Pride 2023: il calendario degli eventi per l'orgoglio Lgbtqia+

Si inizia oggi, 27 maggio, con Novara, Alessandria e Piacenza, e si arriverà fino a settembre. Attesissima la data di Roma, il 10 giugno, con le madrine Paola & Chiara

di MARIANNA GRAZI
27 maggio 2023
Pride month 2023

Pride month 2023

Giugno è alle porte e con esso sta per ripartire il pride month, il mese dell'orgoglio Lgbtqia+. Tra parate, manifestazioni, feste, convegni, incontri e chi più ne ha più ne metta, il nostro Paese torna a tingersi di arcobaleno. Per far valere le istanze della comunità, perché nonostante le istituzioni si dimostrino sempre più intolleranti - o forse proprio per questa ragione -, migliaia di persone vogliono manifestare per vedersi riconosciute tutele e diritti.
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Dal Festival di Sanremo al Roma Pride: Paola & Chiara madrine con la loro "Furore"

Il consenso degli italiani per le identità Lgbtq+

Intanto, nonostante l'Italia scivoli sempre più in basso nella classifica sul rispetto di questi diritti civili (al 34esimo posto per Ilga Europe), il consenso degli italiani sulle identità di genere che non si rispecchiano nel maschile e nel femminile raggiunge il 48,9%. Il dato emerge dal Rapporto Italia 2023 dell'Eurispes. Come spesso accade, soprattutto su questi temi, sono i/le più giovani a denotare maggiore apertura: il 63,9% de* ragazz* tra i 18 e i 24 anni e il 57,3% de* 25-34enni si dichiarano a favore. Dai dati emerge infatti come tale questione sia piuttosto lontana dalla sensibilità delle persone più mature: solo il 48,1% dei 45-64enni e il 37,9% degli over 64 si dicono favorevoli.
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Migliaia di persone partecipano alla parata dell'orgoglio

Rispetto al cambiamento di sesso tramite autodichiarazione, anche senza certificazione medica, l'opinione pubblica esprime invece chiusura: meno di 4 italiani su 10 sono d'accordo (38,1%). Se il 49,7% dei maggiorenni under 25 apre a questa possibilità, seguito dal 49,4% dei 25-34enni, soltanto il 27,6% degli ultra 64enni si trova a condividere la medesima opinione. Nelle diverse aree geografiche del Paese, circa 6 italiani su 10 in media si dicono contrari, con l'eccezione del Centro, in cui si dichiara a favore il 47,5%.

Il calendario dei Pride in Italia

Parte da Novara, nel pomeriggio del 27 maggio, l'onda arcobaleno della stagione dei Pride che, dopo l'anteprima dell'8 aprile a Sanremo, per tutto maggio, giugno, luglio e fino a settembre colorerà le piazze italiane con la musica e gli slogan della comunità Lgbtqia+. Ad organizzare eventi, quest'anno, saranno quasi 50 città in tutta la Penisola e le date ad ora confermate sono consultabili sul sito OndaPride, che da 10 anni raccoglie in una mappa tutte le manifestazioni promosse sul territorio nazionale.
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L'Italia si colora di arcobaleno per il Pride. Le tappe previste fino ad oggi (Ondapride)

