Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Attualità » Milano Pride 2022, l’onda arcobaleno Lgbtq+ sfila al grido di “Diritti senza conflitti”

Milano Pride 2022, l’onda arcobaleno Lgbtq+ sfila al grido di “Diritti senza conflitti”

Da Piazza della Repubblica all'Arco della Pace, in 300mila per combattere le discriminazioni verso tutt*

Marianna Grazi
2 Luglio 2022
Milano Pride 2022. Il tema è "Diritti senza conflitti"

Milano Pride 2022. Il tema è "Diritti senza conflitti"

Share on FacebookShare on Twitter

Erano circa 300mila. Da Piazza Repubblica un’onda arcobaleno che ha “sfilato orgogliosamente” per chiedere un mondo di ‘diritti senza conflitti’, il tema dell’edizione di quest’anno del Milano Pride. La parata del corteo Lgbtq+ arriva all’Arco della Pace, dove dalle 18 un attesissimo concerto ha infiammato la piazza fino a mezzanotte. Migliaia di persone hanno dato vita alla coloratissima sfilata dell’orgoglio – avvistata anche Jo Squillo – che dopo due anni di assenza per la pandemia ha visto l’adesione del sindaco di Milano Giuseppe Sala ma non quella della Regione Lombardia.

Jo Squillo al corteo del Milano Pride (ANSA)

Combattere la discriminazione

Le rivendicazioni della comunità Lgbt, però, sono sempre le stesse, visto che dal 2020 ad oggi di passi avanti se ne sono visti ben pochi. Alla base della manifestazione c’è la volontà di continuare a combattere le discriminazioni non solo verso lesbiche, gay trans e tutte le espressioni di genere e gli orientamenti sessuali, ma anche anche per le popolazioni colpite dalla guerra e dai regimi oppressivi: “Siamo davvero orgogliosi e contentissimi di vedere finalmente la nostra città riempirsi di colori e la nostra comunità a marciare per i propri diritti – dice Alice Redaelli, portavoce del Milano Pride – soprattutto è bello vedere tutta la cittadinanza partecipare attivamente, ascoltarci e supportarci, dimostrando un senso di alleanza per cui Milano si sta facendo sempre più distinguere”.

Lila Madrigali, divulgatrice e fondatrice dell’associazione Disabili Solari
Lila Madrigali, divulgatrice e fondatrice dell’associazione Disabili Solari

Nel 2019, ultima edizione in presenza, erano stati 300mila: “Certamente quest’anno c’era l’incognita pandemia – avverte la portavoce – ma in città si sente davvero tanto fermento, è comunque un segnale che la cultura sta cambiando e la società sta diventando più sensibile a questi temi. Questo è un fatto molto positivo, poi le cifre esatte le sapremo alla fine”. Alla fine, invece, si replica anche nell’edizione 2022: stessa cifra, stessa battaglia, qualche consapevolezza in più. Ma soprattutto la stessa voglia di non arrendersi alle sopraffazioni e ai soprusi di una società che non è ancora disposta a accogliere quest’onda arcobaleno di amore tra i suoi ranghi tradizionalisti e bigotti.

L’onda arcobaleno per i diritti di tutt*

Milano Pride
Milano Pride ( Foto di Roberta Gianfrancesco HR)

