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Home » Lifestyle » Un bacio: fa bene all’anima ma anche al corpo. La storia di un gesto amata da tuttə

Un bacio: fa bene all’anima ma anche al corpo. La storia di un gesto amata da tuttə

La Giornata internazionale del bacio, gesto tanto amato da avere addirittura due ricorrenze annuali, celebra il simbolo per eccellenza dell'amore universale, che non conosce distinzioni o confini

Marianna Grazi
6 Luglio 2022
Giornata mondiale del bacio

Oggi 6 luglio 2022 si festeggia in tutto il mondo, la Giornata Mondiale del Bacio

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Passionale, erotico, casto, ‘alla francese’ o appena sfiorato. Ma anche provocatorio e proibito. Il poeta francese Paul Verlaine lo definiva “Primula nel giardino delle carezze”: il bacio è il gesto che, insieme all’abbraccio, genera maggiore connessione tra due persone e a cui è dedicata, il 6 luglio, la Giornata internazionale del bacio. Anzi, questa celebrazione ha addirittura due date, una delle quali è il 13 aprile. Un gesto universale, per tutt*, che non conosce distinzione di genere o orientamento sessuale, che travalica i confini del tempo e dello spazio, celebrato nelle arti come nella scienza. È sì, perché oltre ad essere amato da donne, uomini e persone di qualsiasi espressione, fa bene all’anima ma anche al corpo.

I benefici del bacio: migliora l’autostima e abbassa lo stress

Sono tanti i benefici del bacio secondo la scienza, alcuni sono elencati dal portale Healthline. Innanzitutto, baciare fa sì che cervello rilasci un cocktail di sostanze chimiche che ci fanno sentire bene, accendendo i centri del piacere cerebrale. Il mix di ossitocina, dopamina e serotonina, scatenato mentre si bacia una persona, ci fa sentire felici e incoraggiare sentimenti di affetto e legame. E ancora, abbassa i livelli dell’ormone dello stress e migliora l’autostima, secondo uno studio pubblicato nel 2016 sul Journal of Behavioral Medicine. Questo gesto così intimo e piacevole porta con sé una dilatazione dei vasi sanguigni e un aumento del flusso sanguigno, che può alleviare perfino i crampi mestruali, ed è anche di aiuto per la stessa ragione contro il mal di testa.

La scienza conferma che baciarsi porta grandi benefici alla salute fisica e mentale

Scambiarsi un bacio, inoltre, può rafforzare il sistema immunitario. Vi è poi un’altra ragione per non stancarsi mai dei baci: uno dopo l’altro fanno ringiovanire il viso. L’atto del bacio può infatti coinvolgere da 2 a 34 muscoli facciali ed aumenta la produzione di collagene, che farà sembrare la vostra pelle più bella e più soda. Insomma baciarsi è un atto d’amore, per gli/le altr* ma anche per se stess*. Ma tra i benefici ce n’è un ultimo che non va dimenticato: è un alleato fondamentale nel combattere lo stigma contro le malattie. Se ci pensiamo, quanto ci sono mancate le effusioni durante la fase più acuta della pandemia, quando gli innamorati lontani potevano solo affidarsi al ricordo di quei dolci momenti… Ma basta riavvolgere il nastro della memoria di qualche anno, diciamo una trentina e per chi c’era ma anche per chi lo ha scoperto dopo, ecco apparire nella mente l’immagine di un medico che bacia la sua paziente: lui era l’immunologo Fernando Aiuti, il cui volto nel 1991 fece il giro del mondo, associato allo scandalo di aver appunto baciato Rosaria Iardino, attivista con l’Hiv.

Aiuti-Iardino
Nel 1991 l’immunologo Fernando aiuti baciò l’attivista positiva all’HIV Rosaria Iardino

La storia di un gesto terapeutico nella letteratura e nell’arte…

Tra i baci più famosi della storia dell’umanità è certamente quello di Giuda a Gesù. Un bacio di tradimento. Ma la Giornata Mondiale del Bacio, che si festeggia oggi (ma anche il 13 aprile, perché two is meglio che one, no?) non vuole celebrare certamente il pesante significato che questo gesto si porta addosso, ma quello più semplice e romantico che ricorda la passione, l’amore, l’amicizia e l’affetto. Un’azione così semplice, spontanea, che è anche un gesto terapeutico, celebrato da sempre nell’arte, nella letteratura, nella musica, nel cinema e nella danza. La prima testimonianza letteraria del bacio si trova in un testo vedico indiano del XVI secolo a.C., ma anche nella Bibbia si trovano parecchi baci e nel Cantico dei Cantici ne viene descritto uno appassionato le cui “tenerezze sono migliori del vino”. Per gli antichi greci invece il bacio aveva più una valenza di saluto che erotico-passionale, mentre per i romani le cose cambiano e due poeti come Ovidio e Catullo raccontano di baci appassionati tra amanti. Con l’arrivo del cristianesimo il bacio diventa “santo” e, ovviamente, casto.

