La Camera dice il sì alla maternità surrogata come reato universale e in piazza si registra l’ennesimo episodio di omofobia: niente acqua perché gay. Nella giornata di ieri, a Roma, si è tenuto un sit in promosso dall'associazione Famiglie Arcobaleno per dire no al disegno di legge promosso da Carolina Varchi (Fratelli d’Italia) che vorrebbe rendere la Gpa (gestazione per altri) un “reato universale”.
Una manifestazione pacifica durante la quale “è andato in scena un episodio da apartheid figlio della retorica liberticida alla quale stiamo assistendo durante la discussione parlamentare in queste ore, da parte delle destre e di personaggi che nelle destre dovrebbero stare, come l’onorevole Luana Zanella” tuona Rosario Coco, presidente di Gaynet. L’episodio incriminato riguarda Jean-Pierre Moreno, socio e membro della segreteria Gaynet, che si è visto negare la vendita di una bottiglietta d'acqua dalla salumeria di piazza del Pantheon a Roma. Il gestore del locale, secondo quanto racconta Coco, ha inveito contro di lui e contro le famiglie arcobaleno usando espressioni volgari e discriminatorie. A un certo punto “ha gridato ‘fuori dal mio locale’. Il tutto perché Moreno era entrato con un ventaglio arcobaleno in mano” spiega Coco. Il presidente di Gaynet spiega che “si tratta di un episodio poteva accadere a chiunque, reso ancora più increscioso dal caldo di questi giorni, che coinvolge tutte le persone che supportano la causa dei diritti civili, la collettività Lgbtqia+, la nostra associazione, le famiglie arcobaleno”. E aggiunge: “Si tratta di un gesto illegale che dovrebbe equivalere al razzismo, come purtroppo ancora non avviene in Italia, e che è figlio della violenta propaganda messa in campo da questa maggioranza contro le famiglie arcobaleno e la causa Lgbtqia+”. Moreno ha denunciato l'accaduto e l'associazione sta valutando se costituirsi parte civile. “Faremo valere tutti gli strumenti legali a disposizione affinché questo episodio serva da lezione contro certo rigurgiti da apartheid che si stanno manifestando anche anche in altri Paesi, tra cui gli Stati Uniti" sostiene. "Ci aspettiamo che la maggioranza e la premier Meloni condannino l'accaduto senza esitazioni e ribadiscano con chiarezza che nessun commerciante può agire simili discriminazioni” conclude Coco.Visualizza questo post su Instagram
Maternità surrogata, il sì della Camera al reato universale
Anche in Aula non sono mancati momenti di tensione. Ma alla fine la Camera ha approvato, in prima lettura, la proposta di legge Varchi che rende la maternità surrogata un “reato universale”. I voti a favore sono stati 166, i contrari 109 e 4 astenuti. Adesso il testo passerà al Senato per l'approvazione definitiva. Ma intanto non mancano le reazioni del mondo civile. Plausi a questa approvazione arrivano dal leader del Family Day, Massimo Gandolfini. “La Camera ha compiuto un passo storico nella direzione della piena tutela dei diritti umani” commenta. E aggiunge: “Bisogna riconoscere, una volta per tutte, che i figli non si comprano e nemmeno si regalano, che negli ordinamenti non esiste alcun ‘diritto al figlio’, che il primo diritto di ogni essere umano è quello di non essere oggetto di mercimonio e non essere strappato dal seno materno un minuto dopo la nascita”. Per Gandolfini “la maternità va tutelata e promossa e mai accostata a leggi di mercato che mercificano l'utero, i gameti e la gravidanza”.Visualizza questo post su Instagram