Elettra Lamborghini e l'adozione: "In Italia ignorati i diritti di tanti bambini che non hanno nessuno"

La cantante alle Iene porta alla luce il faticoso iter burocratico che affrontano i genitori che vogliono adottare un bambino, mentre altre persone vengono direttamente escluse

di CHIARA CARAVELLI -
31 gennaio 2024
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"Penso che questo mondo abbia bisogno di più persone desiderose di cambiare le cose per sé, ma soprattutto per gli altri, in particolare per chi è meno fortunato. Questa forma d'amore si manifesta in molti modi, ad esempio con la volontà di adottare un bambino rimasto solo". Ospite nei giorni scorsi de Le Iene, la cantante Elettra Lamborghini ha tenuto un toccante monologo su un tema a lei molto caro come l'adozione. L’ex opinionista de L'isola dei famosi ne aveva già parlato in un’intervista a Verissimo, manifestando la sua apertura rispetto alla pratica: "Sento una forte vocazione – così la 29enne intervistata da Silvia Toffanin – per l'adozione. Ci ho riflettuto molto e per me sarebbe uguale avere un figlio mio o adottare un bambino nato in una situazione sfortunata".
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La cantante con il marito dj Nick van de Wall, conosciuto come Afrojack (Instagram)

La cantante si era infatti avvicinata alla procedura nel tentativo, non andato a buon fine, di aiutare una bambina ucraina. Un percorso nel quale avrebbe anche il pieno appoggio del marito Nick van de Wall, meglio conosciuto come Afrojack.

Il monologo di Elettra Lamborghini alle Iene

Tornando alla trasmissione di Italia Uno, nel suo monologo Lamborghini si è soffermata sugli ostacoli – e sono tanti – che una persona nel nostro Paese, ma anche all’estero, deve affrontare laddove avesse la volontà di adottare un bambino. "Da quando ne ho parlato pubblicamente  ho ricevuto decine di messaggi di persone che mi hanno aiutato a capire come quella dell'adozione in Italia sia una realtà complessa - ha detto la cantante - a volte drammatica.
 
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Sono esclusi i single, le coppie omosessuali, mentre per tutte le altre il nemico è la burocrazia. L'attesa infatti spesso si protrae così a lungo che, dopo aver messo in campo fatica, energie e speranze, gli aspiranti genitori si ritrovano esclusi perché nel frattempo sono invecchiati oltre i limiti previsti dalla legge. Adottare all'estero per le coppie meno abbienti è impossibile, il costo è fino a 30mila euro, e difficile per tutte le altre: in media bisogna aspettare 4 anni e mezzo, un tempo infinito per i futuri genitori e soprattutto per i bimbi che sono costretti a trascorrerlo dentro a un orfanotrofio".

La burocrazia

Quello dell’adozione e delle procedure burocratici a cui si devono sottoporre gli 'aspiranti' genitori è un tema di cui si parla sempre troppo poco. Abbiamo un Governo che dal giorno del suo insediamento non fa altro che ricordarci quanto sia importanti fare figli, preferibilmente più di uno così "diamo un grande contributo al Paese", quanto l’essere madre debba diventare una priorità, tutto ovviamente non accompagnato da delle politiche che permettano alle persone – in particolar modo alle donne – di mettere su famiglia.
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La procedura per adottare un figlio in Italia è lunga e complicata, mentre si punta con sempre maggior vigore a incentivare la natalità

Ecco, verrebbe da chiedersi perché in tutti questi anni non si è mai snellito l’iter per i futuri mamme e papà adottivi. Perché è così importante e primario fare dei figli, ma non aiutare quei bambini che una famiglia non ce l’hanno. Una situazione già di per sé drammatica, che lo diventa ancora di più se aggiungiamo il fatto che le persone single possono adottare ma solo a determinate condizioni, mentre le coppie omosessuali sono completamente escluse.

Come fare richiesta di adozione in Italia

L’iter comincia con la richiesta all’Asl, si procede con il colloquio con un assistente sociale e infine si arriva al Tribunale dei minori. Un cammino lungo e complicato, tanto che dall'inizio alla fine possono passare quattro o cinque anni. Anche se la legge prevede che per la conclusione della pratica di idoneità siano necessari circa sei mesi, l'itinerario è sempre molto più lungo.
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"In Italia si dimenticano i diritti di bambini che non hanno nessuno, che non hanno colpa"

Per avere l'ok dai servizi sociali, i tempi di attesa arrivano fino a tre anni. "Le difficoltà – ha concluso la cantante – alimentano situazioni opache che a volte sconfinano nell'illegalità vera e propria. Spesso sentiamo dire che l'Italia è un Paese che non fa più figli e questo è vero. Ma è anche un Paese che dimentica i tanti uomini e le tante donne che sognano di diventare genitori per regalare un futuro migliore a chi è solo; che dimentica, soprattutto, i diritti di tanti bambini che non hanno nessuno e non hanno nessuna colpa e che chiedono solo di dare e ricevere amore".