Le due anime di Forza Italia: chi combatte l’aborto e chi partecipa al Pride

Il partito che fu di Silvio Berlusconi, tra progressismo e tradizione, sta profondamente sviluppando una doppia personalità. Nel nome della suprema libertà

di MARCO PILI -
1 luglio 2024
Maurizio Gasparri (sx) e Marina Berlosconi (dx)

Maurizio Gasparri (sx) e Marina Berlosconi (dx)

In un periodo di grandi trasformazioni politiche, Forza Italia deve confrontarsi con una divisione interna sempre più marcata. Le diverse visioni sui diritti civili e sociali stanno emergendo con sempre più forza, evidenziando un contrasto tra modernità e tradizione all'interno del partito. Una biforcazione ad oggi lampante, tanto da aver spinto il segretario Antonio Tajani a chiarire come il partito garantisca libertà di coscienza e come, più in generale, sia proprio il termine libertà a costituire l'ossatura economica e sociale dell'identità partitica.

Un concetto ribadito in occasione della presentazione della nuova casa editrice Silvio Berlusconi Editore anche da Marina Berlusconi, principale detentrice del debito dello schieramento e, pertanto, figura sicuramente influente tra le fila dei forzisti. Ma la flebile presa di posizione di Tajani, attuale leader dell'ala moderata del governo Meloni, è al tempo stesso una netta presa di consapevolezza del mutamento dei tempi, anche tra gli scrani dei conservatori.

Il liberalismo economico, teoria profondamente avversa al conservatorismo in campo civile, ad oggi, ha sempre contraddistinto l'identità del partito nato in seguito alla discesa in campo del Cavaliere nel 1994. Una contrapposizione figlia, soprattutto, delle influenze religiose tipiche dell'ala conservatrice del Parlamento italiano e di una necessaria inscrizione all'interno di un alveo politico che, anche sul piano sociale, si differenziasse dalle rivendicazioni della sinistra in campo civile. Una connotazione, quest'ultima, che secondo i singoli esponenti costituisce ancora oggi una chiara differenza tra gli approcci dei forzisti progressisti e dei dem che militano nel centrosinistra.

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Nel corso degli ultimi mesi, infatti, dalle fila del partito si sono sollevate sempre più voci di diverso orientamento in tema di diritti civili. Alle parole di Marina Berlusconi, la quale ha sottolineato in modo chiaro il suo supporto alla comunità Lgbtqia+ e la sua vicinanza ideologica ai partiti della sinistra moderata sul tema, si è opposta con fermezza alla proposta di Maurizio Gasparri di istituire il reddito di maternità, fondamentale - secondo il Senatore - al fine di scoraggiare il ricorso all'aborto.

I leader di Forza Italia: Ronzulli (sx), Tajani (centro), Barelli (dx)
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Maurizio Gasparri e il reddito di maternità

Nei giorni scorsi, infatti, l'ex segretario di Alleanza Nazionale e attuale capogruppo forzista al Senato ha proposto una soluzione che, anche solo dal punto di vista economico, ribalta profondamente la prospettiva liberale, la quale dovrebbe essere la bussola dell'ideologia propria del partito. Gasparri, infatti, ha rilanciato un progetto che prevedeva l'erogazione di mille euro al mese (ma solo se nati da mamma italiana) fino al compimento del quinto anno di età del figlio o della figlia.

Una proposta giudicata aberrante dall'opposizione, nonché svilente nei confronti di persone che stanno affrontando una fase delicata della propria vita come la procedura di aborto. Ad oggi, infatti, il diritto all'aborto non è stato certamente reso illegale dall'attuale governo, ma sta subendo attacchi sempre più costanti e profondi che ne stanno minando la fruibilità. 

Marina Berlusconi, Ferrante e Benigni: la Forza Italia dei diritti

Al contrario, la figlia del Cavaliere non è stata certo l'unica esponente (per quanto non ufficiale) del partito ad assumere una posizione in netta contrapposizione alla tradizione. Il vicesegretario nazionale di Forza Italia, Stefano Benigni, pur rimarcando nel suo intervento la netta contrapposizione con la metodologia dell'attuale opposizione parlamentare, ha affrontato chiaramente il tema della sensibilità dei giovani iscritti al partito sui diritti sociali. Benigni, infatti, ha promesso di discutere in sede congressuale le idee dei forzisti al di sotto dei 29 anni i quali, secondo i vertici del partito, hanno una sensibilità totalmente diversa in merito a matrimoni civili, eutanasia e maggiore integrazione dell'Unione Europea nei numerosi organi amministrativi: “È comprensibile che i nostri giovani abbiano una visione più aperta e globale, fino ad ora Forza Italia ha avuto una visione tendenzialmente conservatrice”.

Allo stesso modo, nei giorni scorsi il Sottosegretario di Stato al Mit Tullio Ferrante ha preso parte al Pride tenutosi a Napoli assieme a una delegazione forzista: “Sono al loro fianco nella sacrosanta battaglia finalizzata ad abbattere i pregiudizi e l'intolleranza, che ancora troppo spesso inquinano la nostra società. Il Pride è un momento di gioia, di colore, di allegria e spensieratezza, in cui ciascuno rivendica il proprio diritto ad essere e ad amare, il proprio diritto a considerare la famiglia, il proprio diritto ad essere liberi”.

E, nelle sue dichiarazioni, emerge ancora il tema della libertà, vero fil rouge dell'ala progressista del partito: “Forza Italia, che è il partito della libertà e per la libertà, ribadisce il proprio credo liberale e non lascia che questi temi siano appannaggio esclusivo della propaganda strumentale e offensiva della sinistra. I diritti civili vanno riconosciuti, garantiti e tutelati laddove mancano, deve essere un impegno trasversale che non può ammettere lacerazioni o divisioni nella politica come nella società. La libertà è, ancora una volta, la bussola che ci guida e dove ci sono più diritti c'è più libertà”.