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Home » Scienze e culture » Disastro ambientale tra Polonia e Germania: migliaia di pesci morti nel fiume Oder

Disastro ambientale tra Polonia e Germania: migliaia di pesci morti nel fiume Oder

Le cause della moria non sono ancora state chiarite ma sono varie le ipotesi al vaglio delle autorità locali, dai rifiuti tossici e chimici alla crisi climatica

Domenico Guarino
20 Agosto 2022
moria di pesci nel fiume Oder

moria di pesci nel fiume Oder (AFP)

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Un inquinante ancora ignoto: sarebbe questa la causa dell’enorme moria di pesci ed uccelli lungo il bacino del fiume Oder, al confine tra Polonia e Germania, considerato finora relativamente pulito e abitato da circa 40 specie. Al momento la ricerca della sostanza killer è ancora in corso. Sta di fatto che, da giorni, una distesa di pesci morti galleggia a pelo d’acqua. Si parla di qualcosa come 100 tonnellate di pesce e i cadaveri continuano ad affiorare, mentre sono stati recuperati anche carcasse di castori, anatre e altri uccelli. “Siamo di fronte a un disastro ambientale di proporzioni mai viste in Polonia dopo l’esplosione del reattore di Chernobyl. Il secondo fiume più grande del Paese è avvelenato. Milioni di pesci e altri organismi sono morti. Gli uccelli e i predatori che si nutrono di pesci e invertebrati dell’Oder sono minacciati” denuncia il WWF.

Migliaia di pesci morti galleggiano sulle acque del fiume Oder, tra Polonia e Germania (ANSA)

Ma cosa ha contaminato improvvisamente l’acqua del fiume? Le analisi condotte sui resti dei pesci hanno già escluso la presenza di alti livelli di mercurio e metalli pesanti. La sola vera anomalia finora registrata è l’alto livello di salinità, che potrebbe dipendere in parte dal caldo estremo e dalla siccità di questo periodo. L’ipotesi al momento più accreditata è che siano stati sversati nel fiume rifiuti chimici industriali, ma c’è chi invece crede che la morte dei pesci sia dovuta a un mix di fattori che comprende anche, più in generale, i cambiamenti climatici. La maggior parte dei pesci è stata recuperata sulla riva polacca, quindi a est. Ma non è la prima volta che succede: chi abita lungo il fiume aveva denunciato la strana morte di alcuni pesci già a luglio – sicuramente, però, non a tonnellate come sta succedendo oggi.

Le autorità sono subito corse ai ripari: il comune di Francoforte sull’Oder (che non è la più conosciuta Francoforte sul Meno, distante centinaia di chilometri) ha vietato di entrare in contatto con l’acqua e, ovviamente, di mangiare i pesci del fiume. Il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, ha detto di “voler trovare i colpevoli e punire gli autori di questo disastro ecologico”, mentre la polizia ha offerto un premio in denaro a chi fornirà informazioni utili all’arresto dei presunti colpevoli. Tra tanti dubbi, l’unica certezza è che siamo di fronte a un grave danno per la biodiversità e l’ecosistema fluviale, a cui occorrerà diverso tempo per guarire da questa ferita. Senza contare il timore che quanto sta succedendo nell’Oder possa accadere anche nel Mar Baltico e nella laguna di Stettino, dove sfocia il fiume: anche lì potremmo assistere a una misteriosa moria di pesci.

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  • ✨Tra i pretendenti a un ruolo di protagonista del 73° Sanremo, Ariete è probabilmente quella con l’"X factor" più alto. E non tanto per aver partecipato da ragazzina al talent di Sky o per quel "non so che" capace di differenziare tutto quel che fa, ma perché in due anni è riuscita a diventare la musa “indie“ della Generazione X. 

Arianna Del Giaccio mostra la timidezza della debuttante. E che lei sia una "nuova persona" portata a cadere nei "soliti vecchi errori" lo racconta parlando del debutto davanti al popolo del Festival con Mare di guai, ballata in cui racconta la fine della relazione con la sua ex.

«Gli squali che si aggirano nella vasca di cui parlo sono le mie insicurezze e le mie ansie. Il peso delle aspettative, anche se non provo sensi di inadeguatezza verso quel che faccio. I pescecani basta conoscerli per sapere che non sono tutti pericolosi.»

