemi che avrebbero potuto ostacolare la sua partecipazione ad attività nello spazio. E adesso che il comitato medico internazionale ha approvato il tutto, McFall potrà finalmente realizzare il sogno di quando era bambino.

La vita di John Mcfall tra medicina e sport 

“Mi sento estremamente orgoglioso", le prime parole di McFall che tra l'altro è anche un medico specialista in traumatologia e ortopedia e un atleta professionista: ha infatti rappresentato il suo Paese alle Paralimpiadi come velocista, vincendo una medaglia di bronzo nei 100 metri ai Giochi del 2008 e diverse altre medaglie tra Mondiali ed Europei. Ora è tra i riservisti dell'Esa, insieme allo svedese Marcus Wandt, che ha partecipato alla missione privata Axiom-3 del gennaio 2024, e al polacco Slawosz Uznanski-Wisniewski, che potrebbe essere tra i protagonisti della missione Ax-4, prevista non prima della primavera 2025.

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Lo studio di fattibilità 

Ma cosa ha riguardo lo studio di fattibilità? A spiegarlo ci ha pensato Jerome Reineix, a capo del progetto Fly! dell'Esa, agenzia che con questo programma ha avuto come primo obiettivo quello di abbattere le barriere fisiche nel settore aerospaziale: “La difficoltà principale che abbiamo dovuto affrontare non è stata di natura tecnica, ma ha riguardato la mentalità. Le persone hanno dei preconcetti su ciò che una persona con disabilità fisica può ottenere, e bisogna quindi spiegare e dimostrare le cose più e più volte“.

“Ora è un astronauta come tutti gli altri“

Anche Daniel Neuenschwander, direttore dell'esplorazione umana e robotica dell'Esa, ha espresso grande soddisfazione per questo risultato: “John è oggi certificato come astronauta in grado di volare in una missione di lunga durata sulla Iss, e penso che questo sia un incredibile passo avanti nella nostra intenzione di ampliare l'accesso della società allo spazio. In tutta onestà, mi aspettavo qualche ostacolo e sono davvero felice di vedere che ce l'abbiamo fatta. Ora è un astronauta come tutti gli altri in attesa che gli venga assegnata una missione”.

Non si sa ancora quando il britannico riuscirà a volare nello spazio. Quello che è sicuro però è che è stato raggiunto un traguardo senza precedenti nel settore dell'esplorazione spaziale che ha segnato l'inizio di un'era più inclusiva tra i corpi celesti.