L'esordio 2023 spetta a Sanremo, che già ad aprile ha organizzato la parata dell'orgoglio. Il 27 maggio invece, con lo slogan "Di amore e di rivolta", è la volta di Novara, che mette al centro, come ricordano gli organizzatori, la battaglia "per chiedere maggiore inclusività e ricordare l'importanza delle lotte della comunità, ancora più necessarie in questo periodo storico, sia in Italia che nel resto del mondo".
  • 27 maggio tappe anche ad Alessandria e Piacenza
  • 3 giugno: Trento-Dolomiti, Padova, Pavia
  • 10 giugno: Avellino-Irpinia, Cuneo, Foggia-Puglia, Dolo Pride, Genova-Liguria, Lecco, Pordenone-FVG, Messina e Roma Pride. Quest'ultimo, considerato l'appuntamento nazionale, avrà come madrine le cantanti Paola e Chiara e la loro hit sanremese "Furore" sarà inno dell'evento
  • 17 giugno: Bari, Bergamo, Catania, La Spezia, Mantova, Parma, Torino, Treviso, Varese, Civitanova-Marche
  • 24 giugno: Cagliari-Sardegna, Chieti-Abruzzo, Imola, Milano, Palermo, Perugia-Umbria, Taranto, Venezia-Laguna
  • 25 giugno 2023: Reggio Emilia
  • 1 luglio 2023: Bologna, Egadi, Lecce-Salento, Lodi, Napoli, Ragusa, Siracusa
  • 8 luglio 2023: Firenze-Toscana, Latina-Lazio, Verona
  • 15 luglio 2023: Belluno
  • 22 luglio 2023: Matera, Reggio Calabria
  • 29 luglio 2023: Campobasso-Molise
  • 2 settembre 2023: Brescia
  • 9 settembre 2023: Taormina
  • 16 settembre 2023: Monza Brianza, Scafati

Il messaggio unitario

Per la prima volta nel 2023 la comunità Lgbtqia+ che sfilerà ai Pride lancia un messaggio univoco, chiaro e forte, al governo italiano: le persone gay, lesbiche, bisessuali, trans*, intersex, queer, asessuali hanno gli stessi doveri di tutt* i/le cittadin*, ma vogliono al contempo gli stessi diritti. il grido che risuonerà nelle piazze e per le strade del nostro Paese durante le parate dell'orgoglio sarà quindi "I Pride chiamano l’Italia. Stessi doveri, stessi diritti", attraverso un flash mob collettivo che vuol chiedere l'appoggio dell'intera popolazione alla loro battaglia di riconoscimento.
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"I Pride chiamano l’Italia. Stessi doveri, stessi diritti"

Di seguito il testo ufficiale sottoscritto dalle associazioni e da tutti i coordinamenti Pride d’Italia:
Sarà il grido di chi crede nella libertà incondizionata di essere, di chi lotta per un mondo in cui ogni persona può̀ decidere sul proprio corpo, sulla propria identità̀, sulle relazioni e sulle famiglie da costruire nella propria vita. La volontà è quella di denunciare un sistema di potere che mette sotto attacco le persone, impone un modello unico a tutte le famiglie, anche a quelle eterosessuali, restringe l’autodeterminazione delle identità̀ e dei corpi, anche riducendo la possibilità̀ di accesso all’interruzione di gravidanza sicura e legale, nega qualsiasi tentativo di sensibilizzazione al rispetto delle differenze nelle scuole e non dà sostegno a chi è senza reddito e, o, precario, trattando le persone come carichi residuali e negando l’accoglienza a chi fugge da Paesi che prevedono il carcere o la pena di morte per chi è omosessuale o transgender. Sin dalla notte di Stonewall, abbiamo lottato per la liberazione dei corpi e della sessualità̀, facendo dell’autodeterminazione la nostra stella polare. Oggi, in Italia, c’è chi vuole ancora che certi diritti restino privilegi, ricacciando nell’ombra le persone Lgbtqia+, le loro famiglie e tutte le soggettività̀ discriminate e socialmente marginalizzate. I Pride sono da sempre rivoluzione dei diritti e delle libertà e questa rivoluzione, oggi, passa per la lotta e il rifiuto di ogni disuguaglianza. Non daremo tregua alla violenza ipocrita di chi nega il diritto alla libertà, trasformando i diritti in privilegi e togliendoli lentamente anche a chi li ha faticosamente conquistati. Siamo cittadinanza attiva, persone che ogni giorno vivono, lavorano, progettano il futuro e contribuiscono allo sviluppo della società. Per questo, quest’anno, con milioni di telefonini alzati al cielo, i Pride chiameranno l’Italia alla responsabilità di essere un paese migliore. E lo faranno con un’unica voce che non si fermerà̀ di fronte ad alcun muro di indifferenza o palazzo del potere.