Papa Francesco: “Gli anticoncezionali danno reddito, ma impediscono la vita”. Ecco perché è una visione riduttiva

Intervenuto agli Stati generali della natalità, il Pontefice ha espresso la sua opinione sulla contraccezione, paragonandola all’industria delle armi: “Sono gli investimenti che danno più reddito, è brutto”. Ma i contraccettivi, in molti casi, salvano la vita di chi ne fa uso

di MARCO PILI -
10 maggio 2024
Il Pontefice agli Stati generali della natalità (ANSA)

Il Pontefice agli Stati generali della natalità (ANSA)

Durante la seconda giornata dell’evento organizzato da Gigi De Palo, presidente del Forum delle Associazioni familiari, il Santo padre è intervenuto sul tema della natalità, filo conduttore della due giorni di incontri che, di anno in anno, rimbalza al centro della cronaca nazionale a causa delle numerose sfaccettature che la caratterizzano.

L’evento, interamente rivolto al tema della natalità, si pone come obiettivo quello di contrastare il calo demografico che da anni attanaglia l’Italia. Il tutto “superando le dialettiche destra-sinistra”, come è stato esplicitato a chiare lettere dall’organizzazione, spesso oggetto di critiche legate prevalentemente alle opinioni dei numerosi ospiti che si sono succeduti sul palco.

L’evento, anche quest’anno al centro delle polemiche a causa della contestazione rivolta alla ministra Roccella durante la giornata inaugurale, ha nuovamente scatenato un certo fermento sui social a causa delle parole di Papa Francesco, intervenuto durante la seconda e ultima giornata di incontri.

Pillola anticoncezionale
Pillola anticoncezionale

In un discorso politematico, che lo ha visto associare contraccezione e produzione di armi, indicandole rispettivamente come ostacolo alla vita e causa diretta di morte, il Pontefice ha spronato i governi di tutto il mondo a fare di più affinché “una giovane famiglia possa realizzare i propri legittimi sogni”, così da “liberare i giovani dalla precarietà occupazionale e far sì che possano acquistare una casa”.

Un tema, quello della natalità e della legittimità dei sogni di una giovane coppia che, in funzione dei mutamenti sociali che caratterizzano la società odierna, entra in profondo contrasto con quelli che sono i principali dogmi religiosi della Chiesa cattolica. Maternità surrogata, aborto, adozione da parte di coppie omogenitoriali, così come l’utilizzo stesso dei profilattici e di altri contraccettivi, sono solo alcuni dei temi che quotidianamente contrappongono l’opinione pubblica e i messaggi delle istituzioni ecclesiastiche.

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Il duplice scopo dei profilattici

Evitando tematiche tutt’oggi fortemente dibattute anche a livello politico, come dimostrano le manifestazioni che hanno interessato la ministra Roccella in merito all’aborto, urge prestare attenzione alle parole del pontefice sull’uso del profilattico e dei mezzi di contraccezione. Il tema, giunto alla ribalta nei primi anni 2000 in seguito alla pubblicazione di Luce del mondo ad opera di Benedetto XVI, provocò una scissione profonda tra opinione pubblica e clero, in particolar modo a causa delle precisazioni che seguirono la pubblicazione di questo volume da parte del Santo padre. “No ai preservativi se volti all’impedimento di gravidanze indesiderate”, recitava la nota diffusa dalla Santa sede.

Un pensiero legato alle regole fondamentali della religione, che vede i rapporti sessuali finalizzati unicamente alla procreazione e attuabili unicamente dopo il santo matrimonio. Valori che, in buona parte, non fanno ormai parte di una società che sta progredendo verso un’interazione sociale sempre più priva di schemi, pregiudizi e vincoli morali che, in passato, hanno fortemente oppresso una larga fetta della popolazione.

