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Home » Attualità » “Un Pasto al Giorno” alla tavola dove c’è posto per tutti: torna l’evento solidale contro la povertà

“Un Pasto al Giorno” alla tavola dove c’è posto per tutti: torna l’evento solidale contro la povertà

Il 17 e 18 settembre i volontari della Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi nel 1968, saranno nelle piazze della Toscana

Maurizio Costanzo
16 Settembre 2022
Un pasto al giorno

Il 17 e 18 settembre torna in toscana l'iniziativa della Comunità Papa Giovanni XXIII "Un pasto al giorno"

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Un impeto solidale che si fa concreto per aiutare chi ha bisogno. Torna l’iniziativa “Un Pasto al Giorno“, che il 17 e 18 settembre vedrà i volontari della Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi nel 1968, tornare nelle piazze della Toscana con un preciso obiettivo: dimostrare che la solidarietà è, di fatto, la risposta più efficace contro le nuove povertà generate da conflitti e crisi globali.

I dati sulla povertà: guerra e crisi frenano la ripresa post-pandemia

I dati parlano chiaro: secondo quanto emerge dalla fotografia scattata dall’Istat, la povertà relativa in Toscana incide pesantemente sulle famiglie, ed è in crescita: dal 5,9% del 2020 è cresciuta fino al 6,7%nel 2021. Per quanto riguarda il tasso di povertà assoluta in Italia, va addirittura peggio, visto che si conferma a ridosso dei massimi storici che sono stati toccati nel 2020. Dunque, le speranze della tanto sospirata ripresa post-pandemia cozzano contro i numeri, che parlano di famiglie che si trovano ad affrontare nuove difficoltà che vanno ad aggiungersi a quelle di sempre. Non solo nel nostro Paese: oltre i confini nazionali le cose non vanno meglio, e ne sono un fulgido esempio il conflitto in Ucraina e le tensioni scaturite dalla guerra. A tutto questo la Comunità Papa Giovanni XXIII cerca di fare la differenza attraverso un approccio fondato sul senso di comunità e sulla solidarietà. Valori che si fanno concreti nell’impegno quotidiano, attraverso realtà e progetti di accoglienza tanto in Italia come in 40 Paesi del mondo, e con una presenza costante che non manca in Ucraina fin dai primi giorni del conflitto.

Un pasto al giorno
Il 17 e 18 settembre torna in toscana l’iniziativa della Comunità Papa Giovanni XXIII “Un pasto al giorno”

Sensibilizzazione e impegno concreto: la due giorni toscana di “Un Pasto al Giorno”

L’obiettivo dell’evento è quello di condividere la consapevolezza e i risultati raggiunti nel corso di queste esperienze, portando avanti un lavoro importante su tematiche significative per il futuro di ogni singolo individuo. Per questo i volontari torneranno nelle piazze della Toscana anche quest’anno. L’appuntamento con “Un Pasto al Giorno” è il 17 e 18 settembre, due giorni dedicati all’opera di sensibilizzazione a cui si somma anche un obiettivo prezioso e cruciale per molte persone che vivono situazioni di disagio e di grande difficoltà. Un impegno reso concreto attraverso iniziative come questa, in cui la Comunità riunisce attorno a sé quel sostegno che le consente di garantire ogni anno 7 milioni e mezzo di pasti a persone in povertà e in difficoltà che vengono accolte nelle sue Case, nelle varie mense e realtà di aiuto.