Bacio di Giuda
“Bacio di Giuda” del Beato angelico

Ma il bacio più celebre della letteratura è forse quello tra Paolo e Francesca raccontato da Dante nel V canto dell’Inferno. Facendo un salto in avanti di qualche secolo come non ricordare quello shakespearinao fra Romeo e Giulietta, quando lui prima di baciarla le dice: “E allora non ti muovere fin ch’io raccolga dalle labbra tue l’accoglimento della mia preghiera”. E ancora ‘Anna Karenina’ di Tolstoj dove Lenin bacia “con cautela le labbra sorridenti” di Kitty. Senza cautela è invece il bacio che il pittore italiano Francesco Hayez dipinge nel celebre quadro del 1859 custodito alla Pinacoteca di Brera: i due giovani innamorati sono collocati in un contesto medievale e si baciano con grande passionalità. Altrettanto passionale sarà ‘Il bacio’ di Gustav Klimt, realizzato tra il 1907 e il 1908 e custodito nella Österreichische Galerie Belvedere di Vienna, dove due innamorati, avvolti in lunghe tuniche mosaicate, sono avvinghiati e si baciano intensamente, stagliandosi su uno sfondo d’oro.

“Il bacio” di Gustav Klimt

…ma anche nella musica

Il bacio è sempre stato protagonista indiscusso della musica, sia quella leggera, sia quella colta. Assente nel melodramma italiano fino a Verdi, è “un
bacio ancora” che Otello implora a Desdemona dopo averla strangolata nell’opera del celebre compositore italiano risorgimentale. E i baci passionali tra Tristano e Isotta nell’omonima opera di Wagner, o quelli disperatamente evocati da Cavaradossi (“o dolci baci e languide carezze”) nella ‘Tosca’ di Puccini, fino al bacio necrofilo di Salome alla testa mozzata del Battista nella ‘Salome’ di Strauss. Quanto alla canzone, il repertorio ‘bacistico‘ è assai vasto, tanto da spingere il compianto Ranieri Polese, critico e giornalista, a scrivere un libro dal titolo eloquente ‘Per un bacio d’amor. I baci nella canzone italiana‘. Un viaggio attraverso i baci peccaminosi raccontati nelle canzoni dei café chantant, del varietà e dei tabarin, passando per gli anni Trenta, quando la censura vieta baci e amplessi a favore di desideri piccolo-borghesi come una casetta, mille lire al mese e matrimoni felici. I baci tornano nelle canzoni degli anni ’50 e ’60, trasformandosi lentamente e in maniera sempre più esplicita in veri e propri atti sessuali che ormai fanno ridere anche le educande. Oggi si farebbe prima a contare i brani che non ne fanno menzione, o quegli artisti che non ne hanno dato prova, magari provocatoriamente o maliziosamente, come quello tra Damiano e Thomas dei Maneskin, o quello tra Achille Lauro e Boss Doms: inni di libertà, di rivolta, verso chi considera l’amore ancora qualcosa da poter ingabbiare nello schema dell’eteronormatività.

