
smartwatch_antiviolenza
Aveva smesso di vivere, Marta (il nome è di fantasia per tutela della sua privacy, ndr), a causa della relazione asfissiante e malata con il suo ex marito violento che aveva promesso di sfregiarla con l’acido e poi ucciderla e seppellire il suo corpo in un terreno. Da ieri però la sua vita è cambiata, di nuovo, e questa volta in meglio grazie a uno speciale smartwatch che le consente, in caso di necessità, lanciare una richiesta di soccorso e far intervenire le forze dell’ordine semplicemente premendo un tasto. Il dispositivo, il primo di 45 che a breve saranno consegnati ad altrettante vittime, è direttamente collegato con la centrale operativa del comando provinciale dei carabinieri di Napoli: appena arriva l’SOS, la vittima viene geolocalizzata e arrivano i soccorsi. E così Marta ha ripreso la sua vita interrotta per paura dell’ex e delle sue minacce. Fu la suocera ad avvertirla e da quel giorno ha modificato la sua vita.
Lo smartwatch affidato a Marta, negli uffici della storica caserma Pastrengo di Napoli, è il primo nel Sud Italia. "Il mobile angel - spiegano i Carabinieri - rientra in un progetto ad ampio respiro che ha come punto focale le vittime di violenza". Un contesto di tutela all’interno del quale è stata istituita anche la "stanza tutta per sé", un ambiente dove chi ha subìto vessazioni può sentirsi a suo agio nel raccontare il proprio vissuto. Tre le stanze nel territorio della provincia di Napoli: Capodimonte, Ercolano e Caivano, con carabinieri specializzati nella gestione dei reati di questo tipo. "Tutto ciò che può aiutare le vittime di violenza di genere è benvenuto - commenta l’avvocato Giovanna Cacciapuoti, legale di Marta - siamo felici che la tecnologia venga impiegata per fronteggiare la violenza domestica ma questo tiene la vittima sotto controllo costante. Ovviamente è di fondamentale importanza anche se, nello stesso tempo, rappresenta una limitazione per chi lo indossa".
La testimonianza
"Sono costantemente sotto controllo ma sono contentissima - dice Marta, 36 anni e madre di due figli minori - ora posso uscire più serena e tranquilla dopo mesi e mesi trascorsi rintanata in casa. Grazie a questo orologio mi sento protetta. È vero, devo rinunciare alla mia privacy, ma è un prezzo che sono disposta a pagare". Lo scorso 30 novembre i Carabinieri del Comando provinciale di Napoli, la sezione fasce deboli della Procura partenopea coordinata dal procuratore aggiunto Raffaello Falcone, la Fondazione Vodafone Italia e la Soroptimist international club Napoli hanno annunciato l’avvio del progetto pilota Mobile Angel, che prevedeva, appunto, la consegna di questo orologio salvavita alle vittime di maltrattamenti. Il progetto è stato esteso anche alle città di Milano e Torino.Il dispositivo

Lo smartwatch antiviolenza permette alle vittime di minacce o maltrattamenti di chiedere l’intervento delle forze dell’ordine premendo semplicemente un tasto sull’orologio da polso