“Abbiamo vissuto una fase in cui il mondo moderno è stato messo in discussione – sottolineato il presidente della Comunità, Giovanni Ramonda – con la pandemia, la fine della pace nel nostro continente europeo, l’emergenza climatica. Le conseguenze di ciascuno di questi eventi hanno ribaltato il nostro modo di vivere la presenza fisica, le priorità, le relazioni, i luoghi. L’unica via per superare questi cambiamenti è avviando una fase “costruttiva”, dove tutto il mondo cerchi la via della rinascita – prosegue Ramonda -. Costruire è il verbo della consapevolezza, del fare, un verbo al futuro, che parla di un domani che inizia già oggi, è il verbo della speranza. Un concetto semplice ma fondamentale e fondante, sul quale si basa l’essenza della Comunità che di fronte a un’ingiustizia, a una povertà, a un’emarginazione lavora da oltre 50 anni per costruire quel senso di comunità capace, sostenendoci l’un l’altro, di trovare risposta e speranza per chi aveva perso tutto. Oggi, di fronte all’emergenza sociale a cui assistiamo, vogliamo costruire una tavola dove ci sia posto per tutti”, conclude.

Apg23
Da oltre 50 anni l’Apg23 offe un aiuto concreto a chi vive in una situazione di disagio sociale o di povertà in oltre 40 Paesi

L’impegno della Comunità Papa Giovanni XXIII in Toscana

L’impegno di Apg23 va avanti anche in Toscana da oltre cinquant’anni, attraverso l’opera di varie realtà, tra cui Case Famiglia, Centri di aggregazione e Case di accoglienza. Sono moltissime le persone che negli ultimi mesi sono riuscite a trovare grazie a questa mano tesa non solo un riparo o un pasto caldo, ma anche un punto di riferimento da dove far ricominciare la propria vita. Di fronte alla piaga della povertà sempre più dilagante, iniziative come “Un Pasto al Giorno” rivestono un’importanza cruciale non soltanto per le risorse che riescono a raccogliere, ma soprattutto perché permettono a tutti di poter fare la differenza, contribuire nel proprio piccolo alla costruzione di qualcosa destinata a diventare grande, offrendo così a tutti i partecipanti un nuovo punto di vista sulla quotidianità. Non è un caso dunque che gli organizzatori abbiano scelto come slogan di quest’edizione “Costruiamo una tavola in cui ci sia posto per tutti“. E come ogni anno, ci sarà spazio anche per un gesto simbolico: i volontari distribuiranno ai partecipanti anche un libricino con sette preghiere in sette lingue diverse. Un modo per rimarcare nuovamente quanto si possa e ci si debba sentire comunità, e quanto ciò possa segnare una svolta nella vita di tante persone in difficoltà che hanno urgente bisogno d’aiuto.

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Dopo la preoccupazione, ha postato una nuova storia in cui ha rassicurato tutti, annunciando la buona riuscita dell’operazione.

#lucenews #lucelanazione #biancabalti
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Un impeto solidale che si fa concreto per aiutare chi ha bisogno. Torna l’iniziativa "Un Pasto al Giorno", che il 17 e 18 settembre vedrà i volontari della Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi nel 1968, tornare nelle piazze della Toscana con un preciso obiettivo: dimostrare che la solidarietà è, di fatto, la risposta più efficace contro le nuove povertà generate da conflitti e crisi globali.

I dati sulla povertà: guerra e crisi frenano la ripresa post-pandemia

I dati parlano chiaro: secondo quanto emerge dalla fotografia scattata dall’Istat, la povertà relativa in Toscana incide pesantemente sulle famiglie, ed è in crescita: dal 5,9% del 2020 è cresciuta fino al 6,7%nel 2021. Per quanto riguarda il tasso di povertà assoluta in Italia, va addirittura peggio, visto che si conferma a ridosso dei massimi storici che sono stati toccati nel 2020. Dunque, le speranze della tanto sospirata ripresa post-pandemia cozzano contro i numeri, che parlano di famiglie che si trovano ad affrontare nuove difficoltà che vanno ad aggiungersi a quelle di sempre. Non solo nel nostro Paese: oltre i confini nazionali le cose non vanno meglio, e ne sono un fulgido esempio il conflitto in Ucraina e le tensioni scaturite dalla guerra. A tutto questo la Comunità Papa Giovanni XXIII cerca di fare la differenza attraverso un approccio fondato sul senso di comunità e sulla solidarietà. Valori che si fanno concreti nell’impegno quotidiano, attraverso realtà e progetti di accoglienza tanto in Italia come in 40 Paesi del mondo, e con una presenza costante che non manca in Ucraina fin dai primi giorni del conflitto.
Un pasto al giorno
Il 17 e 18 settembre torna in toscana l'iniziativa della Comunità Papa Giovanni XXIII "Un pasto al giorno"