Oltretutto, l’utilizzo del profilattico, il metodo contraccettivo più diffuso per costi, facilità d’uso e accessibilità e, nonostante ciò, osteggiato dal clero, si presenta ancora come un tabù sociale. Il primo scopo dei preservativi, difatti, non è quello di evitare gravidanze indesiderate, sebbene larga parte della popolazione lo consideri l’unico e fondamentale aspetto caratterizzante. La principale funzione di questo strumento, difatti, è quella di evitare la trasmissione delle malattie sessualmente trasmissibili. Patologie che, ancora oggi, mietono centinaia di migliaia di vittime in tutto il mondo, specialmente nei paesi più poveri dove il condom non è adeguatamente diffuso. Trattare il profilattico come mero strumento anticoncezionale in funzione di vincoli religiosi, dunque, è quantomeno riduttivo, e contribuisce a non radicare nella società una serie di buone pratiche legate alla sessualità che, in molti casi, possono risultare salvavita.

Solo il 43% dei giovani intervistati usa il preservativo, il 41% non sa come si indossa
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L’utilizzo del profilattico, i dati sui giovani

Ad oggi, secondo i dati condivisi da una ricerca condotta da Durex in collaborazione con Skuola.net, solo il 43% dei ragazzi intervistati utilizza abitualmente il preservativo. Un dato in peggioramento rispetto al 2019, quando la percentuale si era assestata al 57%. 4 ragazzi su 10, inoltre, pensano che il coito interrotto sia un metodo contraccettivo efficace, tralasciando completamente l’aspetto fondamentale della prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili.

All’erroneità di queste pratiche, però, corrisponde una speculare inconsapevolezza dei rischi associati alle pratiche sessuali non protette. Circa la metà dei ragazzi e delle ragazze intervistate cercano risposte esaustive unicamente su internet, evitando di rivolgersi ai consultori. Inoltre, 4 ragazzi su 10 ignorano come indossare completamente il profilattico, unica barriera che, con un elevato tasso di affidabilità, protegge da infezioni come il Papilloma Virus, che ogni anno comporta la morte di 300.000 donne a causa del conseguente cancro alla cervice.

Nonostante ciò, il 94% del pool vorrebbe una sempre più ampia implementazione dell’educazione sessuale nelle scuole. Una pratica profondamente ostacolata in un contesto sociale che sta gradualmente provando a lasciarsi alle spalle un retaggio valoriale particolarmente conservatore.

I "legittimi sogni" di una coppia

Le parole espresse dal Pontefice agli Stati generali della natalità, però, meritano ulteriore attenzione. In un contesto lavorativo, sociale ed economico in costante mutamento, i legittimi sogni di una coppia possono essere i più disparati, e possono non coincidere con la volontà di avere figli, contrariamente ai precetti fondanti della religione cattolica.

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In merito ai contraccettivi e, in particolar modo, alla pillola contraccettiva, la Chiesa si era espressa già nel 1968, imponendo il divieto assoluto di utilizzo per i fedeli. Nel 2022, una rivisitazione dell’enciclica Humanae Vitae di Paolo VI condotta dalla Pontificia Accademia per la Vita, prevedeva la possibilità di utilizzare la pillola unicamente in casi per i quali “la scelta di procreare sarebbe irresponsabile”. Una rivisitazione che ha creato subbuglio negli ambienti ecclesiastici più ortodossi, costringendo i promotori ad un’immediata rettifica.

ll dibattito sulla procreazione, ad oggi, rimane particolarmente acceso negli ambienti ecclesiastici e, di conseguenza, investe con tutto il suo impeto le principali strutture sociali. Sarebbe opportuno che, nel rispetto dei legittimi sogni di ognuno, le lotte a precarietà, inadeguatezza degli stipendi e del welfare venissero condotte da ogni governo in funzione delle diverse sensibilità che si possono provare nei confronti della natalità e della propria sessualità, nel tentativo di abolire i tabù che ancora oggi plasmano la maggior parte delle scelte di ognuno di noi.