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Home » Lifestyle » Sos animali: troppi abbandoni, poche adozioni. Brandi: “Dai social grande aiuto, ma non basta”

Sos animali: troppi abbandoni, poche adozioni. Brandi: “Dai social grande aiuto, ma non basta”

Il veterinario di Castiglion Fiorentino lancia l'allarme da anni, avvalendosi anche del supporto di un aiutante speciale, il cantante Jovanotti

Sofia Zuppa
7 Luglio 2022
Alberto Brandi

Il veterinario Alberto Brandi

Share on FacebookShare on Twitter

Sos animali, adesso basta abbandonarli. Ha preso il via martedì 4 luglio la campagna contro l’abbandono promossa dal Dipartimento Tutela Ambiente di Roma Capitale, adottando un messaggio forte che definisce disumana questa pratica. Migliaia di cani e gatti, ogni anno, finiscono in strada, fuori dalle case che li avevano precedentemente accolti, lontani da quell’amore passeggero sfumato come un battito di ciglia. Lo ha dimostrato, drammaticamente, la pandemia: con la fine dell’emergenza sanitaria sono oltre 100mila gli amici a 4 zampe che sono stati rimandati indietro da padroni che si erano già stufati di loro. La campagna, che durerà tutta l’estate, ricorda che l’abbandono è un reato punibile con l’arresto fino a un anno o un’ammenda fino a 10mila euro.

Alberto Brandi
Il veterinario Alberto Brandi

“Il problema persiste da anni, adesso basta”. Ne sa qualcosa, di animali abbandonati, il veterinario Alberto Brandi che racconta una questione seria con cui purtroppo è costretto a fare i conti ogni giorno: l’emergenza gattini. Troppi abbandoni e nessuna richiesta di adozione. Entrando nel suo ambulatorio a Castiglion Fiorentino (Ar), il telefono non smette di squillare: chi ha trovato gatti abbandonati e non sa a chi rivolgersi, chi ha una cucciolata e vuole darla via, chi sta per partire per le vacanze estive e vorrebbe lasciare in pensione l’amico a quattro zampe. Sì, perché Alberto Brandi è un punto di riferimento per l’intera provincia e non solo per la sua lunga carriera costellata di riconoscimenti, ma anche per il suo carisma e la sua disponibilità. Il dottore amico di Jovanotti, vincitore nel 2020 del titolo ‘Aretino dell’anno’, è noto per essere molto presente sui social, dove documentò anche l’incubo del Covid.

Jovanotti nello studio veterinario Brandi

La sua pagina Facebook è costantemente aggiornata e questo gli permette di arrivare a molte persone, regalando un’importante possibilità agli animali di trovare un padrone disposto ad adottarli. “Se ogni anno riesco a far adottare dai duecento ai trecento gatti, lo devo soprattutto ai social, dove basta mettere un annuncio per trovare un interessato”. Al momento però la situazione è diversa e non si trova nessuno disposto a portare via dalle gabbiette dell’ambulatorio gli amici a quattro zampe. “Le gabbie sono piene, non sappiamo più dove metterli e la richiesta di adozione è praticamente nulla. Rifiutiamo a malincuore di prenderne altri quando ce lo chiedono, ma non possiamo fare altrimenti. Io non sarei tenuto ad ospitare questi gatti in attesa di adozione, ma lo faccio perché voglio dare una mano. Le ONLUS o gli enti privati sono anch’essi colmi, dunque è il minimo che posso fare”.

Perché il problema riguarda in particolare questo periodo?

