Piantedosi-Zan, è scontro sulla registrazione delle famiglie arcobaleno

L'associazione degli psicoanalisti americani: "La valutazione delle qualità genitoriali non deve dipendere dall'orientamento sessuale"

di MARCO PILI
20 aprile 2023
Alessandro Zan

Alessandro Zan

Non si ferma il dibattito pubblico, iniziato ormai qualche settimana fa, sul riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali. Alessandro Zan, esponente del Pd e attivista per i diritti della comunità Lgbt, ha risposto alle dichiarazioni del Ministro dell'Interno Piantedosi durante il question time alla Camera. "In Italia la formazione di atti di nascita recanti l'indicazione di genitori dello stesso sesso, nonché il riconoscimento della filiazione da parte di altro genitore avente lo stesso sesso della madre partoriente, non sono consentiti dalla normativa vigente. Tale preclusione è ampiamente suffragata da consolidata giurisprudenza", ha affermato Piantedosi, che ha proseguito attaccando la pratica della maternità surrogata: "Parimenti esclusa - ha proseguito - è la trascrizione di atti di nascita formati all'estero riconducibili alla fattispecie della maternità surrogata, attestanti il riconoscimento di filiazione nei confronti del cosiddetto 'genitore d'intenzione', in assenza di un legame biologico tra lo stesso e il minore". La replica di Zan è stata immediata: "Ministro Piantedosi, la freddezza e la precisione con cui avete preparato questo attacco alle famiglie omogenitoriali fa il pari con l'atteggiamento vigliacco che continuate a mantenere. Lei conferma che questo governo non ha alcuna intenzione di dare tutela e riconoscimento a tutte le famiglie, aumentando discriminazione e disparità di trattamento degne dell'Ungheria del vostro alleato Orban, facendo vergognare il Paese davanti all'Ue, che chiede piena uguaglianza".
Piantedosi Zan figli

Il ministro degli interni Matteo Piantedosi durante il question time odierno

L'American Psychoanalytic Association: conta solo l'amore della famiglia

L'associazione americana di psicoanalisi, già nel 2012, ha rilevato che "è nell'interesse del bambino sviluppare un attaccamento verso genitori coinvolti, competenti e capaci di cure. La valutazione delle loro qualità dovrebbe essere determinata senza pregiudizi rispetto all'orientamento sessuale''. Una recente meta-analisi, basata sulle ricerche condotte sul benessere dei bambini con due mamme o due papà, ha analizzato 34 rapporti prodotti tra gennaio 1989 e aprile 2022. Grazie a questi documenti, il gruppo di lavoro ha dimostrato che non esistono svantaggi nel crescere all'interno di famiglie arcobaleno. Un approccio scientifico, dunque, che smentisce una delle principali teorie supportate dalle fazioni avverse ai diritti della comunità Lgbt. Alla ricerca dell'Università di medicina dello Guangxi (Cina) e della Duke University (Carolina del Nord) fa eco il Centro psicoanalitico di Roma, che spinge "la ricerca psicoanalitica verso le forme del soggetto contemporaneo. Forme - spiega in una nota - che ad esempio non possono più separare il biologico dalla dimensione culturale, il corpo incarnato e il corpo simbolico, il politico e lo psichico".
Zan Piantedosi figli

L'associazione americana di psicoanalisi (Foto: APSA.org)

I ricercatori, dunque, si sono mossi già da tempo a favore delle famiglie arcobaleno, dimostrando come tutte le illazioni basate su ricerche dal dubbio metodo scientifico siano in realtà infondate. Ma occorreva davvero uno studio per capire che, al giorno d'oggi, l'amore di una famiglia conta molto più del sesso dei genitori? Le persone contrarie a queste trascrizioni diranno di sì, ma non è difficile comprendere che l'affetto dei padri e delle madri sia ciò che conta realmente per crescere un figlio o una figlia.

Zan: "Piantedosi nega i diritti ai bambini"

L'attivista del Pd, da sempre in prima linea per i diritti della comunità arcobaleno e promotore dell'omonimo ddl, affossato al Senato nel 2021, ha attaccato duramente l'attuale Ministro dell'Interno. Parole dettate da un clima di pura ideologia, che vede le persone omosessuali oppresse dal mancato riconoscimento di molti diritti fondamentali: "Vi riempite la bocca di parole a difesa della famiglia, ma la verità è che di questi bambini non vi importa nulla. Siete dalla parte sbagliata della storia, del buon senso, della civiltà e, soprattutto, contro la Costituzione". Anche l'Unione Europea, tramite le parole del commissario per la Giustizia, Didier Reynders, ha imposto agli Stati membri di attuare le sentenze della Corte di giustizia dell'Unione europea, tra le quali è presente l'obbligo per gli Stati membri di riconoscerei figli delle coppie gay.