Omofobia a Pompei, coppia gay all'ingresso degli scavi si sente dire: "Arrivano i ricchioni"

Antonello Sannino, segretario Antinoo Arcigay Napoli, ha denunciato l'episodio su Facebook: "La Regione attivi l'Osservatorio regionale contro l'omotransfobia"

di MARIANNA GRAZI
29 agosto 2022
Gay couple enjoying summer

Gay couple enjoying summer

Ormai sembra diventata un appuntamento settimanale, se non quotidiano. Purtroppo. Episodi di omofobia che si moltiplicano, si rincorrono, si susseguono come a scandire un calendario d'odio che, nel nostro Paese, non conosce confini, da nord a sud. "A Pompei, una coppia di ragazzi omosessuali, all'ingresso del Parco archeologico, registra una volgare e immotivata offesa omofobica. Un dipendente del parco (o forse una guida, ma comunque fornita di distintivo identificativo), in un confronto con altri dipendenti, avrebbe detto ad un collega, testualmente: 'Prepariamoci arriva una nave di ricchioni', facendo riferimento ai turisti in arrivo a Pompei da un crociera gay friendly, ferma nel porto di Napoli. Alla richiesta di scuse da parte dei due ragazzi, la persona di cui sopra si è rifiutata sostenendo che è una usanza locale parlare di ricchioni". A denunciare l'episodio su Facebook è Antonello Sannino, segretario Antinoo Arcigay Napoli. La settimana scorsa due ragazze lesbiche erano state aggredite a Sperlonga, con l'unica colpa di essersi scambiate un bacio, passeggiando mano nella mano.  Qualche settimana prima una coppia gay era stata allontanata da una spiaggia nel pisano, anche in questo caso per essersi scambiata un gesto d'affetto che, secondo i gestori, non era 'adatto' all'ambiente balneare pieno di bambini. Anche una città multiforme e multicolore come Napoli, il mese scorso, due vicende avevano attirato l'attenzione dei media pubblici e scatenato l'indignazione della comunità Lgbt+: la prima era stata l'aggressione a due giovani il giorno del Pride, insultati e picchiati dopo la parata dell'orgoglio; il secondo invece, riguardava le offese rivolte dai titolari della pizzeria del Presidente a uomini gay, definiti "pervertiti infelici". Ma gli episodi di discriminazione, di intolleranza verso chi professa il proprio amore per il compagno o la compagna del suo stesso sesso, sono sempre più frequenti. O meglio, finalmente se ne sente parlare. Ma non basta portarli alla luce, bisogna anche combattere questo clima d'odio, portando avanti invece una cultura inclusiva, di normalizzazione di tutte le identità e gli orientamenti. Sannino, nel caso in questione, spiega infatti  di aver ricevuto "l'ennesima segnalazione di ordinaria omofobia" e chiede un incontro con la Soprintendenza. "Non è accettabile che in un luogo simbolo dell'arte e della cultura italiana nel mondo, il parco archeologico dell'antica città di Pompei, una dipendente possa comportarsi in questo modo incivile e non professionale. La nostra associazione, Pride Vesuvio Rainbow, nel fornire piena assistenza e solidarietà ai due ragazzi vittime di questo increscioso episodio, si è già attivata per avere un incontro con la Sovrintendenza del parco archeologico di Pompei, al fine di confrontarsi sull'accaduto e soprattutto perché siano adottati provvedimenti e misure affinché quanto successo non debba più ripersi in futuro - dice il segretario di Antinoo Arcigay Napoli -. L'episodio ci spinge a sollecitare la Regione Campania nel porre a pieno regime la legge regionale contro l'omotransfobia, a partire dalla costituzione dell'Osservatorio regionale contro i crimini d'odio legati all'orientamento sessuale e all'identità di genere, previsto dalla legge e non ancora operativo".