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Il medico originario del Camerun vittima di insulti razzisti diventa cittadino italiano

In estate Andi Florin Nganso Fenjiep era stato discriminato da un paziente del pronto soccorso dell'ospedale di Lignano Sabbiadoro

di MARIANNA GRAZI -
27 dicembre 2022
medico cittadinanza

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"Dedico questa giornata al milione di Italiani senza cittadinanza". Lo spirito altruista non lo abbandona nemmeno quando la gioia è tutta personale, la festa, questa volta, è in suo onore. Il medico 35enne Andi Florin Nganso Fenjiep, originario del Camerun, è diventato cittadino italiano dopo 16 anni di attesa. Vi ricordate di lui? Si tratta del dottore che, ad agosto, era stato vittima di pesanti insulti razzisti, finendo suo malgrado sulle prime pagine di molti giornali. L'estate scorsa, infatti, mentre stava svolgendo il suo turno al pronto soccorso di Lignano Sabbiadoro, in provincia di Udine, un paziente si era rifiutato di farsi curare da lui a causa del colore della sua pelle. Ma l'uomo in questione, P. B. A., 59 anni, lavoratore stagionale in città ma proveniente da Treviso, dove risultava essere "senza fissa dimora", secondo quanto riporta Repubblica, non si era limitato a 'sottrarsi' alle terapie del medico, ma gli aveva rivolto anche pesanti offese: "Neg*o bastardo schifoso, pezzo di mer*a, preferivo due costole rotte in più piuttosto che avere un neg*o dottore. Mi viene da vomitare. Non toccarmi che mi attacchi le malattie".

Andi Nganso di turno al pronto soccorso con i colleghi

Addirittura, riporta Repubblica, era dovuta intervenire una pattuglia dei carabinieri, che aveva fatto rapporto sul caso al magistrato della procura di Udine. Anche Andi Ngaso, professionista molto apprezzato nella zona, aveva deciso di denunciare l'accaduto, sporgendo querela non "per desiderio di una giustizia unicamente personale", ma per "l'esigenza di manifestare un atto di resistenza a un odio e a un razzismo che non solo esistono in questo Paese, ma che si fanno forti quando la prossimità di un appuntamento elettorale suggerisce che certe posizioni saranno tutelate", spiegò all'epoca, riferendosi alle elezioni politiche che si sono tenute il 25 settembre. Anche sui social aveva voluto parlare di quello che gli era capitato, non lasciando passare sotto silenzio il grave episodio: "Il 17 agosto 2022, mentre ero di turno al punto di primo intervento di Lignano, ho subito la violenza verbale razzista più feroce della mia vita e ho deciso, di concerto con il mio legale, di sporgere denuncia".

Andi Florin Nganso Fenjiep

Un paio di giorni fa il 35enne ha avuto il suo riscatto: Marco Sarto, sindaco di Caorle (Venezia), dove risiede, gli ha consegnato la Costituzione italiana e Nganso,  giurando ufficialmente come cittadino del nostro Paese, ha voluto ribadire che il suo "impegno per la giustizia sociale non finirà", come ha riferito al Messaggero Veneto.
 
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"L’Italia è il nido dal quale ho deciso di permettere alla mia energia di fiorire sul mondo. Sono felice di poterlo fare con maggior serenità da oggi", ha scritto sulla sua pagina Instagram, in un lungo post per celebrare la cittadinanza italiana ottenuta dopo tanti anni trascorsi nel Belpaese. E dove è "nato una seconda volta a Varese, la mia Città, dove ho percepito per la prima volta che da adulto stavo mettendo in pratica i principi di civiltà, solidarietà e famiglia insegnatimi dai miei genitori". "Sono nato una seconda volta nelle aule della facoltà di medicina all’università dell’Insubria - continua - dove ho costruito buona parte dei rapporti di amicizia e di affetto grazie ai quali sono maturato come uomo e professionista. Grazie a voi Antonino, Silvia, Patrizia , Alessandra, Farah. Sono stati anni di costruzione e di rafforzamento di un identità complessa, mista, elaborata ed orgogliosa. Sono stati anni di lotta, accettazione e di acquisizione di consapevolezza". Dopo i ringraziamenti, infine, il medico lancia anche un messaggio sociale: "L’istituto per la Cittadinanza rimane in Italia e in Occidente uno strumento di esclusione che racconta e rafforza le disparità tra i popoli", tanto che la conquista di uno deve essere uno stimolo per tanti e non esaurirsi nel singolo caso.