bacio maneskin
Il bacio per i diritti tra Thomas e Damiano dei Maneskin

Nella settima arte baci per tutti i gusti

Se pochi hanno dei dubbi nel ritenere che il bacio più romantico del cinema è quello tra Vivien Leigh nelle vesti di Rossella O’Hara e l’intramontabile Clark Gable nel ruolo di Rhett Butler in ‘Via Col Vento‘ (1939), mentre il bacio più lungo della storia della settima arte, fino a qualche anno fa, era quello tra Ingrid Bergman e Cary Grant in ‘Notorious – L’amante perduta’, un film del 1946 diretto da Alfred Hitchcock: ben tre minuti. Nel 2010 però è stato superato da quello saffico che si scambiano Necar Zadegan e Traci Dinwiddie, le protagoniste del film ‘Elena Undone‘, che dura 3 minuti e 24 secondi. Un bel salto in avanti insomma, in termini di apertura: se è infatti impossibile dimenticare la scena dei baci tagliati di ‘Nuovo Cinema Paradiso’, di Giuseppe Tornatore, in cui il protagonista Totò, ormai adulto, visiona una bobina che gli ha lasciato l’amico Alfredo come ultimo dono, contenente le scene tagliate dei più celebri baci cinematografici, oggi perfino i cartoni animati – ne è un esempio lampante il film Disney “Lightyear“, finito nel mirino della censura omofoba nei Paesi Arabi – non lesinano dal far vedere baci per tutti i gusti con personaggi di fantasia che ben incarnano la varietà multiforme della società odierna.

Il bacio più lungo nella storia del cinema è quello saffico in “Elena Undone”

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#lucenews #lucelanazione #bebevio #inclusivity #libera #protesi #tornosubito
  • Maura Nardi, 41 anni a novembre, ed Emanuele Loati, 25, oltre ad essere innamorati, sono due giovani transgender che, dopo una vera e propria odissea, hanno completato insieme la transizione per il cambio di sesso. E ora, nuovi documenti alla mano, coroneranno finalmente il loro sogno d’amore con le nozze.

“Con l’identità di genere non si può scendere a patti: puoi lottarci per un po’, ma alla fine devi accettare quello che sei perché in ballo c’è la tua vita”.

Emanuele e Maura si sono conosciuti 3 anni fa, proprio durante il difficile e lungo percorso che li avrebbe portati alla loro nuova identità. Da quel primo incontro, proprio come in una favola con la freccia di Cupido scoccata che non lascia scampo, i due non si sono più lasciati.

Uniti, supportandosi a vicenda senza mai smettere di amarsi, hanno affrontato tutte le difficoltà che si sono presentate e non sono state poche: prima la sofferenza emotiva (ma anche fisica) per la transizione, aggravata poi dalla burocrazia dello Stato. E dopo tante peripezie la luce è apparsa in fondo al tunnel: l’ufficio anagrafe del comune di Recanati, in provincia di Macerata, ha provveduto a rettificare i loro documenti di identità. Era l’ultimo step da superare prima del via libera al matrimonio. Ora non resta che organizzare.

Se quella di Nardi e Loati è una vicenda già particolarmente travagliata, anche se a lieto fine, per Maura le cose sono state, se possibile, ancora più difficili. Ha iniziato la transizione nel 2016 e quando ha completato il percorso, è stata la prima persona non vedente italiana a riuscirci. Da quando ha 19 anni soffre di una forma di cecità a causa dello sviluppo di una rara malattia alla retina, nel suo caso “è stato più semplice convivere con la cecità che con l’incongruenza di genere”.

E aggiunge: “Nonostante il supporto non è stata una passeggiata: ho avuto diversi momenti di sconforto e paura, altri in cui mi sono sentita in colpa per aver trascinato la mia famiglia in questo cammino così complesso. Oggi so che rifarei tutto. La ciliegina sulla torta è stata l’arrivo del mio compagno. Ora finalmente siamo pronti a sposarci e possiamo pensare a una cosa bella”.

#lucenews #recanati #nozze
  • Quello che molti temevano è purtroppo accaduto: per scoprire le interruzioni di gravidanza negli Usa le autorità stanno facendo ricorso anche ai dati personali contenuti nelle app di messaggistica e sui social. 

A destare scalpore è un caso in Nebraska, dove Celeste Burgess, 18 anni, e sua madre Jessica, 41, sono finite in tribunale per un presunto aborto illegale, con molteplici capi d’imputazione. La polizia ha presentato come prove i messaggi su Facebook che le due donne si sarebbero scambiate e a cui, con l’autorizzazione dei gestori della piattaforma – in questo caso Meta –, ha avuto accesso. Le chat private, secondo le autorità, mostrano le prove di un aborto farmacologico illegale, autogestito alla 28esima settimana di gestazione (settimo mese), e di un piano per nascondere "i resti”.

Dopo che la polizia ha ottenuto il materiale dai due mandati di perquisizione, Jessica è stata accusata di altri due reati, induzione all’aborto illegale e pratica dell’aborto come persona diversa da un medico autorizzato, per i quali si è nuovamente dichiarata non colpevole. Attualmente il Nebraska proibisce gli aborti dopo le 20 settimane, una legge in vigore da prima dell’annullamento della sentenza Roe v. Wade.

