Cathy La Torre

L'attivista, avvocata e content creator

di MARIANNA GRAZI
11 ottobre 2024

Cathy La Torre

“Di Coming Out nella mia vita ne ho fatti migliaia. Per anni mi presentavo prima con la mia identità e poi con il mio nome” scrive su Instagram l’avvocata e attivista Cathy La Torre. “Era un buon antidoto contro le delusioni. Se non mi rifiutavano subito allora c’era speranza! Serviva anche a raccontare che non ero un’anomalia. A lungo sono stata una sorta di coming out vivente: sono cathy e sono lesbica, queer, non binary, attivista e battagliera”, ironizza.

E continua: “Ci avete mai pensato a quanto sia paradossale presentarsi attraverso chi si ama o si desidera? Attraverso una parte di sé che molti considerano riservata? Ma serviva per proteggermi: volevo definirmi io prima che lo facessero gli altri. Volevo raccontare a parole mie chi fossi, prima che gli altri lo facessero, troppo spesso, con parole che mi avrebbero ferita. L’ho imparato a mie spese, fin da piccola, quando ero per tutti u masculazzu. Quando parlavano alle mie spalle invece di parlare con me”. Quando insomma oltre all’outing – che ricordiamo è ben diverso e non è mai consentito –si sentiva giudicata per chi era, per chi amava. 

“Ma non crediate che solo essere omosessuali, transgender, bisex, asex, costi fatica. La fatica è essere sé stessi, sempre e comunque, ed è una fatica che proviamo tutt nella vita, almeno una volta. La differenza è che per chi porta sulle spalle il colore di una “diversità”, può essere faticoso un po’ di più. Che poi, diversi da chi? Oggi è il Coming Out day e ai giovani, ma anche ai meno giovani, e in generale a chi ancora non si concede di essere così com’è volevo dire: INVECE DI SENTIRVI INADATTI, SENTITEVI SPRECATI, FA MIRACOLI!”.

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