 Intervista a cura di Andrea Spinelli ✍

#lucenews #qn #ariete #sanremo2023
  • Più luce, meno stelle. Un paradosso, se ci pensate. Più illuminiamo le nostre città, più lampioni, fari, led, laser puntiamo sulla terra, meno stelle e porzioni di cielo vediamo. 

Accade perché, quasi senza accorgercene, di anno in anno, cancelliamo dalla nostra vista qualche decina di quei 4.500 puntini luminosi che in condizioni ottimali dovremmo riuscire a vedere la notte, considerato che il cielo risulta popolato da circa 9.000 stelle, di cui ciascuno di noi può osservare solo la metà per volta, ovvero quelle del proprio emisfero. 

In realtà, già oggi, proprio per colpa dell’inquinamento luminoso, ne vediamo solo poche centinaia. E tutto lascia pensare che questa cifra si ridurrà ulteriormente, con un ritmo molto rapido. Al punto tale che, in pochi anni, la costellazione di Orione, potrebbe perdere la sua caratteristica ‘cintura’.

Secondo quanto risulta da uno studio pubblicato su “Science”, basato sulle osservazioni di oltre 50mila citizen scientist, solo tra il 2011 e il 2022, ogni anno il cielo in tutto il Pianeta è diventato in media il 9,6% più luminoso, con una forchetta di valori che non supera il 10% ma non scende mai sotto il 7%. Più di quanto percepito finora dai satelliti preposti a monitorare la quantità di luce nel cielo notturno. Secondo le misurazioni effettuate da questi ultimi infatti, tra 1992 e 2017 il cielo notturno è diventato più luminoso di meno dell’1,6% annuo.

“In un periodo di 18 anni, questo tasso di cambiamento aumenterebbe la luminosità del cielo di oltre un fattore 4”, scrivono i ricercatori del Deutsches GeoForschungs Zentrum di Potsdam, in Germania, e del National Optical-Infrared Astronomy Research Laboratory di Tucson, negli Stati Uniti. Una località con 250 stelle visibili, quindi, vedrebbe ridursi il numero a 100 stelle visibili. 

Il pericolo più che fondato, a questo punto, è che di questo passo inizieranno a scomparire dalla nostra vista anche le costellazioni più luminose, comprese quelle che tuti sono in grado di individuare con estrema facilità.

L
  • Per la prima volta nella storia del calcio, un arbitro ha estratto il cartellino bianco. No, non si tratta di un errore: se il giallo e il rosso fanno ormai parte di tantissimi anni delle regole del gioco ed evidenziano un comportamento scorretto, quello bianco vuole invece "premiare", in maniera simbolica, un gesto di fair play. Il tutto è avvenuto in Portogallo, durante un match di coppa nazionale tra il Benfica e lo Sporting Lisbona femminile.

Benfica-Sporting Lisbona femminile, quarti di finale della Coppa del Portogallo. I padroni di casa si trovano in vantaggio per 3-0 e vinceranno la sfida con un netto 5-0, ma un episodio interrompe il gioco: un tifoso sugli spalti accusa un malore, tanto che gli staff medici delle due squadre corrono verso le tribune per soccorrerlo. Dopo qualche minuto di paura, non solo per le giocatrici in campo ma anche per gli oltre quindicimila spettatori presenti allo stadio, il supporter viene stabilizzato e il gioco può riprendere. Prima, però, la direttrice di gara Catarina Campos effettua un gesto che è destinato a rimanere nella storia del calcio: estrae il cartellino bianco nei confronti dei medici delle due squadre.

Il cartellino bianco non influenza in alcun modo il match, né il risultato o il referto arbitrale; chissà che, da oggi in poi, gli arbitri non cominceranno ad agire più spesso, per esaltare un certo tipo di condotta eticamente corretta portata avanti anche dai calciatori.

#lucenews #cartellinobianco #calcio #fairplay
  • Son tutte belle le mamme del mondo. Soprattutto… quando un bambino si stringono al cuor… I versi di un vecchio brano ricordano lo scatto che sta facendo il giro del web. Quella di una madre che allatta il proprio piccino sul posto di lavoro. In questo caso la protagonista è una supermodella –  Maggie Maurer – che ha postato uno degli scatti più teneri e glamour di sempre. La super top si è fatta immortalare mentre nutre al seno la figlia Nora-Jones nel backstage dello show couture di Schiaparelli, tenutosi a Parigi.