Alberto Brandi
Alberto Brandi con una cucciolata di cagnolini

“Questa è la stagione in cui le gatte partoriscono ed è la stessa in cui si registra il più alto numero di casi di abbandono. In molti partono per le vacanze e non sono disposti ad adottare un animale adesso. Nei mesi scorsi siamo riusciti a darne via tanti, quelli delle prime cucciolate, ma adesso niente”.
Il suo appello è più profondo e va oltre il problema dell’abbandono. “Bisogna capire che il problema più grande non sono le colonie. Le gatte randagie non abbandonano i cuccioli ma li tengono, li allattano e li crescono. Quelli abbandonati sono spesso figli di gatte di casa, che stanno fuori in uno stato semi brado, in campagna e che vengono sfamati e tenuti, ma abbandonati quando iniziano a figliare molto. È necessaria una presa di coscienza da parte di queste persone che hanno tanti gatti: bisogna far capire loro la necessità di sterilizzare. La sterilizzazione non è una spesa elevatissima ed è una volta per la vita. Costa più mantenere tanti gatti che sterilizzarne uno – ribadisce il dottore –. Ma ancor più c’è bisogno di un aiuto concreto da parte del comune e della Asl. Quest’ultima garantisce un servizio di sterilizzazione gratuito a chi censisce la colonia felina ma secondo me è poco efficiente data la quantità di gattini che arrivano”.

L’appello alle istituzioni: “Sterilizzare, mettere il microchip e controllare”

Il veterinario Alberto Brandi con un gattino

Spesso poi, acchiappare i gatti selvatici che troviamo nelle campagne oppure quelli che sono fuori casa in uno stato brado non è cosa semplice e Brandi lo sa bene. “Anche in questo caso non c’è alcun aiuto per prenderli e portarli a sterilizzare. È qualcosa di molto complicato che potrebbe costituire un rischio, figurarsi per una persona anziana, per esempio”. L’appello che fa il dottore è rivolto soprattutto alle istituzioni. “Non viene fornito un aiuto sufficiente da parte delle istituzioni e dato che la Asl non riesce a sterilizzare tutte le gatte che ci sono, i comuni potrebbero attivare delle convenzioni con i liberi professionisti, delle agevolazioni per le sterilizzazioni”.

Il punto di partenza fondamentale secondo lui è l’obbligo di microchip per il gatto, come per il cane. “Il microchip è una tutela e renderlo obbligatorio incentiverebbe a censire e a controllare di più l’animale. Ovviamente sarebbe necessario in seguito effettuare i dovuti controlli”. Sterilizzare, mettere il microchip e controllare. Un ciclo che andrebbe legalizzato affinché cessi il fenomeno dell’abbandono.

“Servono veterinari pubblici o strutture anche per i gatti”

Jovanotti
Jovanotti ha contribuito a realizzare nell’ambulatorio di Brandi una stanza per i gatti

Brandi solleva poi un ulteriore problema. “Se trovi un gatto e lo prendi la responsabilità diventa la tua, ma non tutti possono permettersi di tenerlo e allora lo portano alle strutture che si prendono cura in maniera autonoma di questi animali o ai veterinari come me, che si sobbarcano le spese mantenendoli finché non trovano un padrone. Non è giusto che non ci sia un posto a cui rivolgersi o dei veterinari pubblici a cui poter portare l’animale. Non ci sono organizzazioni per i gatti come ce ne sono per il cane o per gli animali selvatici. Brandi è stufo di questa situazione ma ce la mette tutta, nel suo piccolo, per dare una mano. “Abbiamo creato una stanza apposita per questi gatti e le gabbie le abbiamo realizzate con l’aiuto di Jovanotti. Ma la situazione sta diventando ingestibile. Ogni posto è meglio di questo per loro. Dunque, adottate!“.

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  • Il grande fiume italiano sta scomparendo, anzi evaporando. Ed è sulla secca al Pian del Re, nel territorio di Crissolo (Cuneo), che va in scena la protesta delle sirene morte alla fonte del Po. Un gruppo di attiviste di Extinction Rebellion hanno indossato le vesti della creatura mitologica, con lunghe code blu e azzurre, colore delle acque ormai ricordo, e si sono sdraiate intorno alla sorgente del fiume. 

“L’obiettivo è richiamare l’attenzione sulla gravissima siccità che l’Italia intera sta vivendo e, più in generale, sulle conseguenze tangibili che la crisi climatica sta causando anche nei territori piemontesi.”

Le sirene ambientaliste erano già comparse lo scorso febbraio sulle secche del Po all’altezza dei Murazzi di Torino.

