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Sanremo 2023, dall'amore lesbo alla depressione post parto. Ecco le canzoni dei 28 artisti in gara

Sul palco i sentimenti in tutte le sue sfaccettature ma anche temi legati alla salute mentale. Amadeus: "Molti testi sono emotivamente importanti"

di BARBARA BERTI -
23 gennaio 2023
Sanremo 2023 è in programma del 7 all'11 febbraio (Instagram)

Sanremo 2023 è in programma del 7 all'11 febbraio (Instagram)

L’amore tra due donne cantato da Ariete e Shari, l’amore tossico, l’amore tra padri e figli, l’amore libero di Rosa Chemical, l’ultimo amore di coppia cantato da Coma_Cose, l'amore a pagamento come racconta Madame. E, ancora, la depressione post parto di Levante, la depressione di Kekko dei Modà, la salute mentale affrontata da Mr. Rain, e anche un delicato argomento come il suicidio. Senza dimenticare i tormenti e le angosce della GenZ. A Sanremo 2023 stravince il tema dell’amore, in tutte le sue sfaccettature, ma più in generale “molte canzoni sono emotivamente importanti” sostiene Amadeus, direttore artistico e conduttore del 73esimo festival, in programma all’Ariston di Sanremo dal 7 all’11 febbraio. Scopriamo, quindi, i testi dei 28 artisti in gara.
I vincitori di Sanremo 2022: Mahmood & Blanco

I vincitori di Sanremo 2022: Mahmood & Blanco

Ariete “Mare di guai”

Ballad indie, con la firma di Calcutta tra gli autori, che non nasconde l’amore tra due donne: “Tu eri più bella di me”. Arianna Del Giaccio, questo il vero nome di Ariete, tra le artiste di riferimento per la GenZ, parla di una storia d’amore finita, la sua: “Adesso che il letto è vuoto e la casa in silenzio ho paura a dormire, perse noi perse senza un perché e ‘è una torre di piatti che aspetta”. In un’intervista, la ventenne racconta: “Mi ero appena lasciata, ho avuto la visione angosciosa di una vasca piena di squali. Se ci buttiamo in due le cose possono funzionare meglio”. Anche se il brano è malinconico e riflessivo, Ariete manda un chiaro messaggio: reagire, trovare la forza per riemergere da un momento ‘no’ e andare avanti a testa alta. Non è la prima volta che Ariete parla al femminile nelle sue canzoni. “Mi piacciono le ragazze. Io canto di me e non voglio cambiare la realtà” ha detto in passato la cantante che, però, ci tiene a precisare: “Non voglio diventare la santa della comunità Lgbtq+ o la portatrice del monopolio della fluidità: tutti devono essere liberi e nessuno deve schiacciare gli altri”.
Ariete, nome d’arte di Arianna Del Giaccio (Instagram)

Ariete, nome d’arte di Arianna Del Giaccio (Instagram)

Shari “Egoista”

Shari Noioso, nota semplicemente come Shari, promossa da “Sanremo Giovani”, porta un pezzo urban firmato tra gli altri dal fidanzato Salmo. Anche lei, come Ariete, parla di un amore omosessuale tra donne. In “Egoista” Shari si dispera con sé stessa e per la propria incapacità di stabilire una corrispondenza d’amorosi sensi: “Forse vorrei solo qualcuno da amare”. Al tempo stesso, però, Shari canta il suo egoismo perché vorrebbe qualcuno da mare “per poi fargli del male”. Insomma, disagio e difficoltà affettive dove odio e amore si sovrappongono e ben rappresentano la generazione del disincanto contemporaneo.
Shari (Instagram)

Shari (Instagram)

Rosa Chemical “Made in Italy”