Sono decine di migliaia le persone che sfidano il sole cocente del primo weekend di luglio per partecipare alla parata del Milano Pride, che sta colorando le strade del capoluogo in direzione Arco della Pace. In testa al multiforme corteo, tra carri di associazioni e brand, centri sociali e sindacati, le famiglie arcobaleno con i loro bambini. “Siamo qui per i diritti di tutti” dicono Barbara e Chiara, mamme di Leonardo, spiegando che “i diritti sono privilegi se valgono solo per pochi. Le famiglie arcobaleno hanno presentato una proposta di legge per il matrimonio egualitario, per essere riconosciute come famiglie a tutti gli effetti”. Eppure qualcosa si muove, se in testa al corteo ci sono anche i Giovani Cristiani Lgbt+: “Dio non ficca il naso tra le lenzuola – dice Paolo, teologo – la vita nella comunità è diversa da quanto si possa pensare, la Chiesa è accogliente nei nostri confronti, non c’è discriminazione nella quotidianità perché la Chiesa è come l’Arca di Noè: c’è posto per tutti“. Giovani e non arrivati da tutta la Lombardia, con collanine e bandiere arcobaleno, outfit sfacciati, parrucche esagerate, sfilano con tanta voglia di stare insieme e immaginare, per un giorno, che un altro mondo sia possibile.

Milano Pride 2022 (Kiwi Official)

In questa edizione, oltre alle classiche bandiere arcobaleno, sventolano anche molte bandiere giallo-azzurre per ricordare l’Ucraina e bandiere dell’Oslo Pride, per manifestare solidarietà alla comunità Lgbt norvegese dopo l’attacco davanti a un locale gay che ha provocato la morte di due persone e il ferimento di altre venti: “Quest’anno – dice Redaelli – ci teniamo a dimostrare un supporto alle comunità Lgbt, e non solo, di altri Paesi come il nostro”, perché l’Italia “deve fare ancora tanti passi avanti, ma non dobbiamo dimenticarci che ci sono Paesi e popolazioni che vivono situazioni ben più drammatiche della nostra”. E dunque “il messaggio essenziale del Milano Pride è la solidarietà“. Tra le novità di quest’anno anche il percorso, modificato rispetto alle scorse edizioni: il corteo ha avuto il suo punto di incontro in via Vittor Pisani, davanti alla Stazione Centrale, per poi dirigersi verso piazza della Repubblica e passare lungo via Melchiorre Gioia, i Bastioni di porta Nuova e Porta Volta. Poi, dopo aver attraversato il Parco Sempione, si concluderà all’Arco della Pace.

“Voi esultate, Noi moriamo” è invece il messaggio dedicato a “Cloe e tutte le vittime di omolesbobitransfobia” dai Sentinelli che, dal loro carro, durante la parata del pride Milano, hanno diffuso le risate e gli applausi che si sono sentiti in Senato quando è stato bocciato il Ddl Zan. In migliaia, durante la parata, hanno innalzato i cartelli con la scritta preparati dai Sentinelli per il loro flash mob.

Il concerto con grandi ospiti, anche internazionali

Il corteo del Milano Pride 2022 (Ansa)

Sempre al Parco Sempione è allestito il palco dove, dalle 18, si terrà l’evento finale che sarà seguito da un concerto con artisti come Francesca Michielin e tanti altri artisti accorsi per l’evento dell’orgoglio Lgbtq+. Sul palco interverrà anche il sindaco Beppe Sala, che ha annunciato la sua partecipazione ieri con un post su Instagram e a margine del corteo è tornato a ribadire “Ha sbagliato la Regione” a non concedere il patrocinio al Pride di Milano, “non c’è ragione e vorrei dirlo al mio collega Fontana”. Attesi anche tre attivisti internazionali della comunità Lgbt, l’ucraina Olena Schevchenko, il russo Alexander Voronov e il georgiano Georgi Tabagari che, con le loro testimonianze, condivideranno il loro punto di vista sulla guerra e sulle conseguenze per le persone lesbiche, gay e trans: “La comunità Lgbt si unisce in un’unica voce per dimostrare che i diritti devono essere di tutti e di tutte, altrimenti sono privilegi”, sottolinea la portavoce del Pride, citando le parole di Gino Strada. “Sarà un momento collettivo di testimonianza per capire che cosa significa fare l’attivista Lgbt in Paesi che vedono una forte influenza di governi repressivi e totalitari”.