Il problema di fondo che emerge da questa e da tante altre vicende in materia di diritti ha un duplice aspetto: da una parte c’è l’obbligo di una società di fornire i dati alle forze dell’ordine che ne fanno richiesta per le indagini e dall’altra la possibilità di disporre di questi dati. 

Mai come oggi grandi aziende private possono disporre di informazioni personali relative ai propri utenti, e se queste sono utili per fermare chi commette crimini è un conto, ma se le leggi vengono modificate ciò che può essere giudicato come crimine cambia. Il caso di Celeste Burgess è solo un esempio, ma conferma anche che negare il diritto all’aborto non eradica il fenomeno, ma lo trasporta in una dimensione di illegalità e pericolo per la salute della donna.

#lucenews #lucelanazione #aborto #nebraska #abortion #usa
  • La scelta coraggiosa del calciatore croato Robert Peric-Komsic non poteva non fare il giro del mondo in un baleno. Nel fiore dell’età, e con tutta la vita davanti, a soli 23 anni ha deciso di lasciare il mondo del pallone. La sua non è stata una scelta forzata, è stata intimamente voluta, e se ha detto addio alla sua carriera è stato solo per una scelta d’amore. Dimostrando che la vita della propria madre viene prima di qualunque cosa. Prima della passione per il pallone, prima del successo, prima di ogni carriera.

“Non c’erano altre opzioni, io era l’unica possibilità, l’ultima. Ho avuto ben chiara qual era la mia missione: salvarla.”

L’attaccante del Cibalia Vinkovci non ci ha pensato due volte quando si è trattato di scegliere tra il suo futuro nel mondo calcistico e la salute della sua mamma malata. Per tanto, troppo tempo l’aveva vista lottare contro una malattia al fegato. Ora non c’era più tempo da perdere: si trattava di trovare un donatore compatibile, e al più presto. Lo stomaco della donna si stava oramai riempiendo di acqua, e questo voleva dire che le rimaneva poco tempo, secondo i medici che l’avevano in cura. Questione di qualche giorno appena. Il calciatore della seconda divisione croata era l’unico compatibile. A quel punto Peric-Komsic si è tolto la tuta, ha riposto maglietta e calzoncini da calciatore nella sua valigia e ha preso l’aereo, salendo sul primo volo con destinazione Istanbul. Lì ha trovato sua mamma Ljiljiana che l’aspettava per abbracciarlo, in fin di vita.

“Dopo aver lottato duramente per 13 anni, il vero eroe è lei. Io ho solo fatto quello che chiunque al posto mio avrebbe fatto."

Sono passati quattro mesi e più dall’intervento. Il trapianto è andato benee la signora Ljiljiana è migliorata molto da allora. Giorno dopo giorno ce l’ha messa tutta, e con una straordinaria forza di volontà, animata dall’amore di suo figlio, si sta piano piano riprendendo. E a chi si complimenta per aver fatto qualcosa di straordinario, con l’umiltà dei grandi risponde: “È stata mia madre a darmi la vita. Io l’ho solo estesa a lei”.

#lucenews #lucelanazione #donazionefegato #RobertPericKomsic #donarelavitaperamore
Passionale, erotico, casto, 'alla francese' o appena sfiorato. Ma anche provocatorio e proibito. Il poeta francese Paul Verlaine lo definiva "Primula nel giardino delle carezze": il bacio è il gesto che, insieme all'abbraccio, genera maggiore connessione tra due persone e a cui è dedicata, il 6 luglio, la Giornata internazionale del bacio. Anzi, questa celebrazione ha addirittura due date, una delle quali è il 13 aprile. Un gesto universale, per tutt*, che non conosce distinzione di genere o orientamento sessuale, che travalica i confini del tempo e dello spazio, celebrato nelle arti come nella scienza. È sì, perché oltre ad essere amato da donne, uomini e persone di qualsiasi espressione, fa bene all'anima ma anche al corpo.

