Quando i rifiuti diventano arte: la Biennale dello scarto sbarca in Maremma

di MARGHERITA AMBROGETTI DAMIANI
8 giugno 2022
viaggio di ritorno (3)

viaggio di ritorno (3)

Nel cuore della Maremma toscana, tra il mare di Castiglione della Pescaia e l’entroterra grossetano, è incastonato un piccolo gioiello di arte ambientale dal quale ha preso il via un progetto destinato a far parlare di sé. Si chiama "Viaggio di ritorno" ed è un giardino di arte contemporanea ambientale realizzato dall’artista e bioarchitetto Rodolfo Lacquaniti con un chiaro scopo: dimostrare che, anche nell’arte, “nulla si distrugge, tutto si riusa. D’altronde, che l’arte sia uno dei mezzi per eccellenza attraverso cui sensibilizzare le persone nei confronti delle questioni ambientali è cosa nota come, del resto, lo è - alle volte - il suo impatto sull’ambiente. Lacquaniti ha deciso di andare in direzione ostinata e contraria rispetto al mainstream e di realizzare opere con materiali di scarto. Pneumatici, tubi, vecchi cd-rom, pezzi di macchine agricole: tutto al giardino "Viaggio di ritorno" diventa arte ed entra a far parte del concept di un’opera corale a cielo aperto, che già nel nome porta con sé un significato importante. Il "Viaggio di ritorno" che Lacquaniti ci racconta è quello verso le origini dell’umanità, una sorta di cammino a ritroso attraverso il quale prendere coscienza del fatto che molto di quello che si consuma nell’epoca contemporanea è superfluo e che dovremmo, tutte e tutti, adoperarci affinché un nuovo modo di produrre e consumare possa diventare realtà.
viaggio di ritorno

A Buriano, frazione del Comune di Castiglione della Pescaia, il bioarchitetto Rodolfo Lacquaniti ha realizzato il giardino "Viaggio di Ritorno"

I temi esposti

Nel giardino non mancano poi i grandi temi sociali, primi fra tutti la battaglia di genere e quella per una società più giusta e inclusiva. L’opera “L’arca”, realizzata con lamiere zincate, tubi delle serre, ancore marine, una finestre stalla del 1920 e il quadro elettrico di una nave, rappresenta, ad esempio, l’umanità alla deriva in mezzo al mare e ben racconta la tragedia che i migranti sulla rotta del Mediterraneo sono costretti a vivere per provare a sperare in un futuro migliore. Ci sono poi, tra le altre, “Il ragno e la mutante”, “I cerchi magici”, “I guerrieri del vento”, “Barselona”, “La formica”, “900”. Tutte opere che fanno storia a sé ma che, se ben scrutate, formano un grande mosaico fatto di sentimenti positivi e insegnamenti di cui fare, collettivamente e personalmente, tesoro.
giardino viaggio di ritorno

Nel giardino di arte contemporanea ambientale "Viaggio di ritorno" tutte le installazioni sono realizzate con materiali di scarto

La Biennale dello scarto

Il giardino si trova a Buriano, una piccola frazione del Comune di Castiglione della Pescaia e il suo ideatore ogni settimana ne apre le porte per consentire ai visitatori di immergersi in qualcosa di insolito e, allo stesso tempo, stupefacente. Quest’anno, riflettori accesi anche sulla Biennale dello scarto. Nata a Venezia nel febbraio del 2018 da una provocazione dell’artista Rodolfo Lacquaniti lanciata contro l’arte che inquina e il comportamento ipocrita di molti artisti che sposano l’idea ecologista, ma poi producono opere fortemente impattanti. La Biennale dello scarto 2022/2024 mette al centro l’energia circolare, gli scarti e gli scartati, partendo da un presupposto semplice nella sua essenza: tutti abbiamo diritto a una seconda, terza o quarta possibilità. Alla giornata inaugurale della biennale hanno preso parte rappresentanti delle istituzioni, economisti, scrittori, artisti, manager culturali, guide religiose, chef che si sono incontrati per ragionare insieme e confrontarsi su come fare fronte alla crisi climatica. La Biennale sarà un viaggio tra il Comune di Grosseto e quello di Castiglione della Pescaia che vedrà l’installazione sul territorio maremmano di varie opere tra cui: Viandanti, Mutanti, Boati, Pallas, Gli Apple, I Cerchianti, Gli eterni, Gli infiniti, I fantasmagorici, I visionari, I sognatori, I mistici, I fluttuanti di luce la cui vita si ramifica, I viaggiatori, Gli eletti intrecciati di filamenti di luce, Gli illuminati perché l‘illumina l’unanime sole dell’esistenza, I Soli e dimenticati, I trasparenti inglobati in bozzoli di filamenti, I visitatori, I funamboli, Gli evanescenti. La chiusura del percorso artistico è prevista per il mese di aprile del 2024 con una manifestazione in programma a Firenze. L’artista ha reso inoltre noto che il materiale raccolto nei due anni di lavoro diventerà un docu-film. Di sicuro, si tratta di una delle perle rare che la terra di Maremma offre ai suoi visitatori e che apre uno spaccato sul mondo dell’arte destinato a far dibattere gli addetti ai lavori e non solo.