E’ la quota dance del festival di quest'anno, tra citazioni di Vasco e Celentano nel testo: “Io voglio una vita come Vasco, stringere la mano a Celentano”. Con “Made in Italy”, il rapper Manuel Franco Rocati - questo il suo vero nome - affronta in maniera sfrontata temi ancora oggi considerati tabù come il sesso, la fluidità e il poliamore e lancia un messaggio di libertà, invitando ad abbracciare la diversità in tutte le sue sfaccettature. Uno spaccato di realtà che si prende gioco di cliché, luoghi comuni e pregiudizi fino a romperli. D’altronde Rosa Chemical alla domanda quale sia la sua tendenza sessuale, gay o etero, lui risponde sempre la stessa cosa: “Sono del sesso degli italiani”.
Rosa Chemical, all’anagrafe Manuel Franco Rocati (Instagram)

Rosa Chemical, all’anagrafe Manuel Franco Rocati (Instagram)

Madame “Il bene nel male”

Polemiche a parte per l'indagine sulle false vaccinazioni, Madame (pseudonimo di Francesca Calearo) torna a Sanremo per parlare d’amore. Stavolta è un amore a pagamento. “Nella canzone il termine ‘puttana’ suona come una dolce offesa” racconta l’artista in una recente intervista. E spiega: “In pratica mi immedesimo in una prostituta che si innamora di un uomo, ma lui la vede soltanto come un errore. Tra loro nasce una discussione, rispetto alla quale lei fa un ragionamento più profondo: la morale è che puoi prendere ciò che di buono ti arriva da qualsiasi parte, che sia il 70 per cento bene e il 30 per cento male o viceversa”. Il messaggio che Madame vuole lanciare è semplice: “Concentrati sulla fine del percorso, su ciò che anche una puttana può darti”.
Francesca Calearo, in arte Madame (Instagram)

Francesca Calearo, in arte Madame (Instagram)

Elodie “Due”

Dopo l'esordio da attrice, a Sanremo 2023 Elodie si rivolge a chi la cerca ma non la vuole: “Tu vuoi una donna che non c'è e se ci pensi il nostro amore è nato appena ma è già finito male”. Anche Elodie, madrina sul palco del Roma Pride, parla d’amore. Il brano, scritto insieme a Federica Abbate, è un ode a un amore iniziato e finito già male, un tête-à-tête complesso e contraddittorio, come tutte quelle situationship che fanno arrovellare la testa. E, infatti, Elodie la definisce così: “La mia canzone parla di un rapporto complesso… se si può dire è un out-out”.

Levante “Vivo”

Ho il destino stanco”, canta Levante rivendicando ciò che si è. “Addio a tutti i dovrei, a tutti i se poi”, per raccontare la depressione post partum. “E’ il racconto di un momento buio per me, il post parto” racconta Levante. E aggiunge: “Oscillando tra stati d’animo costantemente opposti, ho desiderato ritrovare un equilibrio nonostante la depressione. Al centro del brano c’è l’ambizione di riprendere possesso della propria vita, in un elenco serrato di desideri che raggiunge il culmine in un grido liberatorio carico di tensione vitale. Riappropriarsi di mente e corpo, avere la sensazione di poterli ancora amare, nonostante la trasformazione repentina, e gioirne, significa potersi sentire ancora magicamente vivi”. Levante, pseudonimo di Claudia Lagona, è diventata mamma per la prima volta il 13 febbraio 2022 dando alla luce Alma Futura, avuta con il compagno Pietro Palumbo. Il brano sanremese è, dunque, un vero e proprio inno femminista: “Vivo come viene/ vivo il male, vivo il bene/ Vivo come piace a me/ Vivo per chi resta e chi scompare”.
Marco Mengoni (Instagram)

Marco Mengoni (Instagram)

Marco Mengoni “Due vite”

Il cantante di Ronciglione torna sul palco di Sanremo a dieci anni da “L'Essenziale” ed è ancora lui l’artista da battere (per i bookmaker la vittoria è quotata a 3,5). “Due vite” è una canzone che parla di rapporti, mettendo al centro la relazione più intima, quella con se stessi, che si costruisce grazie alle diverse esperienze e vite che attraversiamo nel corso della nostra vita. “È un invito a vivere e godersi realmente ogni momento, da quelli di noia anche solo apparente ai sentimenti più accesi, come fosse l’ultimo istante a nostra disposizione” dice Mengoni. E aggiunge: “È un viaggio fatto di incontri che guardano sia dentro di noi che fuori, agli altri, e che racconta di come sia solo il nostro inconscio a custodire la reale verità del sentimento che stiamo vivendo”.