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Sono tanti i benefici del bacio secondo la scienza, alcuni sono elencati dal portale Healthline. Innanzitutto, baciare fa sì che cervello rilasci un cocktail di sostanze chimiche che ci fanno sentire bene, accendendo i centri del piacere cerebrale. Il mix di ossitocina, dopamina e serotonina, scatenato mentre si bacia una persona, ci fa sentire felici e incoraggiare sentimenti di affetto e legame. E ancora, abbassa i livelli dell'ormone dello stress e migliora l'autostima, secondo uno studio pubblicato nel 2016 sul Journal of Behavioral Medicine. Questo gesto così intimo e piacevole porta con sé una dilatazione dei vasi sanguigni e un aumento del flusso sanguigno, che può alleviare perfino i crampi mestruali, ed è anche di aiuto per la stessa ragione contro il mal di testa.
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Scambiarsi un bacio, inoltre, può rafforzare il sistema immunitario. Vi è poi un'altra ragione per non stancarsi mai dei baci: uno dopo l'altro fanno ringiovanire il viso. L'atto del bacio può infatti coinvolgere da 2 a 34 muscoli facciali ed aumenta la produzione di collagene, che farà sembrare la vostra pelle più bella e più soda. Insomma baciarsi è un atto d'amore, per gli/le altr* ma anche per se stess*. Ma tra i benefici ce n'è un ultimo che non va dimenticato: è un alleato fondamentale nel combattere lo stigma contro le malattie. Se ci pensiamo, quanto ci sono mancate le effusioni durante la fase più acuta della pandemia, quando gli innamorati lontani potevano solo affidarsi al ricordo di quei dolci momenti... Ma basta riavvolgere il nastro della memoria di qualche anno, diciamo una trentina e per chi c'era ma anche per chi lo ha scoperto dopo, ecco apparire nella mente l'immagine di un medico che bacia la sua paziente: lui era l'immunologo Fernando Aiuti, il cui volto nel 1991 fece il giro del mondo, associato allo scandalo di aver appunto baciato Rosaria Iardino, attivista con l'Hiv.
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Bacio di Giuda
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Ma il bacio più celebre della letteratura è forse quello tra Paolo e Francesca raccontato da Dante nel V canto dell'Inferno. Facendo un salto in avanti di qualche secolo come non ricordare quello shakespearinao fra Romeo e Giulietta, quando lui prima di baciarla le dice: "E allora non ti muovere fin ch'io raccolga dalle labbra tue l'accoglimento della mia preghiera". E ancora 'Anna Karenina' di Tolstoj dove Lenin bacia "con cautela le labbra sorridenti" di Kitty. Senza cautela è invece il bacio che il pittore italiano Francesco Hayez dipinge nel celebre quadro del 1859 custodito alla Pinacoteca di Brera: i due giovani innamorati sono collocati in un contesto medievale e si baciano con grande passionalità. Altrettanto passionale sarà 'Il bacio' di Gustav Klimt, realizzato tra il 1907 e il 1908 e custodito nella Österreichische Galerie Belvedere di Vienna, dove due innamorati, avvolti in lunghe tuniche mosaicate, sono avvinghiati e si baciano intensamente, stagliandosi su uno sfondo d'oro.
"Il bacio" di Gustav Klimt

...ma anche nella musica

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bacio maneskin
Il bacio per i diritti tra Thomas e Damiano dei Maneskin

Nella settima arte baci per tutti i gusti

Se pochi hanno dei dubbi nel ritenere che il bacio più romantico del cinema è quello tra Vivien Leigh nelle vesti di Rossella O’Hara e l’intramontabile Clark Gable nel ruolo di Rhett Butler in 'Via Col Vento' (1939), mentre il bacio più lungo della storia della settima arte, fino a qualche anno fa, era quello tra Ingrid Bergman e Cary Grant in 'Notorious - L'amante perduta', un film del 1946 diretto da Alfred Hitchcock: ben tre minuti. Nel 2010 però è stato superato da quello saffico che si scambiano Necar Zadegan e Traci Dinwiddie, le protagoniste del film 'Elena Undone', che dura 3 minuti e 24 secondi. Un bel salto in avanti insomma, in termini di apertura: se è infatti impossibile dimenticare la scena dei baci tagliati di 'Nuovo Cinema Paradiso', di Giuseppe Tornatore, in cui il protagonista Totò, ormai adulto, visiona una bobina che gli ha lasciato l'amico Alfredo come ultimo dono, contenente le scene tagliate dei più celebri baci cinematografici, oggi perfino i cartoni animati - ne è un esempio lampante il film Disney "Lightyear", finito nel mirino della censura omofoba nei Paesi Arabi - non lesinano dal far vedere baci per tutti i gusti con personaggi di fantasia che ben incarnano la varietà multiforme della società odierna.
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