“A distanza di mesi il deficit idrico è ulteriormente peggiorato, tanto da far convocare uno stato di allerta nazionale. La piccola secca torinese, che gli attivisti denunciavano già a febbraio, oggi si è allargata notevolmente ed è ormai invasa dalle alghe, che stanno proliferando fuori controllo in tutto il tratto cittadino del fiume.”

Se da Nord a Sud Italia gli effetti delle alte temperature e dell’afa non danno tregua ai cittadini, arriva anche la risposta degli esperti: a oggi il 2022 è l’anno più caldo di sempre.  Una situazione drammatica, in cui a riemergere dalle acque, anzi dalla mancanza di oro blu, non sono solo alghe e residui bellici, ma anche figure mitologiche che lanciano l’allarme sul disastro imminente. E le voci delle sirene, si sa, non preannunciano mai buone nuove.

Di Marianna Grazi ✍

#lucenews #lucelanazione #extinctionrebellion #sirene #deltadelpo
  • Luoghi romantici e dove trovarli. Nel mondo esistono tanti posti che, per il loro suggestivo panorama, sono ideali per baciarsi. ✨

Senza andare troppo lontano, anche in Italia ci sono luoghi incantevoli che sembrano usciti da un libro di fiabe. La lista è lunga e da pochi giorni comprende anche il Belvedere del Sognatore di Anacapri, piccolo comune situato sull’isola di Capri, una piazzola romantica che affaccia sul mare di Punta Carena alla base del rosso faro che di notte indica la rotta ai naviganti. Qui, l’amministrazione comunale ha istituito l’obbligo di baciarsi. A dirlo è un cartello stradale blu, con la scritta “Zona romantica, obbligatorio baciarsi” e il disegno di due che lo fanno. 

In Italia, oltre ad Anacapri, ci sono altri posti romantici dove campeggiano i cartelli “Kiss Please“. Uno di questi cartelli si trova in Cilento, precisamente a Trentinara, sul belvedere del paese. Le due sagome che si baciano si pensa siano Saul e Isabella, i protagonisti di una leggenda del posto. Si narra, infatti, che i due amanti si gettarono dalla terrazza insieme, racchiusi in un abbraccio senza fine, e promettendosi amore per l’eternità.

A Tortoreto, in provincia di Teramo, i cartelli sono ben quattro e poi, ancora, un altro cartello con “obbligo” di bacio si trova a Sirmione, lungo la passeggiata sul Lago di Garda. 

#lucenews #lucelanazione #kissplease #anacapri #italy🇮🇹
  • I disturbi mentali, nonostante siano sempre più diffusi nella società odierna, ancora oggi non ricevono l’attenzione che meritano sia dall’opinione pubblica, sia dagli ambienti familiari e lavorativi: spesso capita che si accusi il malato di “pigrizia” o di “irresponsabilità”. 

Essi non si manifestano all’esterno come una malattia fisica, e per questo vengono presi meno sul serio, percepiti come meno reali.

Il disturbo mentale è per antonomasia una malattia invisibile, sì, ma non per questo è immaginaria. Serve fare attenzione, serve una lezione di umanità. Serve cura, soprattutto nelle parole.

#lucenews #lucelanazione #disturmimentali #mentalheath #metaldesorder
  • Se esistesse il premio come miglior bagnina del mese sicuramente lo avrebbe vinto lei. Natalia Lucas, 18 anni, ha fatto nascere un bambino all’interno della piscina YMCA, in Colorado. La mamma del piccolo si stava infatti godendo una giornata di relax quando è entrata in travaglio.

Infatti quando Tessa Rider e suo marito, Matthew Jones, sono andati in piscina, sapevano della possibilità dell’arrivo del figlio, visto le settimane di ritardo. La mamma di 29 anni ha affermato che una delle uniche cose che l’ha aiutata a sopportare il dolore mentre aspettava il parto era lo stare in acqua. “Sapevamo che il bambino sarebbe arrivato. Semplicemente non sapevamo se sarebbe stata una settimana, due settimane o oggi”, ha dichiarato qualche giorno fa Tessa. Le sue acque, però, si sono rotte proprio mentre è entrata in piscina. Suo marito ha preso immediatamente il telefono per chiedere aiuto.