Saranno due squadre di conduttori e conduttrici: prima Katia Follesa, Valeria Graci e Pietro Turano, poi Michela Giraud e Pierluca Mariti. Tra gli artisti presenti, Baby K, Michele Bravi, Emma Muscat, Myss Keta, Immanuel Casto, le Karma B, Romina Falconi, Debora Villa e le drag di “Drag Race Italia“.

Potrebbe interessarti anche

Michelle Yeoh nel film "Everything Everywhere All at Once"
Spettacolo

Everything Everywhere All at Once, l’attrice Michelle Yeoh è la prima donna asiatica candidata agli Oscar

28 Gennaio 2023
Giuseppe Patroni Griffi, narratore ma soprattutto autore drammatico, regista, uomo di teatro (Ansa)
Lifestyle

Pionieri Queer. Giuseppe Patroni Griffi, l’anticonformista spinto da un forte senso di libertà intellettuale

26 Gennaio 2023
I manager italiani hanno una sensibilità ecologista sempre più spiccata
Scienze e culture

L’Italia brilla per sensibilità ecologista: 8 top manager su 10 investono in sostenibilità

28 Gennaio 2023

Instagram

  • ✨Tra i pretendenti a un ruolo di protagonista del 73° Sanremo, Ariete è probabilmente quella con l’"X factor" più alto. E non tanto per aver partecipato da ragazzina al talent di Sky o per quel "non so che" capace di differenziare tutto quel che fa, ma perché in due anni è riuscita a diventare la musa “indie“ della Generazione X. 

Arianna Del Giaccio mostra la timidezza della debuttante. E che lei sia una "nuova persona" portata a cadere nei "soliti vecchi errori" lo racconta parlando del debutto davanti al popolo del Festival con Mare di guai, ballata in cui racconta la fine della relazione con la sua ex.

«Gli squali che si aggirano nella vasca di cui parlo sono le mie insicurezze e le mie ansie. Il peso delle aspettative, anche se non provo sensi di inadeguatezza verso quel che faccio. I pescecani basta conoscerli per sapere che non sono tutti pericolosi.»

 Intervista a cura di Andrea Spinelli ✍

#lucenews #qn #ariete #sanremo2023
  • Più luce, meno stelle. Un paradosso, se ci pensate. Più illuminiamo le nostre città, più lampioni, fari, led, laser puntiamo sulla terra, meno stelle e porzioni di cielo vediamo. 

Accade perché, quasi senza accorgercene, di anno in anno, cancelliamo dalla nostra vista qualche decina di quei 4.500 puntini luminosi che in condizioni ottimali dovremmo riuscire a vedere la notte, considerato che il cielo risulta popolato da circa 9.000 stelle, di cui ciascuno di noi può osservare solo la metà per volta, ovvero quelle del proprio emisfero. 

In realtà, già oggi, proprio per colpa dell’inquinamento luminoso, ne vediamo solo poche centinaia. E tutto lascia pensare che questa cifra si ridurrà ulteriormente, con un ritmo molto rapido. Al punto tale che, in pochi anni, la costellazione di Orione, potrebbe perdere la sua caratteristica ‘cintura’.

Secondo quanto risulta da uno studio pubblicato su “Science”, basato sulle osservazioni di oltre 50mila citizen scientist, solo tra il 2011 e il 2022, ogni anno il cielo in tutto il Pianeta è diventato in media il 9,6% più luminoso, con una forchetta di valori che non supera il 10% ma non scende mai sotto il 7%. Più di quanto percepito finora dai satelliti preposti a monitorare la quantità di luce nel cielo notturno. Secondo le misurazioni effettuate da questi ultimi infatti, tra 1992 e 2017 il cielo notturno è diventato più luminoso di meno dell’1,6% annuo.

“In un periodo di 18 anni, questo tasso di cambiamento aumenterebbe la luminosità del cielo di oltre un fattore 4”, scrivono i ricercatori del Deutsches GeoForschungs Zentrum di Potsdam, in Germania, e del National Optical-Infrared Astronomy Research Laboratory di Tucson, negli Stati Uniti. Una località con 250 stelle visibili, quindi, vedrebbe ridursi il numero a 100 stelle visibili. 

