Torino, la protesta dei sindaci per le famiglie omogenitoriali

Il primo cittadino Stefano Lo Russo: “Una battaglia trasversale, l’Italia può fare un salto in avanti”. Turci e Pascale: "Non è una questione di sinistra, riguarda tutti"

di MARIANNA GRAZI -
12 maggio 2023
Oltre trecento sindaci a Torino per la manifestazione "Le città per i diritti" (Ansa)

Oltre trecento sindaci a Torino per la manifestazione "Le città per i diritti" (Ansa)

Torino scende in piazza per le famiglie arcobaleno. Oltre 300 sindaci da tutta Italia, questa mattina 12 maggio, si sono ritrovati al Teatro Carignano del capoluogo piemontese per chiedere ancora una volta più diritti e maggiori tutele per le coppie omogenitoriali e i/le loro figli/e.
 
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Chiamati a raccolta dal primo cittadino torinese Stefano Lo Russo, a rispondere all'appello sono stati, fra gli altri, gli amministratori di Roma, Milano, Napoli, Bologna Firenze e Bari: gli stessi che recentemente hanno scritto al governo chiedendo un intervento per cancellare la disparità di trattamento in materia di diritti civili. A far partire la mobilitazione, è stato lo stop - per Torino arrivato nel giugno scorso e per Milano nel marzo di quest'anno - alle trascrizioni all'anagrafe dei figli delle coppie dello stesso sesso. Divieto che ha spinto i sindaci alla mobilitazione. Sul palco con Lo Russo anche il primo cittadino di Roma Roberto Gualtieri, mentre in collegamento video quelli di Milano Giuseppe Sala, di Bologna Matteo Lepore, di Firenze Dario Nardella, di Napoli Gaetano Manfredi, e di Bari Antonio Decaro.
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Oltre trecento sindaci si sono dati appuntamento oggi a Torino per la manifestazione "Le città per i diritti" (Instagram)

L'affondo di Chiara Appendino

"Giorgia Meloni deve capire che esistono famiglie arcobaleno, le piaccia o non le piaccia, e che questi bambini e bambine devono essere tutelati e oggi non lo sono" le parole di Chiara Appendino, ex sindaca di Torino e parlamentare M5S intervenendo alla manifestazione. "Devono aprire gli occhi, guardare questi bambini in faccia e assumersi la responsabilità che sono discriminati oggi, non è una questione di destra o sinistra. Giorgia Meloni è donna, madre e cristiana? Lo sia anche con questi bambini" sottolinea ancora Appendino.
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Chiara Appendino sostiene la causa delle famiglie arcobaleno

"L'ideologia del Governo Meloni sta sostanzialmente danneggiando dei bambini e bambine che sono di serie B nel nostro Paese e questo è inaccettabile" sono ancora le parole di Appendino. "Nel giorno in cui abbiamo centinaia di sindaci a Torino, dove tra l'altro è stata fatta la prima trascrizione quando io ero sindaca, a chiedere il riconoscimento di diritti per bambini e bambine che sono tutt'oggi discriminate, lei continua a usare un'arma di distrazione di massa" prosegue. E tuona: "Ovvero il tema volgarmente detto dell'utero in affitto che, voglio ricordare a tutti, è già vietato in Italia. L'oggetto non è questo, ma tutelare bambini e bambine che non hanno diritti".
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A Torino, al teatro Carignano, la manifestazione "Le città per i diritti" (Instagram)

Il sindaco di Torino: "Una battaglia trasversale"

"La nostra non è una proposta di partito ma di amministratori locali e siamo convinti che a partire dalla giornata di mobilitazione di oggi tutti i partiti rappresentati in Parlamento potranno farsi carico di una proposta legislativa che riesca ad avere i numeri per poter passare" sono le parole del sindaco di Torino, Stefano Lo Russo. "Siamo qui per riaffermare che nel nostro Paese i bambini e le bambine delle coppie omogenitoriali non hanno gli stessi diritti di altri bambini  e questo è profondamente iniquo" ricorda il primo cittadino. "Abbiamo avviato una mobilitazione come sindaci e sindache per sollecitare il Parlamento a dare un quadro normativo di certezza giuridica a questi bambini e bambine e per introdurre in Italia il matrimonio egualitario. Crediamo siano maturi i tempi" aggiunge "Noi vogliamo partire dal basso, evidentemente la discussione in Parlamento non ha avuto la spinta nel pese sufficiente per poter essere interpretata in maniera corretta" aggiunge il sindaco di Torino.
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In presenza o da remoto, ma i sindaci italiani non hanno voluto mancare all'appuntamento di Torino (Facebook)

"Vogliamo essere il più possibile trasversali, crediamo di esserlo e soprattutto crediamo di interpretare un sentimento che c'è nel Paese e pensiamo che anche dalla giornata di Torino possa partire un movimento che possa aiutare e sensibilizzare le forze politiche in Parlamento a dare un quadro normativo certo a questa situazione" spiega ancora il sindaco del capoluogo piemontese. Quanto alla questione dell'utero in affitto Lo Russo precisa: "Non è l'oggetto dell'iniziativa di oggi, e la destra, soprattutto una certa destra, usa questo argomento per impedire una discussione per dare certezza giuridica ai figli delle coppie omogenitoriali e aprire la strada al matrimonio egualitario. Parlare di gestazione per altri è un fumo che viene gettato nel dibattito politico per evitare di parlare delle cose vere".

Turci & Pascale: "Non è un tema di sinistra"

"Il rischio è che questo tema, con gli omofobi al governo, diventi ancora di più un tema di un colore politico preciso, di sinistra, invece non lo è". Parola di Francesca Pascale intervenuta con la moglie Paola Turci alla manifestazione di Torino.

Francesca Pascale e Paola Turci a Torino insieme a Daniela Todarello, assistente parlamentare della vicepresidente del Senato Anna Rossomando (Instagram)

"Indipendentemente dai valori politici, questo è un tema che dovrebbe essere abbracciato da tutti perché ne va della pace sociale e ha valore civile e morale" dice ancora Pascale. '"Penso che il tema in questione sia sempre la mancanza di rispetto che la politica rivolge a una particolare e determinata società" prosegue. E sottolinea: "Non è possibile che per il tema dell'omosessualità scenda in campo sempre e solo una parte politica. Il problema della destra qual è? Che una persona sceglie una persona dello stesso sesso da amare?". "Il problema è la mancanza di rispetto: noi puntualmente subiamo aggressioni e violenze da questo governo e non è mai successo nemmeno quando Forza Italia era al governo perché ha sempre dato la libertà di coscienza sui diritti civili. Questo problema, purtroppo, lo stiamo incontrando oggi con la destra sovranista al governo" è il duro commento di Pascale.