Maternità surrogata, sì dell'Aula al reato universale. E in piazza attacco omofobo

Gay cacciato da un negozio dove era entrato per comprare l'acqua. Indignazione delle Famiglie Arcobaleno: "Legge liberticida e insensata"

di BARBARA BERTI
27 luglio 2023
Le famiglie arcobaleno in piazza protestano contro la proposta di legge Varchi sulla maternità surrogata reato universale. Ma la Camera approva

Le famiglie arcobaleno in piazza protestano contro la proposta di legge Varchi sulla maternità surrogata reato universale. Ma la Camera approva

La Camera dice il sì alla maternità surrogata come reato universale e in piazza si registra l’ennesimo episodio di omofobia: niente acqua perché gay. Nella giornata di ieri, a Roma, si è tenuto un sit in promosso dall'associazione Famiglie Arcobaleno per dire no al disegno di legge promosso da Carolina Varchi (Fratelli d’Italia) che vorrebbe rendere la Gpa (gestazione per altri) un “reato universale”.
 
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Una manifestazione pacifica durante la quale “è andato in scena un episodio da apartheid figlio della retorica liberticida alla quale stiamo assistendo durante la discussione parlamentare in queste ore, da parte delle destre e di personaggi che nelle destre dovrebbero stare, come l’onorevole Luana Zanella” tuona Rosario Coco, presidente di Gaynet. L’episodio incriminato riguarda Jean-Pierre Moreno, socio e membro della segreteria Gaynet, che si è visto negare la vendita di una bottiglietta d'acqua dalla salumeria di piazza del Pantheon a Roma. Il gestore del locale, secondo quanto racconta Coco, ha inveito contro di lui e contro le famiglie arcobaleno usando espressioni volgari e discriminatorie. A un certo punto “ha gridato ‘fuori dal mio locale’. Il tutto perché Moreno era entrato con un ventaglio arcobaleno in mano” spiega Coco.
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Rosario Coco, presidente di Gaynet, sull'episodio omofobo: "Un gesto illegale che dovrebbe equivalere al razzismo"

Il presidente di Gaynet spiega che “si tratta di un episodio poteva accadere a chiunque, reso ancora più increscioso dal caldo di questi giorni, che coinvolge tutte le persone che supportano la causa dei diritti civili, la collettività Lgbtqia+, la nostra associazione, le famiglie arcobaleno”. E aggiunge: “Si tratta di un gesto illegale che dovrebbe equivalere al razzismo, come purtroppo ancora non avviene in Italia, e che è figlio della violenta propaganda messa in campo da questa maggioranza contro le famiglie arcobaleno e la causa Lgbtqia+”.
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La vittima dell'episodio omofobo ha presentato denuncia come riporta "Da' Voce Al Rispetto"

Moreno ha denunciato l'accaduto e l'associazione sta valutando se costituirsi parte civile. “Faremo valere tutti gli strumenti legali a disposizione affinché questo episodio serva da lezione contro certo rigurgiti da apartheid che si stanno manifestando anche anche in altri Paesi, tra cui gli Stati Uniti" sostiene. "Ci aspettiamo che la maggioranza e la premier Meloni condannino l'accaduto senza esitazioni e ribadiscano con chiarezza che nessun commerciante può agire simili discriminazioni” conclude Coco.

Maternità surrogata, il sì della Camera al reato universale

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Alla Camera passa la proposta per rendere la maternità surrogata "reato universale"

Anche in Aula non sono mancati momenti di tensione. Ma alla fine la Camera ha approvato, in prima lettura, la proposta di legge Varchi che rende la maternità surrogata un “reato universale”. I voti a favore sono stati 166, i contrari 109 e 4 astenuti. Adesso il testo passerà al Senato per l'approvazione definitiva. Ma intanto non mancano le reazioni del mondo civile. Plausi a questa approvazione arrivano dal leader del Family Day, Massimo Gandolfini. “La Camera ha compiuto un passo storico nella direzione della piena tutela dei diritti umani” commenta.
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Carolina Varchi, deputata di FdI, relatrice del testo della proposta di legge sulla maternità surrogata reato universale

E aggiunge: “Bisogna riconoscere, una volta per tutte, che i figli non si comprano e nemmeno si regalano, che negli ordinamenti non esiste alcun ‘diritto al figlio’, che il primo diritto di ogni essere umano è quello di non essere oggetto di mercimonio e non essere strappato dal seno materno un minuto dopo la nascita”. Per Gandolfini “la maternità va tutelata e promossa e mai accostata a leggi di mercato che mercificano l'utero, i gameti e la gravidanza”.
 