Ed è proprio qui che è intervenuta Natalie. Mentre usava un walkie-talkie per informare i dipendenti della situazione, gridando ad altri nuotatori di chiamare i servizi di emergenza, ha afferrato un kit di pronto soccorso e degli asciugamani e si è precipitata ad aiutare la coppia. “Sono rimasta calma e non sono andata fuori di testa, perché è quello che devi fare in questo lavoro. Non puoi davvero esitare o aspettare che arrivi qualcun altro. Tu sei il bagnino, sei il salvagente per tutti ” ha dichiarato la giovane eroina. Natalie ha sorretto la testa della madre incinta mentre il padre ha aiutato il piccolo Toby a venire al mondo.

Oltre a congratularsi con la coppia felice, l’YMCA del Colorado settentrionale ha condiviso un messaggio speciale a Natalie sui social media, osservando che fare nascere “un bambino durante il suo turno domenicale” era “qualcosa di sicuramente diverso dal lavoro che deve svolgere quotidianamente. Natalia è andata oltre se stessa rispondendo con compassione, premura e grinta”. 

Ma non è finita qui. Il neonato della coppia, il figlio Toby, è stato dotato di un abbonamento a vita per entrare in piscina e chissà se in futuro seguirà le orme della sua eroina.

#lucenews #storiedieroine #eroine #natalielucas #colorado #ymca
Sos animali, adesso basta abbandonarli. Ha preso il via martedì 4 luglio la campagna contro l'abbandono promossa dal Dipartimento Tutela Ambiente di Roma Capitale, adottando un messaggio forte che definisce disumana questa pratica. Migliaia di cani e gatti, ogni anno, finiscono in strada, fuori dalle case che li avevano precedentemente accolti, lontani da quell'amore passeggero sfumato come un battito di ciglia. Lo ha dimostrato, drammaticamente, la pandemia: con la fine dell'emergenza sanitaria sono oltre 100mila gli amici a 4 zampe che sono stati rimandati indietro da padroni che si erano già stufati di loro. La campagna, che durerà tutta l'estate, ricorda che l'abbandono è un reato punibile con l'arresto fino a un anno o un'ammenda fino a 10mila euro.
Alberto Brandi
Il veterinario Alberto Brandi
"Il problema persiste da anni, adesso basta". Ne sa qualcosa, di animali abbandonati, il veterinario Alberto Brandi che racconta una questione seria con cui purtroppo è costretto a fare i conti ogni giorno: l'emergenza gattini. Troppi abbandoni e nessuna richiesta di adozione. Entrando nel suo ambulatorio a Castiglion Fiorentino (Ar), il telefono non smette di squillare: chi ha trovato gatti abbandonati e non sa a chi rivolgersi, chi ha una cucciolata e vuole darla via, chi sta per partire per le vacanze estive e vorrebbe lasciare in pensione l’amico a quattro zampe. Sì, perché Alberto Brandi è un punto di riferimento per l’intera provincia e non solo per la sua lunga carriera costellata di riconoscimenti, ma anche per il suo carisma e la sua disponibilità. Il dottore amico di Jovanotti, vincitore nel 2020 del titolo 'Aretino dell’anno', è noto per essere molto presente sui social, dove documentò anche l’incubo del Covid.
Jovanotti nello studio veterinario Brandi
La sua pagina Facebook è costantemente aggiornata e questo gli permette di arrivare a molte persone, regalando un’importante possibilità agli animali di trovare un padrone disposto ad adottarli. "Se ogni anno riesco a far adottare dai duecento ai trecento gatti, lo devo soprattutto ai social, dove basta mettere un annuncio per trovare un interessato". Al momento però la situazione è diversa e non si trova nessuno disposto a portare via dalle gabbiette dell’ambulatorio gli amici a quattro zampe. "Le gabbie sono piene, non sappiamo più dove metterli e la richiesta di adozione è praticamente nulla. Rifiutiamo a malincuore di prenderne altri quando ce lo chiedono, ma non possiamo fare altrimenti. Io non sarei tenuto ad ospitare questi gatti in attesa di adozione, ma lo faccio perché voglio dare una mano. Le ONLUS o gli enti privati sono anch’essi colmi, dunque è il minimo che posso fare".

