New York, il comizio di Trump tra razzismo, sessismo e misoginia

Il tycoon e i suoi sostenitori non si smentiscono e l'appuntamento nella Grande Mela finisce al centro delle polemiche. Il comico Tony Hinchcliffe: “C'è un'isola galleggiante di spazzatura in mezzo all'oceano. Penso che si chiami Porto Rico”

di CHIARA CARAVELLI
28 ottobre 2024
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NEW YORK, NEW YORK - OCTOBER 27: Republican presidential nominee, former U.S. President Donald Trump speaks at a campaign rally at Madison Square Garden on October 27, 2024 in New York City. Trump closed out his weekend of campaigning in New York City with a guest list of speakers that includes his running mate Republican Vice Presidential nominee, U.S. Sen. J.D. Vance (R-OH), Tesla CEO Elon Musk, UFC CEO Dana White, and House Speaker Mike Johnson, among others, nine days before Election Day. Michael M. Santiago/Getty Images/AFP (Photo by Michael M. Santiago / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)

Razzismo, sessismo e volgarità. Sono i tre elementi cardine che emergono dal comizio del candidato repubblicano Donald Trump al Madison Square Garden di New York. A nove giorni dalle elezioni presidenziali che decreteranno il sostituto di Joe Biden alla Casa Bianca, il tycoon e i suoi alleati saliti sul palco non si sono smentiti. Poteva essere l’occasione per una rivincita, ma è stata solo la conferma di tutto ciò che gli oppositori hanno detto in questi mesi nei confronti di Trump.  

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STATE COLLEGE, PENNSYLVANIA - OCTOBER 26: Republican presidential nominee, former U.S. President Donald Trump speaks during a campaign rally at Bryce Jordan Center on October 26, 2024 in State College, Pennsylvania. Trump is scheduled to hold rallies in Michigan and Pennsylvania on Saturday before closing out the weekend with a rally on Sunday at New York’s Madison Square Garden. Anna Moneymaker/Getty Images/AFP (Photo by Anna Moneymaker / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)

Insulti pesanti verso la sfidante Kamala Harris arricchiti da commenti razzisti su latini, ebrei e afroamericani. Tra gli interventi più duri c’è sicuramente quello del comico Tony Hinchcliffe, che conduce il podcast Kill Tony. “C'è letteralmente – le sue parole – un'isola galleggiante di spazzatura in mezzo all'oceano in questo momento. Penso che si chiami Porto Rico” per poi ironizzare sul fatto che le persone latinoamericane “adorano fare bambini”. Il discorso di Hinchcliffe è finito immediatamente al centro della polemica rischiando di avere conseguenze importanti sul cammino del tycoon alla Casa Bianca.

Una consigliera di Trump, Danielle Alvarez, ha cercato di metterci una pezza, dicendo che “le battute di Hinchcliffe non riflettono le posizioni di Trump o della campagna”. Le frasi del comico hanno provocato una reazione a catena anche tra gli artisti latinoamericani che finora non si erano ancora schierati a sostegno di Kamala Harris. A partire dal noto cantante portoricano Bad Bunny fino ad arrivare a Ricky Martin che sulle sue storie Instagram ha fatto il suo endorsement verso la candidata democratica scrivendo: "Questo è quello che (i repubblicani, ndr) pensano di noi, votate per Kamala Harris”.

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Tesla and SpaceX CEO Elon Musk gestures as he steps on stage during a rally for former US President and Republican presidential candidate Donald Trump at Madison Square Garden in New York, October 27, 2024. (Photo by ANGELA WEISS / AFP)

Ma non è finita qui. Grant Cardone ha detto che Harris e “i suoi papponi distruggeranno il nostro Paese”, mentre David Rem, amico di infanzia di Trump, l'ha chiamata “il diavolo e l'anti-Cristo”. La retorica di rabbia e violenza non si è fermata nemmeno quando sul palco (sono intervenuti anche il candidato vicepresidente J.D. Vance, l’imprenditore Elon Musk, l’ex wrestler Hulk Hogan e la moglie di Donald Trump, Melania) è salito lo stesso Trump. Il tycoon, come aveva già fatto in altre occasioni, ha parlato dei media come “il nemico del popolo” e ha apostrofato la sua sfidante come una “persona poco intelligente”. Quella che poteva essere la rivincita di Trump, potrebbe diventare una delle cause del suo fallimento.