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Cambiamento climatico, le Maldive diventeranno città galleggiante

Il nuovo modello abitativo per fronteggiare l'innalzamento dell'acque dell'Oceano Indiano: il risultato finale avrà la forma di un labirinto esagonale così da assomigliare a un corallo

di DOMENICO GUARINO -
30 marzo 2023
Il progetto "Maldives Floating City" (Fonte: Waterstudio / Dutch Docklands)

Il progetto "Maldives Floating City" (Fonte: Waterstudio / Dutch Docklands)

Si chiamano strategie di adattamento: se non puoi sconfiggere un nemico cerchi di adattare la tua vita, provando a cambiare il tuo modo di vivere ed anche di pensare. Vale anche per il cambiamento climatico. Se vedi che non c’è più nulla da fare, o se pensi che in un futuro, magari molto prossimo, dovrai fare i conti con condizioni estremante mutate rispetto a quelle abituali, cerchi di prevenire con progetti mirati. E anche un po’ futuristici. E’ il caso delle Maldive che per contrastare l’innalzamento del livello dei mari, ha pensato di costruire una città galleggiante.

Secondo le previsioni infatti, i 26 atolli nell’Oceano Indiano settentrionale saranno tra i primi luoghi al mondo a venire sommersi dall’acqua a causa dello scioglimento dei ghiacciai, e diventeranno inabitabili entro il 2050. In media queste circa mille isole si trovano infatti a solo 90 centimetri sul livello del mare. Secondo la Nasa lo stato insulare è il Paese con meno terreno al mondo. Ecco allora che il Governo ha predisposto il progetto "Maldives Floating City" (MFC), che ha lo scopo di trasformare l’arcipelago in una città galleggiante. Sulla nuova isola artificiale ci saranno migliaia di case (a partire da 250mila dollari per 300 metri quadri), negozi, ristoranti, un ospedale, una scuola e un edificio governativo.
Il progetto "Maldives Floating City" (Fonte: Waterstudio / Dutch Docklands)

Il progetto "Maldives Floating City" (Fonte: Waterstudio / Dutch Docklands)

La progettazione è stata affidata a due società olandesi: la Dutch Docklands, esperta in infrastrutture galleggianti, e Waterstudio, che si occupa di pianificazione urbana e architettura. Il risultato finale avrà la forma di un labirinto esagonale, così da assomigliare a un corallo. Il sistema di strutture flottanti sarà fissato a un anello di isole, che faranno da base, e a un muro di rottura stabilizzante (come negli atolli). Attraverso un particolare sistema ingegneristico, le isole intorno alla laguna avranno il ruolo di barriere rispetto alla "Maldives Floating City". "Questa ingegnosa configurazione riduce l'impatto delle onde della laguna, stabilizzando le strutture e i complessi in superficie", spiega un comunicato stampa. La città sorgerà su un incrocio di reticoli flessibili e funzionali nella laguna di 200 ettari (pari a due milioni di metri quadri) a dieci minuti di barca dalla capitale Malé e dall’aeroporto internazionale. Il progetto in realtà è in via di sviluppo da un decennio ma è stato svelato solo recentemente. I lavori di costruzione sono nella fase iniziale e il tutto dovrebbe essere pronto nella seconda metà del decennio.
Il progetto "Maldives Floating City" (Fonte: Waterstudio / Dutch Docklands)

Il progetto "Maldives Floating City" (Fonte: Waterstudio / Dutch Docklands)

"La MFC non richiede alcuna bonifica del territorio, quindi ha un impatto minimo sulle barriere coralline", ha detto Mohamed Nasheed, presidente delle Maldive tra il 2008 e il 2012. "Inoltre, verranno coltivate delle nuove, gigantesche barriere coralline che serviranno da frangiflutti. Dobbiamo adattarci al cambiamento climatico senza distruggere la natura, ma collaborando con essa, come propone la nostra città. Alle Maldive non possiamo fermare le onde, ma possiamo innalzarci con loro" sono sempre le parole di Nasheed. Il progetto farà da apripista per altre isole che presto dovranno organizzarsi per salvaguardare il loro territorio e la loro cultura dalla crisi ambientale. “Le Maldive sono il primo esempio di una nazione che cerca di trovare nuove soluzioni per far fronte all'innalzamento del livello del mare", gli fa eco Koen Olthius, fondatore di Waterstudio. Tutto molto bello. Tranne che per un piccolo particolare: visti i prezzi delle abitazioni sarà, però, difficile che le famiglie di pescatori se le potranno permettere, a meno che non riceveranno sovvenzioni dal governo.