Il pericolo più che fondato, a questo punto, è che di questo passo inizieranno a scomparire dalla nostra vista anche le costellazioni più luminose, comprese quelle che tuti sono in grado di individuare con estrema facilità.

L
  • Per la prima volta nella storia del calcio, un arbitro ha estratto il cartellino bianco. No, non si tratta di un errore: se il giallo e il rosso fanno ormai parte di tantissimi anni delle regole del gioco ed evidenziano un comportamento scorretto, quello bianco vuole invece "premiare", in maniera simbolica, un gesto di fair play. Il tutto è avvenuto in Portogallo, durante un match di coppa nazionale tra il Benfica e lo Sporting Lisbona femminile.

Benfica-Sporting Lisbona femminile, quarti di finale della Coppa del Portogallo. I padroni di casa si trovano in vantaggio per 3-0 e vinceranno la sfida con un netto 5-0, ma un episodio interrompe il gioco: un tifoso sugli spalti accusa un malore, tanto che gli staff medici delle due squadre corrono verso le tribune per soccorrerlo. Dopo qualche minuto di paura, non solo per le giocatrici in campo ma anche per gli oltre quindicimila spettatori presenti allo stadio, il supporter viene stabilizzato e il gioco può riprendere. Prima, però, la direttrice di gara Catarina Campos effettua un gesto che è destinato a rimanere nella storia del calcio: estrae il cartellino bianco nei confronti dei medici delle due squadre.

Il cartellino bianco non influenza in alcun modo il match, né il risultato o il referto arbitrale; chissà che, da oggi in poi, gli arbitri non cominceranno ad agire più spesso, per esaltare un certo tipo di condotta eticamente corretta portata avanti anche dai calciatori.

#lucenews #cartellinobianco #calcio #fairplay
  • Son tutte belle le mamme del mondo. Soprattutto… quando un bambino si stringono al cuor… I versi di un vecchio brano ricordano lo scatto che sta facendo il giro del web. Quella di una madre che allatta il proprio piccino sul posto di lavoro. In questo caso la protagonista è una supermodella –  Maggie Maurer – che ha postato uno degli scatti più teneri e glamour di sempre. La super top si è fatta immortalare mentre nutre al seno la figlia Nora-Jones nel backstage dello show couture di Schiaparelli, tenutosi a Parigi.

La top model americana 32enne, che della maison è già musa, tanto da aver ispirato una clutch – non proprio una pochette ma una borsa che si indossa a mano che riproduce il suo volto –  nell’iconico scatto ha ancora il viso coperto dal make-up dorato realizzato dalla truccatrice-star Path McGrath, ed è coperta solo sulle spalle da un asciugamano e un telo protettivo trasparente. 

L’immagine è forte, intensa, accentuata dalla vernice dorata che fa apparire mamma Maurer come una divinità dell’Olimpo, una creatura divina ma squisitamente terrena, colta nel gesto di nutrire il proprio piccolo.

Ed è un’immagine importante, perché contribuisce a scardinare lo stigma dell’allattamento al seno in pubblico, sul luogo di lavoro e in questo caso anche sui social, su cui esistono ancora molti tabù. L’intera gravidanza di Maggie Maurer è stata vissuta in chiave di empowerment, e decisamente glamour. Incinta di circa sei mesi, ha sfilato per Nensi Dojaka sfoggiando un capo completamente trasparente della collezione autunno inverno 2022, e con il pancione.