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L’indignazione per popolo arcobaleno

Il sì della Camera alla proposta di legge Varchi indigna le Famiglie arcobaleno e, più in generale, tutta la comunità queer che durante i lavori dell'Aula ha protestato in piazza. “Una legge liberticida e insensata” la definisce Alessia Crocini, presidente delle Famiglie Arcobaleno. “La donna, madre, italiana, cristiana Giorgia Meloni ha deciso di attaccare la serenità di tante famiglie sottovalutando le conseguenze gravissime che una legge del genere avrà sui figli e le figlie, le bambine e i ragazzi in carne e ossa nati da percorsi di Gpa in coppie etero e omosessuali” sostiene.
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La protesta delle Famiglie Arcobaleno durante i lavori dell'Aula (Instagram)

Secondo Crocini sui bambini “peserà un vero stigma e una colpevolizzazione che riporterà l'Italia indietro di 50 anni, mettendo sulle loro esistenze un vero e proprio marchio di infamia”. “Una vera assurdità se si considera che la comunità scientifica internazionale riconosce la Gpa etica come una forma di procreazione medicalmente assistita, addirittura rimborsata da alcuni sistemi sanitari nazionali” aggiunge Crocini. “Ci sarebbe piaciuto parlarne, invece lo spazio del dibattito pubblico è stato avvelenato da una costante disinformazione” commenta ancora. “Noi non ci fermeremo mai finché l'Italia non tutelerà tutti i minori a prescindere da come è formata la loro famiglia, i nostri figli e figlie sono cittadini come tutti gli altri ma continuano ad avere meno diritti degli altri” conclude.

I Papà per scelta: “Giorno molto triste”

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I Papà per scelta con i loro gemelli e la madre surrogata (Instagram)

Carlo Tumino e Christian De Florio, meglio noti come “Papà per scelta”, sui social, commentano così: “E’ un giorno molto triste perché chi ha il dovere di tutelarci, adesso ci considera al pari dei peggiori criminali sulla terra”. I due padri, postando una foto insieme ai loro gemelli e alla madre surrogata Krista, scrivono una sorta di lettera aperta proprio ai figli. “Cari Julian e Sebastian, vi avevamo promesso un mondo gentile e rispettoso, ma c’è chi ancora mette in discussione la libera scelta di una donna che vi ha permesso di venire al mondo, tenendovi al sicuro nel suo pancino per nove mesi” scrivono. E proseguono: “Voi la vostra belly-mommy la conoscete, così come conoscete la vostra storia: la gestazione per altri è un gesto altruistico, un atto d’amore che vi ha regalato il dono più prezioso, la vita, ma anche la consapevolezza che siete stati amati prima ancora del vostro concepimento”. Ricordando che “tutti i bambini hanno diritto a una famiglia”, i Papà per scelta ritengono che rendere la Gpa reato universale sia una mossa per creare “un clima di terrore, odio e pregiudizio”.
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Iris Pelizzoni e Giada Gueli, conosciute sui social come “Mamme a modo nostro” (Instagram)

Le “Mamme a modo nostro”: “Messaggi d’odio e di discriminazione”

Anche Iris Pelizzoni e Giada Gueli, conosciute sui social come “Mamme a modo nostro” commentano, senza nascondere la loro preoccupazione, l’approvazione della proposta di legge Varchi. “Questa approvazione colpirà famiglie e bambini che non hanno colpe, veicolando ancora una volta messaggi d’odio e di discriminazione” scrivono sui social. Le due psicologhe non nascondono di essere impaurite per il futuro. “Oggi è la Gpa, domani sarà la fecondazione eterologa o comunque qualsiasi cosa che si discosta dall’ideologia di famiglia tradizionale uomo-donna” scrivono in una storia Instagram.