Perché il problema riguarda in particolare questo periodo?

Alberto Brandi
Alberto Brandi con una cucciolata di cagnolini
"Questa è la stagione in cui le gatte partoriscono ed è la stessa in cui si registra il più alto numero di casi di abbandono. In molti partono per le vacanze e non sono disposti ad adottare un animale adesso. Nei mesi scorsi siamo riusciti a darne via tanti, quelli delle prime cucciolate, ma adesso niente". Il suo appello è più profondo e va oltre il problema dell’abbandono. "Bisogna capire che il problema più grande non sono le colonie. Le gatte randagie non abbandonano i cuccioli ma li tengono, li allattano e li crescono. Quelli abbandonati sono spesso figli di gatte di casa, che stanno fuori in uno stato semi brado, in campagna e che vengono sfamati e tenuti, ma abbandonati quando iniziano a figliare molto. È necessaria una presa di coscienza da parte di queste persone che hanno tanti gatti: bisogna far capire loro la necessità di sterilizzare. La sterilizzazione non è una spesa elevatissima ed è una volta per la vita. Costa più mantenere tanti gatti che sterilizzarne uno – ribadisce il dottore –. Ma ancor più c’è bisogno di un aiuto concreto da parte del comune e della Asl. Quest’ultima garantisce un servizio di sterilizzazione gratuito a chi censisce la colonia felina ma secondo me è poco efficiente data la quantità di gattini che arrivano".

L'appello alle istituzioni: "Sterilizzare, mettere il microchip e controllare"

Il veterinario Alberto Brandi con un gattino
Spesso poi, acchiappare i gatti selvatici che troviamo nelle campagne oppure quelli che sono fuori casa in uno stato brado non è cosa semplice e Brandi lo sa bene. "Anche in questo caso non c’è alcun aiuto per prenderli e portarli a sterilizzare. È qualcosa di molto complicato che potrebbe costituire un rischio, figurarsi per una persona anziana, per esempio". L’appello che fa il dottore è rivolto soprattutto alle istituzioni. "Non viene fornito un aiuto sufficiente da parte delle istituzioni e dato che la Asl non riesce a sterilizzare tutte le gatte che ci sono, i comuni potrebbero attivare delle convenzioni con i liberi professionisti, delle agevolazioni per le sterilizzazioni". Il punto di partenza fondamentale secondo lui è l’obbligo di microchip per il gatto, come per il cane. "Il microchip è una tutela e renderlo obbligatorio incentiverebbe a censire e a controllare di più l’animale. Ovviamente sarebbe necessario in seguito effettuare i dovuti controlli". Sterilizzare, mettere il microchip e controllare. Un ciclo che andrebbe legalizzato affinché cessi il fenomeno dell’abbandono.

"Servono veterinari pubblici o strutture anche per i gatti"

Jovanotti
Jovanotti ha contribuito a realizzare nell'ambulatorio di Brandi una stanza per i gatti
Brandi solleva poi un ulteriore problema. "Se trovi un gatto e lo prendi la responsabilità diventa la tua, ma non tutti possono permettersi di tenerlo e allora lo portano alle strutture che si prendono cura in maniera autonoma di questi animali o ai veterinari come me, che si sobbarcano le spese mantenendoli finché non trovano un padrone. Non è giusto che non ci sia un posto a cui rivolgersi o dei veterinari pubblici a cui poter portare l’animale. Non ci sono organizzazioni per i gatti come ce ne sono per il cane o per gli animali selvatici. Brandi è stufo di questa situazione ma ce la mette tutta, nel suo piccolo, per dare una mano. "Abbiamo creato una stanza apposita per questi gatti e le gabbie le abbiamo realizzate con l’aiuto di Jovanotti. Ma la situazione sta diventando ingestibile. Ogni posto è meglio di questo per loro. Dunque, adottate!".
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