Nell’intimo post su Instagram, Maggie Maurer ha deciso quindi condividere con i propri follower la sua immagine che la ritrae sul luogo di lavoro con il volto dipinta d’oro, una parte del suo look, pocoprima di sfilare per la casa di moda italiana, Schiaparelli. In grembo, ha sua figlia, che sta allattando dietro le quinte della sfilata. Le parole scritte a finco della foto, la modella ha scritto “#BTS #mommy”, evidenziando il lavoro senza fine della maternità, nonostante i suoi successi.

di Letizia Cini ✍🏻

#lucenews #maggiemaurer #materintà #mommy
Erano circa 300mila. Da Piazza Repubblica un'onda arcobaleno che ha "sfilato orgogliosamente" per chiedere un mondo di 'diritti senza conflitti', il tema dell'edizione di quest'anno del Milano Pride. La parata del corteo Lgbtq+ arriva all'Arco della Pace, dove dalle 18 un attesissimo concerto ha infiammato la piazza fino a mezzanotte. Migliaia di persone hanno dato vita alla coloratissima sfilata dell'orgoglio – avvistata anche Jo Squillo – che dopo due anni di assenza per la pandemia ha visto l'adesione del sindaco di Milano Giuseppe Sala ma non quella della Regione Lombardia.
Jo Squillo al corteo del Milano Pride (ANSA)

Combattere la discriminazione

Le rivendicazioni della comunità Lgbt, però, sono sempre le stesse, visto che dal 2020 ad oggi di passi avanti se ne sono visti ben pochi. Alla base della manifestazione c'è la volontà di continuare a combattere le discriminazioni non solo verso lesbiche, gay trans e tutte le espressioni di genere e gli orientamenti sessuali, ma anche anche per le popolazioni colpite dalla guerra e dai regimi oppressivi: "Siamo davvero orgogliosi e contentissimi di vedere finalmente la nostra città riempirsi di colori e la nostra comunità a marciare per i propri diritti - dice Alice Redaelli, portavoce del Milano Pride - soprattutto è bello vedere tutta la cittadinanza partecipare attivamente, ascoltarci e supportarci, dimostrando un senso di alleanza per cui Milano si sta facendo sempre più distinguere".
Lila Madrigali, divulgatrice e fondatrice dell’associazione Disabili Solari
Lila Madrigali, divulgatrice e fondatrice dell’associazione Disabili Solari
Nel 2019, ultima edizione in presenza, erano stati 300mila: "Certamente quest'anno c'era l'incognita pandemia - avverte la portavoce - ma in città si sente davvero tanto fermento, è comunque un segnale che la cultura sta cambiando e la società sta diventando più sensibile a questi temi. Questo è un fatto molto positivo, poi le cifre esatte le sapremo alla fine". Alla fine, invece, si replica anche nell'edizione 2022: stessa cifra, stessa battaglia, qualche consapevolezza in più. Ma soprattutto la stessa voglia di non arrendersi alle sopraffazioni e ai soprusi di una società che non è ancora disposta a accogliere quest'onda arcobaleno di amore tra i suoi ranghi tradizionalisti e bigotti.

