Rayyanah Barnawi sarà la
prima astronauta saudita a volare nello spazio. Il 21 maggio lei e il collega Ali AlQarni, faranno parte della missione AX-2 diretta alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Con loro faranno parte dell'equipaggio Peggy Whitson, ex astronauta della Nasa che ora vola per Axiom, e John Shoffner, il pilota.
Le astronaute Rayyanah Barnawi e Peggy Whitson al centro, coi colleghi Ali AlQarni a destra e John Shoffner a sinistra
Il loro compito, una volta raggiunta la base in orbita, sarà quello di condurre esperimenti di ricerca scientifica innovativi a beneficio dell'intera umanità, come i gruppi che li hanno preceduti - tra cui quelli guidati dalla nostra
Samantha Cristoforetti, prima astronauta italiana ed europea alla guida della Stazione - e quelli che verranno. La missione AX-2 sarà lanciata da un razzo SpaceX Falcon 9 dal Kennedy Space Center della Nasa, in Florida, e l'equipaggio viaggerà da e verso la ISS in una capsula SpaceX Dragon 2 chiamata
Freedom.
Gli esperimenti per l'umanità
Gli astronauti, tra i quali i due appartenenti alla
Saudi Space Commission, condurranno
14 esperimenti scientifici innovativi e pionieristici in condizioni di
microgravità, tra cui l'analisi delle implicazioni dello spazio sulla salute umana e la tecnologia di semina delle nuvole, che mira a contribuire all'aumento delle precipitazioni in molti Paesi.
Gli astronauti sauditi Rayyanah Barnawi e Ali AlQarni (Saudi space commission)
In collaborazione con il Ministero dell'Istruzione locale, a bordo della Stazione spaziale internazionale saranno condotti anche
progetti didattici in tempo reale, con 12.000 studenti che assisteranno dall’Arabia Saudita a quello che accade in orbita. L'obiettivo è
ispirare la futura generazione di scienziati e aspiranti astronauti e astronaute, ma anche quello fondamentale di incoraggiare un maggior numero di
bambine, ragazze e giovani donne a intraprendere
carriere STEM (science, technology, engineering and mathematics). Il successo di questa missione mira a rafforzare la posizione globale dell'Arabia Saudita nel campo dell'
esplorazione spaziale e della ricerca di innovazione. La spedizione costituirà una pietra miliare nel programma degli astronauti, ideato per preparare quelli futuri e gli ingegneri attraverso progetti educativi e di formazione di qualità, contribuendo in ultima analisi a raggiungere gli obiettivi della
Visione 2030.
Saudi Vision 2030
Gli esperimenti condotti nello spazio dagli astronauti della commissione spaziale saudita contribuiranno, in ultima istanza, anche agli obiettivi della Saudi Vision 2030
Dallo spazio arriveranno quindi indicazioni fondamentali per il quadro strategico che punta a
ridurre la dipendenza dell'Arabia Saudita
dal petrolio, diversificare la sua economia e
sviluppare settori di servizio pubblico come sanità, istruzione, infrastrutture, attività ricreative e turismo. Gli obiettivi strategici chiave includono il rafforzamento delle attività economiche e di investimento, l'incremento del commercio non petrolifero tra Paesi e la promozione di un'immagine meno rigida e più secolare del Regno.
La prima astronauta donna saudita
Rayyanah Barnawi, classe 1988, è una dei quattro protagonisti della missione privata Ax-2, che trascorrerà dieci giorni sulla Stazione Spaziale Internazionale. Sarà la prima donna saudita ad andare nello spazio, una vera e propria pioniera della professione. In tasca ha un master in scienze biomediche dell'Alfaisal University e una laurea in scienze biomediche (ReGD) conseguita all'Università di Otago in Nuova Zelanda. Ha, inoltre, più di nove anni di esperienza nei programmi di
reengineering delle
cellule staminali e dei tessuti, tanto che nel corso della sua carriera ha gestito molti progetti di ricerca sul cancro al seno e pubblicato diverse pubblicazioni nello stesso campo.
Rayyanah Barnawi vuole "ispirare ispiri le ragazze di diversa provenienza ad abbracciare i loro talenti e il loro intelletto"
In merito alla prossima missione afferma: "La ricerca spaziale si libra su tutta l'umanità, letteralmente e figurativamente. Come tale, dovrebbe includere le voci e le prospettive di una
comunità veramente globale che coinvolge non solo una diversità di nazioni, ma anche una diversità di persone. Sono onorata di rappresentare il crescente contributo dell'Arabia Saudita in questo campo e orgogliosa di essere la prima donna saudita ad andare nello spazio. Spero che questa missione
ispiri le ragazze di diversa provenienza, che non sempre hanno avuto queste opportunità, ad abbracciare i loro talenti e il loro intelletto, e a sapere che hanno un ruolo cruciale da svolgere per far progredire la conoscenza umana".
La Commissione spaziale saudita
La Commissione Spaziale Saudita (SSC) è stata istituita per ordine regio nel dicembre 2018 (Rabi II 1440). Un passo avanti coraggioso al servizio di un futuro innovativo che guarda alle più recenti tecnologie e opportunità dell'industria spaziale saudita. Con il Regno che si muove verso una qualità di vita innovativa, l'SSC dimostra una visione mirata a creare ambienti migliori e sicuri per i suoi cittadini, consentendo al contempo prospettive di invenzioni economiche e monetarie lucrative.