Gianluca Grignani: “Quando ti manca il fiato”

Struggente omaggio al padre e a tutti i difficili rapporti padre-figli. E’ una ballad sofferta (“Non fare accordi con i ricordi”), che racconta di una telefonata dopo 20 anni col padre: “Ciao papà o addio papà io ti perdono le mie lacrime sono sincere ma c’è chi non lo farà". Per il suo ritorno a Sanremo, Grignani porta tutto il suo tormento che, però, segna la pace con il palco (e con il padre).
Gianluca Grignani

Gianluca Grignani

Colapesce e Dimartino: “Splash”

Lucio Battisti come riferimento, “Musica Leggerissima” sullo sfondo per tentate di bissare il successo sanremese per una canzone che racconta il peso delle aspettative e di come queste influenzano la nostra vita e il lavoro diventa rifugio dalle avversità di tutti i giorni, per non pensare veramente a come stiamo: “Ma io lavoro per non stare con te preferisco il rumore delle metro affollate a quello del mare ma che mare mare mare come stronzi a galleggiare”. Un autosabotaggio amoroso sino all'epilogo finale, non si sa quanto drammatico, potrebbe essere persino un suicidio, con tanto di citazione di Modugno: “Per non sentire il peso delle aspettative mi tuffo nell'immensità del blu. Splash”.

Modà “Lasciami”

I Modà di altri tempi echeggiano nelle sonorità di questo brano che affronta il delicato tema della depressione: “Ho bevuto il veleno e ho capito la parte peggiore di me”. A dieci anni dal terzo posto di “Se si potesse non morire”, Kekko Silvestri non canta di/a una donna ma alla sua depressione. “'Lasciami’ parla di quanto a volte le cose negative, difficili che ti accadono nella vita, si possono trasformare in punti di forza, di rinascita. È una canzone che è come se l’avesse scritta una donna ma l’ho scritta per questa figura negativa che è entrata nella mia vita ma che poi l’ha cambiata rendendola migliore” sono le parole del leader del gruppo.
Mr. Rain (Instagram)

Mr. Rain (Instagram)

Mr. Rain “Supereroi”

Il rapper fa ballare raccontando della sua depressione: “Ci sono ferite che non se ne vanno nemmeno col tempo, più profonde di quelle che sembrano, guariscono sopra la pelle ma in fondo ti cambiano dentro”. Per la critica rime un po’ scontate (“Stringimi le mani, perché siamo invincibili vicini”) ma Mattia Balardi, questo il vero nome di Mr. Rain, propone, una canzone intima. “Il brano parla di depressione e del fatto che tutti noi dobbiamo riuscire ad avere il coraggio di chiedere aiuto. Parlo per un’esperienza personale: siamo tutti sulla stessa barca” dice il rapper. E aggiunge: “Siamo ‘Supereroi’ quando, nelle difficoltà, riconosciamo che nessuno si salva da solo. Che una mano tesa è una ragione in più per rialzarsi più forti di prima. Che avere qualcuno a cui appoggiarsi è il miglior modo per tornare a correre. Perché chiedere aiuto non è sinonimo di debolezza; perché la fragilità è soprattutto imparare a essere forti. Anche inciampando, cadendo o fermandoci, purché poi siamo pronti per ripartire”.

Articolo 31 “Un bel viaggio”

J-Ax e DJ Jad tornano insieme dopo tanto tempo per debuttare a Sanremo 2023 e, ovviamente, devono fare i conti con il tempo che passa. A 50 anni il bilancio su ciò che si è fatto, vissuto e lasciato è inevitabile: “Non volevamo crescere ma è successo tutto d’un tratto e fai tutte cose che giuravi non avresti fatto. Anche morire giovani non si può più perché adesso c’hai la family e dipende da te”. Pezzo radiofonico (che porta alla mente le sonorità alla Max Pezzali) per ricordare com’è diventare grandi per chi “è scappato da un quartiere velenoso” trasformando “l’eternit in oro”. I due alternano qualche scratch da cattivoni e alcuni versi rappati in modalità “anziani”.