Sensibilizzazione e impegno concreto: la due giorni toscana di "Un Pasto al Giorno"

L’obiettivo dell’evento è quello di condividere la consapevolezza e i risultati raggiunti nel corso di queste esperienze, portando avanti un lavoro importante su tematiche significative per il futuro di ogni singolo individuo. Per questo i volontari torneranno nelle piazze della Toscana anche quest’anno. L’appuntamento con "Un Pasto al Giorno" è il 17 e 18 settembre, due giorni dedicati all'opera di sensibilizzazione a cui si somma anche un obiettivo prezioso e cruciale per molte persone che vivono situazioni di disagio e di grande difficoltà. Un impegno reso concreto attraverso iniziative come questa, in cui la Comunità riunisce attorno a sé quel sostegno che le consente di garantire ogni anno 7 milioni e mezzo di pasti a persone in povertà e in difficoltà che vengono accolte nelle sue Case, nelle varie mense e realtà di aiuto. "Abbiamo vissuto una fase in cui il mondo moderno è stato messo in discussione – sottolineato il presidente della Comunità, Giovanni Ramonda – con la pandemia, la fine della pace nel nostro continente europeo, l’emergenza climatica. Le conseguenze di ciascuno di questi eventi hanno ribaltato il nostro modo di vivere la presenza fisica, le priorità, le relazioni, i luoghi. L’unica via per superare questi cambiamenti è avviando una fase "costruttiva", dove tutto il mondo cerchi la via della rinascita - prosegue Ramonda -. Costruire è il verbo della consapevolezza, del fare, un verbo al futuro, che parla di un domani che inizia già oggi, è il verbo della speranza. Un concetto semplice ma fondamentale e fondante, sul quale si basa l’essenza della Comunità che di fronte a un’ingiustizia, a una povertà, a un’emarginazione lavora da oltre 50 anni per costruire quel senso di comunità capace, sostenendoci l’un l’altro, di trovare risposta e speranza per chi aveva perso tutto. Oggi, di fronte all’emergenza sociale a cui assistiamo, vogliamo costruire una tavola dove ci sia posto per tutti", conclude.
Apg23
Da oltre 50 anni l'Apg23 offe un aiuto concreto a chi vive in una situazione di disagio sociale o di povertà in oltre 40 Paesi

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L’impegno di Apg23 va avanti anche in Toscana da oltre cinquant’anni, attraverso l’opera di varie realtà, tra cui Case Famiglia, Centri di aggregazione e Case di accoglienza. Sono moltissime le persone che negli ultimi mesi sono riuscite a trovare grazie a questa mano tesa non solo un riparo o un pasto caldo, ma anche un punto di riferimento da dove far ricominciare la propria vita. Di fronte alla piaga della povertà sempre più dilagante, iniziative come "Un Pasto al Giorno" rivestono un’importanza cruciale non soltanto per le risorse che riescono a raccogliere, ma soprattutto perché permettono a tutti di poter fare la differenza, contribuire nel proprio piccolo alla costruzione di qualcosa destinata a diventare grande, offrendo così a tutti i partecipanti un nuovo punto di vista sulla quotidianità. Non è un caso dunque che gli organizzatori abbiano scelto come slogan di quest’edizione "Costruiamo una tavola in cui ci sia posto per tutti". E come ogni anno, ci sarà spazio anche per un gesto simbolico: i volontari distribuiranno ai partecipanti anche un libricino con sette preghiere in sette lingue diverse. Un modo per rimarcare nuovamente quanto si possa e ci si debba sentire comunità, e quanto ciò possa segnare una svolta nella vita di tante persone in difficoltà che hanno urgente bisogno d’aiuto.
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