"Vietato l’ingresso agli antiabortisti”. Chiusi simbolicamente i consultori di Firenze

L’azione notturna di Non Una Di Meno che, con cartelli e nastri, hanno “sbarrato” l’ingresso dei consultori pubblici della città. Oggi, per l’anniversario della legge 194, assemblea pubblica su aborto libero e autodeterminazione

di Redazione Luce!
22 maggio 2024
Azione notturna di Non una di meno ai consultori di Firenze

Azione notturna di Non una di meno ai consultori di Firenze

Firenze, 22 maggio 2024 – Questa mattina tutti i consultori pubblici di Firenze si sono svegliati con un messaggio chiaro: “Vietato l’ingresso agli anti-abortisti! Sui nostri corpi decidiamo noi!”. Il nastro rosso e bianco sulle porte e i cancelli, i cartelloni, fanno parte del blitz notturno firmato da Non una di meno Firenze in segno di protesta contro il coinvolgimento delle associazioni pro-vita nei consultori, emendamento diventato legge con l’approvazione al Senato ad aprile scorso. 

“Per ribadire che nonostante gli emendamenti e le decisioni delle Regioni, tutti i presidi di salute devono garantire le libertà di scelta e l’autodeterminazione – scrive l’associazione in una nota –e vietare invece l’ingresso a tutti quei gruppi che attaccano la libertà di scelta e l’autodeterminazione”.

Azione notturna di Non una di meno ai consultori di Firenze
Azione notturna di Non una di meno ai consultori di Firenze

"La legittimazione nazionale delle associazioni antiabortiste per operare nei consultori si colloca in una realtà già tragica – continua la nota – i finanziamenti pubblici ai consultori privati gestiti da associazioni cattoliche e antiabortiste esistono da tempo in Piemonte, Lombardia, Veneto, Umbria, Marche, Friuli Venezia Giulia mentre quelli pubblici vengono chiusi, svuotati di personale, inglobati nelle case della salute, privandoci di strutture socio-sanitarie gratuite, laiche, aperte e accessibili a tuttə. Anche la Regione Toscana provò, con la delibera n. 1186 del 30/10/2017, ad erogare 195.000 euro al Forum Toscano delle associazioni per i diritti della Famiglia, un enorme gruppo di associazioni antiabortiste che di lì a 3 anni avrebbero dovuto collaborare con i consultori pubblici in materia di supporto alle gravidanze difficili. Per più di due mesi abbiamo protestato durante i consigli regionali per chiedere che questo finanziamento venisse bloccato, in nome del diritto delle donne e della comunità Lgbtqia+ ad autodeterminarsi nelle proprie scelte di vita e di salute, senza il timore di dover essere stigmatizzate e perseguitate per aver deciso di interrompere la gravidanza”.

Azione notturna di Non una di meno ai consultori di Firenze
Azione notturna di Non una di meno ai consultori di Firenze

“L’attacco al diritto all’aborto – prosegue Non una di meno – va di pari passo con la messa in discussione della salute delle persone trans e non binarie: a gennaio l’ispezione al Carreggi sull’uso della triptorelina e la successiva creazione di un tavolo tecnico per la valutazione dell’uso di questo farmaco non lasciano dubbi sul fatto che queste iniziative portino anche la firma di organizzazioni antiabortiste come Provita e famiglia. Vogliamo attraversare gli spazi della salute senza paura, senza giudizio e senza abusi, confidando nella tutela del sistema sanitario pubblico e laico, senza interferenze sulle nostre decisioni. Ribadiamo ancora una volta che nessuno può decidere su di noi: né la Chiesa né lo Stato".

Una protesta messa in piedi in un giorno simbolico. Il 22 maggio ricorre lanniversario della legge 194/78. “Assistiamo alla contraddizione di una legge che dovrebbe tutelare il diritto all’aborto ma che con gli articoli 2, 5 e 9 tutela invece la possibilità che le associazioni antiabortiste entrino nei consultori, dà spazio all’obiezione di coscienza e ci obbliga alla “settimana di riflessione” nel momento in cui decidiamo di interrompere una gravidanza – concludono le attiviste - Per questo ci troviamo stasera, mercoledì 22, alle 19:00, in Piazza San Marco a Firenze all’accampada per la Palestina, per un’assemblea pubblica su aborto libero e autodeterminazione, dall’Italia alla Palestina. Ora e sempre: SUI NOSTRI CORPI DECIDIAMO NOI!”