Giorgia “Parole dette male”

“Ricordo le ultime parole quelle dette male, maledette”: fa i conti con i rimpianti Giorgia (e qualcuno ha voluto vederci un riferimento al suo ex compagno Alex Baroni, morto nel 2002 in un incidente stradale), che porta le sue sfumature soul e blues all'Ariston 22 anni dopo il secondo posto conquistato con “Di sole e d’azzurro”.
Giorgia (Instagram)

Giorgia (Instagram)

Coma_Cose “L’addio”

“L'addio” dei Coma_Cose è un pezzo molto personale, vicino alla vita privata di Francesca (California) e Fausto Lama, coppia nella vita e nella musica. “Abbiamo attraversato una crisi, ci siamo interrogati per capire come stava evolvendo la nostra storia. Ci siamo cercati e ritrovati più forti di prima. ‘L'addio’ parla di un amore indissolubile, al di là di tutto. Speriamo che i nostri dubbi e le nostre fragilità possano parlare a chi lotta e resiste per un sentimento, per un rapporto. Qualunque esso sia” spiegano i Coma_Cose. Insomma, una canzone dell'amore che non si vuole perdere, che resiste alla quotidianità, anche a quella del fare musica insieme: “E sparirò ma tu promettimi che/ potrò sempre tornare da te/ Se mi dimentico me, com'ero / quando l'orgoglio era ancora intero/ e comunque andrà/ l'addio non è una possibilità”.

Lazza “Cenere”

Il re delle classifiche 2022, Jacopo Lazzarini, fa i conti con il successo e con se stesso. “Primo in classifica ma non importa, mi sento l'ultimo come persona”: Lazza canta il disagio nel rapporto con gli altri e con l'amore. Nel dettaglio, il brano racconta un rapporto tormentato, fatto di amore e odio, vissuto da una coppia che sembra in procinto di lasciarsi. La cenere del titolo è quella di un rapporto che si sta sgretolando e che viene portata via: “Aiutami a sparire come cenere, mi sento un nodo alla gola, nel buio balli da sola, spazzami via come cenere, ti dirò cosa si prova tanto non vedevi l'ora”.
Lazza (Instagram)

Lazza (Instagram)

Ultimo “Alba”

Un pianoforte in apertura (suo marchio di fabbrica), il battito del cuore che scandisce una fantasia romantica, un talkin' di San Basilio che si apre piano piano sognando di credere “ai sorrisi come i comici”: Ultimo torna a Sanremo con un “testo che non è lineare, è più astratto, una dimensione diversa da quello che ho sempre fatto” dice il cantante che rimane comunque nella linea del cantautorato tradizionale che conosce bene, tra Venditti e Zero. “Non è esattamente una canzone d'amore, ma un viaggio più introspettivo” dice Niccolò Moriconi (questo il vero nome di Ultimo).

Tananai “Tango”

Dimenticate l’ironia e la leggerezza di “Sesso Occasionale” (che pure arrivò ultima), Tananai (all’anagrafe Alberto Cotta Ramusino) torna all’Ariston con una ballad straromantica, sulla scia di “Abissale”: “Io tornerò un lunedì, ma non è mai lunedì”. Il protagonista della storia soffre per amore, combattuto tra il desiderio di poter tornare indietro al giorno in cui ha conosciuto la sua amata per poterlo cancellare e tra la certezza di non essere ancora pronto a voltare pagina.
Mara Sattei (Instagram)

Mara Sattei (Instagram)

Mara Sattei “Duemilaminuti”

Suo fratello Thasup (Davide Mattei) e Damiano David dei Maneskin firmano una canzone d'amore tossico tra alcol e distruzione: “Pensavo di poter guardare le cose da un punto diverso/ però il tuo riflesso non cambia/ non entri mai nel mio universo”.

