Moda, in passerella solo (o quasi) modelle taglia 40

Secondo i dati di “Vogue Business” su 9.137 look in 219 sfilate a New York, Londra, Milano e Parigi, solo lo 0,6% era plus size

di BARBARA BERTI
28 marzo 2023
Una sfilata milanese (Ansa)

Una sfilata milanese (Ansa)

In passerella solo (o quasi) taglia 40. Nel settore della moda, negli ultimi tempi si è parlato molto di inclusività. E, effettivamente molti brand noti hanno allargato la gli orizzonti con vere e proprie campagne di diffusione di canoni estetici fuori dal comune. E negli ultimi anni il movimento di positività del corpo è cresciuto con modelle curvy come Ashley Graham, Paloma Elsesser, Jill Kortleve e Alva Claire che sono diventate nomi familiari. Marchi come Versace hanno presentato per la prima volta in passerella modelli plus size nel 2021 così come Dolce & Gabbana ed Erdem hanno ampliato le loro gamme di taglie.
La modella Ashley Graham (Instagram)

La modella Ashley Graham (Instagram)

Adesso, però, sembra esserci uno stop. E’ come se la moda fosse tornata agli anni Novanta quando il canone di bellezza era sinonimo di magrezza. In quegli anni, infatti, l’idea di bellezza che veniva promossa era la cosiddetta estetica “heroin chic”: modelli e modelle magri ed emaciati, con un aspetto quasi malato. Secondo i dati di “Vogue Business”, raccolti durante il mese della moda per la presentazione della stagione autunno/inverno 2023, non ci sono progressi in termini di rappresentazione delle taglie in passerella. Su 9.137 look in 219 sfilate a New York, Londra, Milano e Parigi, solo lo 0,6% era plus size e il 3,8% era mid-size. Ciò significa che il 95,6% dei look presentati per l'autunno/inverno 2023 era per persone taglia 40: solo un misero 0,6 percento dei look mostrati durante l'intera stagione erano su corpi taglie forti. In pratica, significa che solo 17 dei 219 marchi mostrati in tutte e quattro le città della moda presentavano un look plus size. Questo nonostante il fatto che il mercato globale delle taglie forti dovrebbe raggiungere un valore di 288 miliardi di dollari quest'anno secondo “Future Market Insights”.
Una sfilata durante la settimana della moda di Parigi per l'autunno 2023

Una sfilata durante la settimana della moda di Parigi per l'autunno 2023

Anche i designer emergenti, che includono le pluri taglie, hanno evidenziato le carenze dei marchi di lusso quando si tratta di rappresentazione di taglie medie e taglie forti. Con alcune eccezioni: la collezione autunno/inverno 2023 di Gucci sarà prodotta nelle taglie dalla 40 alla 54, e per top, gonne, maglie, T-shirt, felpe e intimo le taglie vanno dalla XXXS alla 4XL, a seconda del brand. Chanel, invece, ha detto che la loro collezione autunno/inverno 2023 sarà venduta fino a una L. Gucci aveva 10 modelli di taglia media, mentre Chanel ne aveva quattro, tuttavia, nessun modell* plus size ha sfilato in passerella in nessuno dei due show per presentare come la loro gamma di taglie ampliata potesse apparire al di sopra di un 48. Mentre i principali attori del settore non riescono a rappresentare corpi di taglia media o più grande, i talenti emergenti della moda stanno portando avanti l'inclusività delle dimensioni. Londra è in testa alla classifica di questa stagione in termini di rappresentanza di taglie forti, guidata dalle designer emergenti Karoline Vitto e Sinéad ÒDwyer, entrambe alla loro seconda stagione di sfilate, che hanno presentato il 100% e il 90,5% di look di taglia media e modelli plus size, rispettivamente. “La regressione di questa stagione è palpabile - sottolinea Billie Bhatia su Vogue Uk - e, per una comunità di consumatori già sottorappresentata, anche scoraggiante. In pandemia qualcosa sembrava si stesse facendo ma la spinta verso una maggiore sostenibilità, inclusività e rappresentazione è stata messa da parte quando i designer hanno scelto di combattere un compito collettivo: rendere le persone di nuovo entusiaste della vita. Avendo raggiunto questo obiettivo, l'autunno/inverno 2023 è stato un riflesso della nuova normalità”.
Una modella presenta la collezione di Karoline Vitto (Instagram)

Una modella presenta la collezione di Karoline Vitto (Instagram)

Ma questa nuova normalità pare essere proprio la magrezza, un’ideale che la società non ha superato e anzi continua a inseguire. Basti ricordare che negli ultimi mesi, negli Stati Uniti è diventato molto popolare l’Ozempic, un farmaco antidiabetico che, tra le altre cose, causa una notevole perdita di peso. L’uso di questo farmaco si sta diffondendo largamente anche tra persone non diabetiche, nonostante i potenziali rischi. Insomma, l’inversione di tendenza – secondo gli osservatori del settore – è palese. Ma i corpi in realtà non dovrebbero mai essere una tendenza, per questo c'è bisogno di avere in passerella la complessità di tutti i corpi, in modo che nessuno di loro diventi tendenze.