Erano circa 300mila. Da Piazza Repubblica un'onda arcobaleno che ha "
sfilato orgogliosamente" per chiedere
un mondo di 'diritti senza conflitti', il tema dell'edizione di quest'anno del
Milano Pride. La parata del corteo Lgbtq+ arriva all'Arco della Pace, dove dalle 18 un attesissimo concerto ha infiammato la piazza fino a mezzanotte. Migliaia di persone hanno dato vita alla coloratissima
sfilata dell'orgoglio – avvistata anche
Jo Squillo – che dopo due anni di assenza per la pandemia ha visto l'adesione del sindaco di Milano Giuseppe Sala ma
non quella della Regione Lombardia.
Jo Squillo al corteo del Milano Pride (ANSA)
Combattere la discriminazione
Le
rivendicazioni della comunità Lgbt, però, sono sempre le stesse, visto che dal 2020 ad oggi di passi avanti se ne sono visti ben pochi. Alla base della manifestazione c'è la volontà di continuare a
combattere le discriminazioni non solo verso lesbiche, gay trans e tutte le espressioni di genere e gli orientamenti sessuali, ma anche anche per le popolazioni colpite dalla guerra e dai regimi oppressivi: "Siamo davvero orgogliosi e contentissimi di vedere finalmente la nostra città
riempirsi di colori e la nostra comunità a
marciare per i propri diritti - dice
Alice Redaelli, portavoce del Milano Pride - soprattutto è bello vedere tutta la cittadinanza partecipare attivamente, ascoltarci e supportarci, dimostrando un senso di alleanza per cui Milano si sta facendo sempre più distinguere".
Lila Madrigali, divulgatrice e fondatrice dell’associazione Disabili Solari
Nel 2019, ultima edizione in presenza, erano stati 300mila: "Certamente quest'anno c'era l'incognita pandemia - avverte la portavoce - ma in città si sente davvero tanto fermento, è comunque un segnale che la cultura sta cambiando e
la società sta diventando più sensibile a questi temi. Questo è un fatto molto positivo, poi le cifre esatte le sapremo alla fine". Alla fine, invece, si replica anche nell'edizione 2022:
stessa cifra, stessa battaglia, qualche consapevolezza in più. Ma soprattutto la stessa voglia di non arrendersi alle sopraffazioni e ai soprusi di una società che non è ancora disposta a accogliere quest'onda arcobaleno di amore tra i suoi ranghi tradizionalisti e bigotti.
L'onda arcobaleno per i diritti di tutt*
Milano Pride ( Foto di Roberta Gianfrancesco HR)
Sono
decine di migliaia le persone che sfidano il sole cocente del primo weekend di luglio per partecipare alla parata del Milano Pride, che sta colorando le strade del capoluogo in direzione Arco della Pace. In testa al multiforme corteo, tra carri di associazioni e brand, centri sociali e sindacati,
le famiglie arcobaleno con i loro bambini. "
Siamo qui per i diritti di tutti" dicono Barbara e Chiara, mamme di Leonardo, spiegando che "i diritti sono privilegi se valgono solo per pochi. Le famiglie arcobaleno hanno presentato una proposta di legge per il
matrimonio egualitario, per essere riconosciute come famiglie a tutti gli effetti". Eppure qualcosa si muove, se in testa al corteo ci sono anche i
Giovani Cristiani Lgbt+: "
Dio non ficca il naso tra le lenzuola - dice Paolo, teologo - la vita nella comunità è diversa da quanto si possa pensare,
la Chiesa è accogliente nei nostri confronti, non c'è discriminazione nella quotidianità perché la Chiesa è come l'Arca di Noè:
c'è posto per tutti". Giovani e non arrivati da tutta la Lombardia, con collanine e bandiere arcobaleno, outfit sfacciati, parrucche esagerate, sfilano con tanta voglia di stare insieme e immaginare, per un giorno, che
un altro mondo sia possibile.
Milano Pride 2022 (Kiwi Official)
In questa edizione, oltre alle classiche bandiere arcobaleno, sventolano anche molte
bandiere giallo-azzurre per ricordare
l'Ucraina e bandiere dell'
Oslo Pride, per manifestare solidarietà alla comunità Lgbt norvegese dopo
l'attacco davanti a un locale gay che ha provocato la morte di due persone e il ferimento di altre venti: "Quest'anno - dice Redaelli - ci teniamo a dimostrare un supporto alle comunità Lgbt, e non solo, di altri Paesi come il nostro", perché l'Italia "deve fare ancora tanti passi avanti, ma non dobbiamo dimenticarci che ci sono Paesi e popolazioni che vivono
situazioni ben più drammatiche della nostra". E dunque "il messaggio essenziale del Milano Pride è
la solidarietà". Tra le novità di quest'anno anche il
percorso, modificato rispetto alle scorse edizioni: il corteo ha avuto il suo punto di incontro in via Vittor Pisani, davanti alla Stazione Centrale, per poi dirigersi verso piazza della Repubblica e passare lungo via Melchiorre Gioia, i Bastioni di porta Nuova e Porta Volta. Poi, dopo aver attraversato il Parco Sempione, si concluderà all'Arco della Pace. "
Voi esultate, Noi moriamo" è invece il messaggio dedicato a "
Cloe e tutte le vittime di omolesbobitransfobia" dai
Sentinelli che, dal loro carro, durante la parata del pride Milano, hanno diffuso le risate e gli applausi che si sono sentiti in Senato quando è stato
bocciato il Ddl Zan. In migliaia, durante la parata, hanno innalzato i cartelli con la scritta preparati dai Sentinelli per il loro flash mob.
Il concerto con grandi ospiti, anche internazionali
Il corteo del Milano Pride 2022 (Ansa)
Sempre al Parco Sempione è allestito il palco dove, dalle 18, si terrà l'evento finale che sarà seguito da un concerto con artisti come
Francesca Michielin e tanti altri artisti accorsi per l'evento dell'orgoglio Lgbtq+. Sul palco interverrà anche il sindaco Beppe Sala, che ha annunciato la sua partecipazione ieri con un post su Instagram e a margine del corteo è tornato a ribadire "Ha sbagliato la Regione" a non concedere il patrocinio al Pride di Milano, "non c'è ragione e vorrei dirlo al mio collega Fontana". Attesi anche
tre attivisti internazionali della comunità Lgbt, l'ucraina
Olena Schevchenko, il russo
Alexander Voronov e il georgiano
Georgi Tabagari che, con le loro testimonianze, condivideranno il loro punto di vista sulla guerra e sulle conseguenze per le persone lesbiche, gay e trans: "La comunità Lgbt si unisce in
un'unica voce per dimostrare che i diritti devono essere di tutti e di tutte, altrimenti sono privilegi", sottolinea la portavoce del Pride, citando le parole di
Gino Strada. "Sarà un
momento collettivo di testimonianza per capire che cosa significa fare l'attivista Lgbt in Paesi che vedono una forte influenza di governi repressivi e totalitari". Saranno due squadre di conduttori e conduttrici: prima Katia Follesa, Valeria Graci e Pietro Turano, poi
Michela Giraud e Pierluca Mariti. Tra gli artisti presenti, Baby K, Michele Bravi,
Emma Muscat,
Myss Keta, Immanuel Casto, le Karma B, Romina Falconi, Debora Villa e le drag di "
Drag Race Italia".