Aveva smesso di vivere, Marta (il nome è di fantasia per tutela della sua privacy,
ndr), a causa della relazione asfissiante e malata con il suo
ex marito violento che aveva promesso di
sfregiarla con l’acido e poi
ucciderla e seppellire il suo corpo in un terreno. Da ieri però la sua vita è cambiata, di nuovo, e questa volta in meglio grazie a uno speciale
smartwatch che le consente, in caso di necessità, lanciare una richiesta di soccorso e far intervenire le forze dell’ordine semplicemente premendo un tasto. Il dispositivo,
il primo di 45 che a breve saranno consegnati ad altrettante vittime, è direttamente
collegato con la centrale operativa del comando provinciale dei carabinieri di Napoli: appena arriva l’SOS, la vittima viene geolocalizzata e arrivano i soccorsi. E così Marta ha ripreso la sua vita interrotta per paura dell’ex e delle sue minacce. Fu la suocera ad avvertirla e da quel giorno ha modificato la sua vita.
La testimonianza
"Sono costantemente sotto controllo ma sono contentissima - dice Marta, 36 anni e madre di due figli minori - ora posso uscire più serena e tranquilla dopo mesi e mesi trascorsi rintanata in casa. Grazie a questo orologio mi sento protetta. È vero, devo rinunciare alla mia privacy, ma è un prezzo che sono disposta a pagare". Lo scorso 30 novembre i Carabinieri del Comando provinciale di Napoli, la sezione fasce deboli della Procura partenopea coordinata dal procuratore aggiunto Raffaello Falcone, la Fondazione Vodafone Italia e la Soroptimist international club Napoli hanno annunciato l’avvio del progetto pilota
Mobile Angel, che prevedeva, appunto, la consegna di questo orologio salvavita alle
vittime di maltrattamenti. Il progetto è stato
esteso anche alle città di Milano e Torino.
Il dispositivo
Lo smartwatch antiviolenza permette alle vittime di minacce o maltrattamenti di chiedere l’intervento delle forze dell’ordine premendo semplicemente un tasto sull’orologio da polso
Lo
smartwatch affidato a Marta, negli uffici della storica caserma Pastrengo di Napoli, è il primo nel Sud Italia. "Il
mobile angel - spiegano i Carabinieri - rientra in un progetto ad ampio respiro che ha come punto focale le vittime di violenza". Un contesto di tutela all’interno del quale è stata istituita anche la "
stanza tutta per sé", un ambiente dove chi ha subìto vessazioni può sentirsi a suo agio nel raccontare il proprio vissuto. Tre le stanze nel territorio della provincia di
Napoli: Capodimonte, Ercolano e Caivano, con carabinieri specializzati nella gestione dei reati di questo tipo. "Tutto ciò che può aiutare le
vittime di violenza di genere è benvenuto - commenta l’avvocato Giovanna Cacciapuoti, legale di Marta - siamo felici che la tecnologia venga impiegata per fronteggiare la violenza domestica ma questo tiene la vittima sotto controllo costante. Ovviamente è di fondamentale importanza anche se, nello stesso tempo, rappresenta una limitazione per chi lo indossa".
Smartwatch antiviolenza, cos’è
È stato già ribattezzato
Mobile Angel. Si tratta dello smartwatch antiviolenza che permette alle vittime di minacce o maltrattamenti di chiedere l’intervento delle forze dell’ordine premendo semplicemente un tasto sull’orologio da polso. Il progetto pilota, annunciato lo scorso novembre dai Carabinieri del Comando provinciale di Napoli, dalla Sezione fasce deboli della Procura della Repubblica partenopea, dalla Fondazione Vodafone Italia e dalla Soroptimist International Club Napoli, ha visto oggi la prima istallazione al polso di una donna, negli uffici della storica caserma Pastrengo di Napoli. Si tratta del primo dei 45 dispositivi a disposizione. L’
orologio intelligente è provvisto di un sistema di allarme collegato direttamente alla Centrale operativa dell’Arma dei Carabinieri che, in caso di necessità, potrà offrire un intervento tempestivo. Dotato di u
n sistema di geolocalizzazione in tempo reale, potrà guidare le forze di polizia, fornendo coordinate geografiche precise. Il mobile angel rientra in un progetto ad ampio respiro che ha come punto focale le vittime di violenza.