Una brutta storia quella che ha dovuto raccontare la deputata democratica
Alexandria Ocasio-Cortez. La parlamentare americana ha subito uno
stupro a
vent'anni durante una
manifestazione pro-aborto a New York e ha confessato, scioccata per la sentenza della
Corte Suprema sulla Roe v. Wade, di essere stata grata di avere avuto la
possibilità di scegliere se abortire o meno.
La deputata Alexandria Ocasio Cortez ha confessato di essere stata stuprata all'età di circa 20 anni
La testimonianza degli abusi subiti
"Quando avevo circa 22 o 23 anni,
sono stata violentata mentre vivevo qui a
New York City", ha raccontato davanti alla
folla riunita a Union Square Park per condividere storie di aborto, dopo la decisione della Corte suprema americana. "Ero completamente sola.
Mi sentivo completamente sola. Così sola che ho fatto un
test di gravidanza in un bagno pubblico nel centro di Manhattan", ha rivelato la stella dei democratici. "Quando mi sono seduta lì ad aspettare quale sarebbe stato il risultato, tutto ciò che pensavo era grazie a Dio che
ho almeno una scelta", ha concluso raccontando che alla fine il test risultò negativo. "Ma questo non importa. Questa non è una questione di diritti delle donne,
è una questione che riguarda tutte noi", ha aggiunto la deputata scagliandosi contro il
presidente americano Joe Biden chiedendogli di reagire alla decisione della Corte Suprema aprendo "immediatamente
cliniche per l'aborto su terreni federali negli Stati repubblicani che imporranno il divieto. "Ci sono cose delle azioni che il presidente può mettere in campo, subito. Questo è il primo passo, il più piccolo", ha detto la stella dell'ala più sinistra dei democratici. Anche la senatrice democratica
Elizabeth Warren ha invitato il presidente ad esplorare fino a che punto si possono utilizzare i terreni federali per
proteggere le donne che hanno bisogno di accedere all'aborto in tutti gli stati che hanno vietato l'aborto o stanno per farlo. "C'è molto che possiamo fare a livello federale dal punto di vista amministrativo secondo la legge attuale. Dobbiamo farlo", ha insistito Warren.
La deputata si racconta davanti alla folla di New York
La decisione che spacca in due l'opinione pubblica americana
Non solo le
associazioni femministe e per i diritti umani sono scese in piazza dopo la sentenza della Corte Suprema Usa che di fatto rende possibile il divieto all'aborto per i singoli Stati della federazione. Anche le
associazioni "pro vita" sono scese davanti alla Corte per esultare in quella che è una decisione che spacca in due l'opinione pubblica americana. Dopo la storica decisione della Corte Suprema, che non riconosce più l'aborto come un diritto costituzionale, la fiducia degli americani nella Corte è crollata ai minimi storici: solo il 25% ha fiducia nell'istituzione contro il 36% di un anno fa. Il
59% degli americani inoltre
non condivide la decisione dei giudici.