Paola & Chiara “Furore”

Bentornati negli anni Novanta: le sorelle Iezzi ripartono da dove erano rimaste con un pezzo a tutta dance, uno di quelli destinati a diventare un tormentone estivo. E come dicono le sorelle “una canzone che parla di un momento di unione e divertimento espresso con tanta intensità”.
Paola & Chiara (Instagram)

Paola & Chiara (Instagram)

Cugini di Campagna “Lettera 22”

Direttamente dagli anni Settanta, con zeppe e lustrini, arrivano i Cugini di Campagna. Per il loro primo festival hanno scelto un brano scritto da “La Rappresentante di Lista”. Alla base del brano, che non prevede falsetti ed è più “Pooh style”, l’idea che la “Lettera 22” non c'è nell'alfabeto italiano. “Un po’ come le parole giuste che, spesso, non si trovano per esprimere qualcosa di importante” fa sapere il gruppo.
I Cugini di Campagna (Instagram)

I Cugini di Campagna (Instagram)

gIANMARIA “Mostro”

Ritornello furbo per l'elettropop del vincitore di Sanremo Giovani (arrivato da X Factor 2021). “Ma che ti sembro un mostro? Guarda che sono a posto”, rappa il 19enne che reclama un posto tra i grandi.

Anna Oxa “Sali”

Il leader dei Baustelle, Francesco Bianconi, e Kaballà scrivono per la Oxa un testo ermetico e vagamente mistico, in cui si cita anche Dio: “Sali donna sali e resuscita. Libera l'anima come rondini la sera vola libera nitida come il canto dell'anima".

Lda “Se poi domani”

Per la critica, quella del figlio di Gigi D’Alessio, è una ballad un po’ acerba che sembra rifarsi a “Perfect” di Ed Sheeran e alla tradizione del cantautorato classico. Nella sostanza “Se poi domani” è una canzone romantica, perfetta come colonna sonora di una storia d’amore GenZ che fa battere il cuore e al tempo stesso ti segna: “Due iniziali in un cuore di sabbia che ormai non ci sono più come non ci sei più”.

Sethu “Cause perse”

Il titolo non promette bene, ma Sethu (pseudonimo di Marco De Lauri) si carica del difficile compito di portare il rock al festival. Il 26enne parla di inquietudine: “Se mi parli e sto per aria, se ho una testa di merda ma qua fuori è una guerra mollami almeno un momento e spiegami come si fa”.
Sethu (Instagram)

Sethu (Instagram)

Leo Gassmann “Terzo cuore”

La firma di Riccardo Zanotti si sente. Pop alla maniera dei “Pinguini Tattici Nucleari” con Leo Gassmann cresciuto e maturato dalla vittoria nei giovani di due anni fa. Stavolta il figlio d’arte canta l’amore. “La mia è una canzone che parla principalmente d’amore, ma in una nuova chiave” sono le parole di Gassmann.

Olly “Polvere”

Federico Olivieri, in arte Olly, arriva da “Sanremo Giovani”. Con “Polvere” racconta (anzi ‘trappa’ velocissimo) se stesso presentando tutte le sue sfaccettature, dalla più vivace e spontanea alla più malinconica e intimista. “Ho voluto raccontare la mia idea che insicurezze, paure, difficoltà e disagi possano essere un modo per farci vedere la realtà in modo diverso, da un punto di vista insolito, non per forza sbagliato” dice il classe 2001.

Will “Stupido”

Ancora da Sanremo Giovani, arriva Will, all’anagrafe William Busetti, classe 1999, con il brano “Stupido” che parla “di stupidità legate all’amore e all’affetto” dice il cantante spiegando che “è nato alla fine della sofferenza Covid”.

Colla Zio “Non mi va”

Il collettivo musicale milanese arriva da “Sanremo Giovani” e all’Ariston porta “Non mi va”, un brano indie pop che promette di essere esplosivo. Il collettivo parla d’amore, un amore non corrisposto: “Non voglio stare male, cos'hanno più di me?”.