La top model americana 32enne, che della maison è già musa, tanto da aver ispirato una clutch – non proprio una pochette ma una borsa che si indossa a mano che riproduce il suo volto –  nell’iconico scatto ha ancora il viso coperto dal make-up dorato realizzato dalla truccatrice-star Path McGrath, ed è coperta solo sulle spalle da un asciugamano e un telo protettivo trasparente. 

L’immagine è forte, intensa, accentuata dalla vernice dorata che fa apparire mamma Maurer come una divinità dell’Olimpo, una creatura divina ma squisitamente terrena, colta nel gesto di nutrire il proprio piccolo.

Ed è un’immagine importante, perché contribuisce a scardinare lo stigma dell’allattamento al seno in pubblico, sul luogo di lavoro e in questo caso anche sui social, su cui esistono ancora molti tabù. L’intera gravidanza di Maggie Maurer è stata vissuta in chiave di empowerment, e decisamente glamour. Incinta di circa sei mesi, ha sfilato per Nensi Dojaka sfoggiando un capo completamente trasparente della collezione autunno inverno 2022, e con il pancione.

Nell’intimo post su Instagram, Maggie Maurer ha deciso quindi condividere con i propri follower la sua immagine che la ritrae sul luogo di lavoro con il volto dipinta d’oro, una parte del suo look, pocoprima di sfilare per la casa di moda italiana, Schiaparelli. In grembo, ha sua figlia, che sta allattando dietro le quinte della sfilata. Le parole scritte a finco della foto, la modella ha scritto “#BTS #mommy”, evidenziando il lavoro senza fine della maternità, nonostante i suoi successi.

di Letizia Cini ✍🏻

#lucenews #maggiemaurer #materintà #mommy
Un inquinante ancora ignoto: sarebbe questa la causa dell’enorme moria di pesci ed uccelli lungo il bacino del fiume Oder, al confine tra Polonia e Germania, considerato finora relativamente pulito e abitato da circa 40 specie. Al momento la ricerca della sostanza killer è ancora in corso. Sta di fatto che, da giorni, una distesa di pesci morti galleggia a pelo d'acqua. Si parla di qualcosa come 100 tonnellate di pesce e i cadaveri continuano ad affiorare, mentre sono stati recuperati anche carcasse di castori, anatre e altri uccelli. "Siamo di fronte a un disastro ambientale di proporzioni mai viste in Polonia dopo l'esplosione del reattore di Chernobyl. Il secondo fiume più grande del Paese è avvelenato. Milioni di pesci e altri organismi sono morti. Gli uccelli e i predatori che si nutrono di pesci e invertebrati dell'Oder sono minacciati" denuncia il WWF.
Migliaia di pesci morti galleggiano sulle acque del fiume Oder, tra Polonia e Germania (ANSA)
Ma cosa ha contaminato improvvisamente l’acqua del fiume? Le analisi condotte sui resti dei pesci hanno già escluso la presenza di alti livelli di mercurio e metalli pesanti. La sola vera anomalia finora registrata è l'alto livello di salinità, che potrebbe dipendere in parte dal caldo estremo e dalla siccità di questo periodo. L’ipotesi al momento più accreditata è che siano stati sversati nel fiume rifiuti chimici industriali, ma c’è chi invece crede che la morte dei pesci sia dovuta a un mix di fattori che comprende anche, più in generale, i cambiamenti climatici. La maggior parte dei pesci è stata recuperata sulla riva polacca, quindi a est. Ma non è la prima volta che succede: chi abita lungo il fiume aveva denunciato la strana morte di alcuni pesci già a luglio – sicuramente, però, non a tonnellate come sta succedendo oggi. Le autorità sono subito corse ai ripari: il comune di Francoforte sull’Oder (che non è la più conosciuta Francoforte sul Meno, distante centinaia di chilometri) ha vietato di entrare in contatto con l’acqua e, ovviamente, di mangiare i pesci del fiume. Il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, ha detto di "voler trovare i colpevoli e punire gli autori di questo disastro ecologico", mentre la polizia ha offerto un premio in denaro a chi fornirà informazioni utili all’arresto dei presunti colpevoli. Tra tanti dubbi, l’unica certezza è che siamo di fronte a un grave danno per la biodiversità e l’ecosistema fluviale, a cui occorrerà diverso tempo per guarire da questa ferita. Senza contare il timore che quanto sta succedendo nell’Oder possa accadere anche nel Mar Baltico e nella laguna di Stettino, dove sfocia il fiume: anche lì potremmo assistere a una misteriosa moria di pesci.
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