L'onda arcobaleno per i diritti di tutt*

Milano Pride
Milano Pride ( Foto di Roberta Gianfrancesco HR)
Sono decine di migliaia le persone che sfidano il sole cocente del primo weekend di luglio per partecipare alla parata del Milano Pride, che sta colorando le strade del capoluogo in direzione Arco della Pace. In testa al multiforme corteo, tra carri di associazioni e brand, centri sociali e sindacati, le famiglie arcobaleno con i loro bambini. "Siamo qui per i diritti di tutti" dicono Barbara e Chiara, mamme di Leonardo, spiegando che "i diritti sono privilegi se valgono solo per pochi. Le famiglie arcobaleno hanno presentato una proposta di legge per il matrimonio egualitario, per essere riconosciute come famiglie a tutti gli effetti". Eppure qualcosa si muove, se in testa al corteo ci sono anche i Giovani Cristiani Lgbt+: "Dio non ficca il naso tra le lenzuola - dice Paolo, teologo - la vita nella comunità è diversa da quanto si possa pensare, la Chiesa è accogliente nei nostri confronti, non c'è discriminazione nella quotidianità perché la Chiesa è come l'Arca di Noè: c'è posto per tutti". Giovani e non arrivati da tutta la Lombardia, con collanine e bandiere arcobaleno, outfit sfacciati, parrucche esagerate, sfilano con tanta voglia di stare insieme e immaginare, per un giorno, che un altro mondo sia possibile.
Milano Pride 2022 (Kiwi Official)
In questa edizione, oltre alle classiche bandiere arcobaleno, sventolano anche molte bandiere giallo-azzurre per ricordare l'Ucraina e bandiere dell'Oslo Pride, per manifestare solidarietà alla comunità Lgbt norvegese dopo l'attacco davanti a un locale gay che ha provocato la morte di due persone e il ferimento di altre venti: "Quest'anno - dice Redaelli - ci teniamo a dimostrare un supporto alle comunità Lgbt, e non solo, di altri Paesi come il nostro", perché l'Italia "deve fare ancora tanti passi avanti, ma non dobbiamo dimenticarci che ci sono Paesi e popolazioni che vivono situazioni ben più drammatiche della nostra". E dunque "il messaggio essenziale del Milano Pride è la solidarietà". Tra le novità di quest'anno anche il percorso, modificato rispetto alle scorse edizioni: il corteo ha avuto il suo punto di incontro in via Vittor Pisani, davanti alla Stazione Centrale, per poi dirigersi verso piazza della Repubblica e passare lungo via Melchiorre Gioia, i Bastioni di porta Nuova e Porta Volta. Poi, dopo aver attraversato il Parco Sempione, si concluderà all'Arco della Pace. "Voi esultate, Noi moriamo" è invece il messaggio dedicato a "Cloe e tutte le vittime di omolesbobitransfobia" dai Sentinelli che, dal loro carro, durante la parata del pride Milano, hanno diffuso le risate e gli applausi che si sono sentiti in Senato quando è stato bocciato il Ddl Zan. In migliaia, durante la parata, hanno innalzato i cartelli con la scritta preparati dai Sentinelli per il loro flash mob.

Il concerto con grandi ospiti, anche internazionali

Il corteo del Milano Pride 2022 (Ansa)
Sempre al Parco Sempione è allestito il palco dove, dalle 18, si terrà l'evento finale che sarà seguito da un concerto con artisti come Francesca Michielin e tanti altri artisti accorsi per l'evento dell'orgoglio Lgbtq+. Sul palco interverrà anche il sindaco Beppe Sala, che ha annunciato la sua partecipazione ieri con un post su Instagram e a margine del corteo è tornato a ribadire "Ha sbagliato la Regione" a non concedere il patrocinio al Pride di Milano, "non c'è ragione e vorrei dirlo al mio collega Fontana". Attesi anche tre attivisti internazionali della comunità Lgbt, l'ucraina Olena Schevchenko, il russo Alexander Voronov e il georgiano Georgi Tabagari che, con le loro testimonianze, condivideranno il loro punto di vista sulla guerra e sulle conseguenze per le persone lesbiche, gay e trans: "La comunità Lgbt si unisce in un'unica voce per dimostrare che i diritti devono essere di tutti e di tutte, altrimenti sono privilegi", sottolinea la portavoce del Pride, citando le parole di Gino Strada. "Sarà un momento collettivo di testimonianza per capire che cosa significa fare l'attivista Lgbt in Paesi che vedono una forte influenza di governi repressivi e totalitari". Saranno due squadre di conduttori e conduttrici: prima Katia Follesa, Valeria Graci e Pietro Turano, poi Michela Giraud e Pierluca Mariti. Tra gli artisti presenti, Baby K, Michele Bravi, Emma Muscat, Myss Keta, Immanuel Casto, le Karma B, Romina Falconi, Debora Villa e le drag di "Drag Race Italia".
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • Evento 2022

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2021 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto