La “balbettante bambocciona banda di babbuini” piange oggi la sua madrina, Maggie Smith, morta a 89 anni. C’è chi si ricorda quella scena, la preparazione del Ballo del Ceppo nel quarto film della saga di Harry Potter, e chi mente.
Le frasi più iconiche in Harry Potter
Ma sono tante le frasi della professoressa McGranitt – magistralmente interpretata dalla dall’attrice britannica – ad essere rimaste in mente a noi fan della prima ora, dalle formule magiche (affiorano dai ricordi quel Piertotum locomotor, ma anche l’invito a far saltare la scuola con un sonoro “Boom” o il duello con il “codardo” Severus Piton, solo per restare all’ottavo e ultimo capitolo della serie) alle battute con un mezzo sorriso ai severi rimproveri, con lo sguardo tagliente da gatta – in fin dei conti era un’eccellente Animagus – che ci sono rimaste in mente, “per tutto questo tempo. Sempre” (giusto per citare il suo mentore, Albus Silente).
Maggie Smith è stata la perfetta professoressa di Trasfigurazione e capo della casa di Grifondoro (quella del trio protagonista, per intenderci), ma anche tanto di più. A poche ore dalla sua morte, avvenuta in ospedale a Londra come annunciato dalla famiglia, sono già migliaia i tributi che le sono stati fatti sui social dai suoi fan (magari portando anche figuratamente la bacchetta illuminata verso il cielo), che di generazione in generazione per oltre 70 anni hanno trovato nella Dame inglese una sorta di mamma, nonna, una zia, un’insegnante o semplicemente un’interprete di personaggi indimenticabili.
Leggenda del teatro, dove ha esordito giovanissima, ha trovato un incredibile successo anche sul grande e piccolo schermo; nota in particolare per la saga tratta dai libri di JK Rowling (2001-2011) e per la serie “Downtown Abbey”, nel corso della sua carriera ha vinto due Oscar, per “La strana voglia di Jean ” nel 1970 e “California Suite” nel 1979. Ha ricevuto altre quattro nomination (per “Otello”, 1965, “In viaggio con la zia”, 1972, “Camera con vista”, 1985, e “Gosford Park”, 2001) e otto premi Bafta.
Il messaggio dei figli
Nel comunicato dei figli, gli attori Toby Stephens e Chris Larkin, si legge: “È con grande tristezza che dobbiamo annunciare la morte di Dame Maggie Smith. Si è spenta serenamente in ospedale questa mattina presto, venerdì 27 settembre. Persona estremamente riservata, è stata con gli amici e la famiglia fino alla fine. Lascia due figli e cinque amorevoli nipoti che sono devastati dalla perdita della loro straordinaria madre e nonna. Vorremmo cogliere l'occasione per ringraziare il meraviglioso personale del Chelsea and Westminster Hospital per le cure e l'instancabile gentilezza prestate durante i suoi ultimi giorni di vita. Vi ringraziamo per tutti i vostri messaggi gentili e il vostro sostegno e vi chiediamo di rispettare la nostra privacy in questo momento”.
La malattia
Maggie Smith, fuori dal palcoscenico ha combattuto una lunga battaglia per la sua salute, che ha però raccontato con serenità e punte di ironia: da un cancro che l'ha “fatta barcollare” a una malattia che le ha lasciato una “nebbia di disperazione”. In un'intervista di qualche anno fa, ha infatti descritto così la sua esperienza con il morbo di Graves e la malattia agli occhi causata dalla tiroide.
Nel 2007 la prima notizia: a Smith era stato diagnosticato un cancro al seno, da cui si era però ripresa completamente. Durante la cura e la convalescenza, non lasciando nemmeno una volta il se o mancato i suoi impegni, aveva raccontato poi di aver usato delle parrucche che “non vedevo l’ora di togliere, prudevano terribilmente”.
La vita e la lunghissima carriera
Di lei si diceva che non prendeva mai un ruolo con leggerezza e che spesso, durante le prove, si aggirava per ripassare le battute mentre il resto del cast era in pausa. La sua carriera è stata notevole per longevità e successo. Ha debuttato infatti come attrice nel 1952 e sei decenni dopo era ancora in attività, passando da aspirante star a vero e proprio tesoro nazionale del Regno Unito.
Margaret Natalie Smith, questo il nome all’anagrafe, nacque a Ilford, nell'Essex, il 28 dicembre 1934, figlia di un patologo. Con l'incombere della guerra, la famiglia si trasferì a Oxford e la giovane Maggie frequentò la Oxford School for Girls. Iniziò a lavorare in teatro come comparsa e sostituta all'Oxford Repertory. Una volta dichiarò divertita di non essere mai salita sul palcoscenico perché nessuno della compagnia si era mai ammalato. Nel 1955 la sua compagnia si trasferì in un piccolo teatro di Londra, dove attirò l'attenzione di un produttore americano, Leonard Stillman, che la scritturò in New Faces, uno spettacolo che aprì a Broadway nel giugno 1956.
Ma già nel 1963 Laurence Olivier le offrì la parte di Desdemona di fronte al suo Otello, al National Theatre. La produzione, con il cast originale, fu trasformata in un film due anni dopo e Smith fu nominata per la prima volta all'Oscar. Il ruolo che la rese famosa a livello internazionale arrivò però nel 1969, quando interpretò l'insegnante decisamente anticonformista in “The Prime of Miss Jean Brodie”, che le valse la statuetta e l’incontro col futuro marito Robert Stephens. Le nozze furono celebrate nel 1967 e nel 1976, dopo il divorzio, Smith sposò lo scrittore Beverly Cross, morto nel 1998.
Ha recitato anche in “Assassinio sul Nilo” (1978), “Hook - Capitan Uncino” (1991), “Sister Act” (1992), “Il giardino segreto” (1993), “Marigold Hotel - Il miglior hotel esotico” (2012), “Quartet - Quartetto” (2012) e “The Lady in the Van - La signora del furgone” (2015).