Madri orfane dei figli: storie di vita e di coraggio al Cif di Fucecchio

“Portare la nostra testimonianza serve ad onorare la memoria dei nostri figli e a confortare altre madri che hanno vissuto il medesimo dramma”

di CATERINA CECCUTI -
2 marzo 2023
storie di coraggio

storie di coraggio

Si dice che perdere un figlio sia la tragedia più grande che possa capitare nella vita di una persona. La più innaturale, ingiusta delle tragedie. Quando cose simili accadono, difficilmente una vittima riesce ad incontrare conforto nelle persone che quello stesso dolore non lo hanno vissuto sulla propria pelle, ed è allora che si viene a creare quel divario profondo tra il prima e il dopo, tra te e il resto del mondo.

Le sei madri autrici del libro “Lettere senza confini. Dal cuore di 6 mamme”

Ma quando è il cuore di altri genitori nelle medesime condizioni a battere per mamme che hanno perso il proprio figlio, allora le cose cambiano e le fondamenta per la ricostruzione di qualcosa di abbastanza solido da poter essere paragonato a una speranza, vengono finalmente gettate. È quanto è successo giorni fa al Centro Italiano Femminile di Fucecchio, in provincia di Firenze, che ha accolto la testimonianza di madri coraggiose, disposte a raccontare la propria storia nel ricordo dei figli scomparsi, per onorarne la memoria e condividerne la bellezza. "Avevamo un piede sul precipizio e l'altro piede avrebbe potuto seguirlo - sono le parole di Giovanna, madre di Mauro, giovane ucciso da un incidente stradale -, poi abbiamo scelto la vita. Abbiamo scelto di vivere costruendo nel ricordo dei nostri figli. Non usiamo mai il verbo perdere associato a loro. Piuttosto sono volati via, ma continuano a guidarci in ogni cosa che portiamo avanti. Ho donato gli organi di mio figlio perché credo nella forza e nella bellezza della vita, e perché Mauro era un ragazzo generoso che aiutava sempre gli altri. Il suo dono immenso ha contribuito a salvare più vite umane. Così che da un dolore infinito, nasce un regalo che diventa luce".

Chiara Fossombroni e il suo piccolo Kaif che a giugno 2022 avrebbe compiuto 4 anni (Foto / Facebook / Chiara Fossombroni)

Altre madri hanno portato la propria testimonianza, anche da remoto. Chiara Fossombroni, per esempio, ha parlato di Kaif, un bambino affetto da una malattia genetica rara, e della loro storia di amore: "Kaif mi ha dato amore, anzi lui stesso era amore. È come se ci fossimo scelti. Quando l'ho conosciuto, era disteso su un letto dell'ospedale. Aveva un anno e mezzo circa, figlio di una coppia pakistana. Inizialmente sono stata coinvolta come volontaria per assisterlo e da quel momento non ci siamo più staccati, sono diventata la sua mamma affidataria e gli ho promesso che non sarebbe stato mai più solo. Anche lui ha mantenuto la promessa, perché adesso continua ad essere sempre vicino a me". Paola Alberti, mamma di Michela, ha parlato della figlia vittima di femminicidio, e del suo impegno nelle scuole sul tema della lotta alla violenza sulle donne: "La base della vita- ha spiegato- è il rispetto. Per se stessi e per gli altri. Porto la storia di mia figlia e la ricordo. Lo devo a lei e a tutte le donne che sono vittima di violenza". Promosso dal Comitato e dalla presidente Annalena Pesci Panzani, l'incontro è stato moderato dalla giornalista e scrittrice Gaia Simonetti ed aperto dal saluto di Emma Donnini, vice Sindaca di Fucecchio e dall'intervento sulla vita di Monsignor Andrea Cristiani.